Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

mercoledì 9 gennaio 2008

America/ parte due


Viaggiare on the road per l’America è una dimensione particolarissima.
E’ un continuo intrecciarsi di sorprese e déjà vu. Le città sembrano ambientazioni cinematografiche e ti sorprendi a scoprire che quello che per te europeo sembra l’ambientazione di un film, per milioni di persone è la quotidianità. Ma ancora più stravagante è trovarti catapultato nella fattoria di Nonna Papera tra piccole chiesette con le tendine, strade prive di abitazioni con una sfilza di cassette della posta, minuscoli ed intimi luoghi di ristorazione con la torta di mele ed il succo di acero, un benzinaio sgangherato con il cane che ronfa all’ombra, un negozio d’antiquariato nel nulla più assoluto. Tutto lento, calmo. Strade che scorrono dritte per ore ed ore e poche macchine ad incrociare il tuo viaggio. Fuori dalle grandi città, in alcuni casi ti sembra un paese disabitato: nessuno che passeggi, nessuno che sembri lavorare nei campi, nessuno fermo, che so, in una piazza, a chiacchierare. L’effetto visivo può essere destabilizzante ed in alcuni casi lo è.







Ma per lasciarsi avvolgere e sorprendere da questa terra è indispensabile che le nostre concezioni di vita europea restino a casa e porsi, di conseguenza, nella concezione mentale che questa è, nonostante tutto ed ancora, una terra di frontiera. E’ nella sua natura, nell’andare avanti, nello scoprire, il vero viaggio. Paradossalmente questo paese del “ tutto immenso ed apparentemente finto” è un luogo di grande spiritualità. Ed è questa la dimensione che secondo me non ti spetti, ed è lì che ti conquista.
Sarà che io avevo un enorme bisogno di perdermi e ritrovarmi ma nessun altro luogo del mondo ha avuto su di me un effetto così dirompente, così forte.
Ogni posto del mondo ha le sue peculiarità e vi assicuro che l’America, proprio per i suoi paesaggi, accompagna chi sa guardarla, a vivere momenti di profonda introspezione.
E’ una terra che emana un’energia incredibile.
Mentre non smettevo di osservarla avevo la netta sensazione che la sua immensità, le mille sfumature dei suoi colori, la potenza dei suoi oceani, entrassero dentro di me arricchendo anche le mie cellule delle stesse forze, della stesse meraviglie.
E tutto ciò tranciava legacci mentali, restituendomi un profondo senso di libertà.
Altri luoghi del mondo mi hanno emozionato e fatto riflettere e ve li racconterò, ma questa terra mi ha incantato e lanciato verso dimensioni interiori difficilmente ripetibili.
Per questo non posso fare a meno d’amarla, profondamente.



8 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, prima o poi ci voglio andare anche io in america a vedere quanto è grande...speriamo con obama presidente :)
volevo dirti anche, visto che me lo hai chiesto, che sto andando avanti con la lettura (sarò a pag. 120 +o-)...e credo proprio che fra poche settimane l'avrò finito e sarò pronto per il tuo secondo capolavoro! intanto ti dico che mi è piaciuto il pezzo della festa di compleanno e del "ritorno" a scuola ma aspetto di arrivare alla fine per dare il voto :)
ciaociao

M.Cristina ha detto...

Ciao Ale, e grazie. Anche per me che le ho scritte quelle due parti del libro piacciono molto. A presto.

polle ha detto...

L'America è una lunga distesa di terra tra due coste affollate. In mezzo? Praticamente il nulla! Ho avuto la fortuna di andare da Atlanta a Los Angeles in macchina, percorrendo tutta la Interstate 10. Concordo con Maria Cristina, l'America è ancora una terra di frontiera, ti concede spunti di riflessione unici, ma purtroppo, anche nel paesino più remoto del Texas, puoi trovare un Mc Donalds dove il bimbo italiano chiede al padre: "mi prendi l'happy meal?"
Un fortissimo ritorno alla realtà!

M.Cristina ha detto...

Hai ragione ma basta evitare questi luoghi, basta non avvicinrsi troppo o voltargli le spalle e l'incanto riprende. Purtoppo ovunque ti scontri con questa sorte d'imbarbarimento culturale. Pensa che arrivata a Luxor, dopo una navigazione fantastica sul Nilo che mi aveva riportato indietro di millenni, dietro il colonnato di uno dei templi più importanti che ti vedo? Mc Donalds!!!!! Mi sarei messa a piangere.


Hai visto, ho un pubblicato un post anche sul nostro Blog - Le riserve mentali-

polle ha detto...

Ho visto... ho visto! Peccato tu lo avessi già pubblicato qui! Stai barando!

M.Cristina ha detto...

Polle ti sbagli: Avevo scritto quel post proprio per il nostro blog e poi non l'ho mai pubblicato. Forse ti ricordi d'averlo letto ma non qui.

polle ha detto...

allora chiedo venia!!! Eppure ero sicuro di averlo già letto... avrò mangiato troppo pandoro... ho le allucinazioni :D

M.Cristina ha detto...

Forse te l'ha fatto leggere Paolo...anzi lo sa che l'ho pubblicato?