Proprio ieri sera sono intervenuta, con un mio commento, sul blog di una mia amica che poneva, ai suoi lettori, una serie di domande sull’anima dei blog.
Si è scatenato il putiferio e sono stati lasciati un numero impressionante di commenti.
Da un certo punto di vista, per chi scrive su un blog, questo è certamente un successo. Di contro però, nel fiume di opinioni, ci si è persi in mille congetture senza forse centrare il punto di questo giocattolo informatico. Oggi a posteriori l’impressione è quella che forse ci siamo tutti parlati un po’ addosso, filosofeggiando, blaterando o portando in totale buona fede il nostro pensiero sul quesito. Questa mattina invece, come a voler rispondere almeno inparte a tutte quelle chiacchere a me è arrivata "la" risposta, l'unica alla quale nessuno di noi aveva pensato. E' arrivata leggendo il blog di un’altra persona ed è stato un sonoro schiaffo in faccia.
Questo blogger ha scritto un post molto bello sul suo cane ed io, entusiasta, volevo lasciare un mio commento di apprezzamento. Vado quindi nell’area indicata e scorro i commenti altrui, così per curiosità, come faccio sempre. Tra loro un commento anonimo che faceva riferimento, credo, a qualche altro post, precedente che io non ho letto. In questo benedetto post, evidentemente, si faceva riferimento a qualche fatto di cronaca in cui si parlava della morte di alcuni ragazzi.
L’autore del blog, penso e voglio augurarmi, in modo del tutto innocente, senza forse soppesare bene l’uso delle parole, ha usato una frase ad effetto e conclusiva: “ Sti cazzi!” Ho cercato il post andando indietro nel tempo e non l’ho trovato. Ho pensato allora che forse a sua volta aveva commentato qualche altro blog a cui però non so come risalire. Fatto sta, che questa sua esclamazione disinvolta, lasciata così, forse senza nessuna reale convinzione ma soltanto per fare una battuta o per concludere una frase ad effetto è stata letta anche dalla madre di uno di questi ragazzi morti.
La signora ha lasciato un suo commento che vorrei riportare pensando che forse questo possa servire a tutti noi, scrittori di blog per tenere sempre a mente alcuni dati importanti.
A me ha fatto un male pazzesco.
per te…. che hai scritto "sti cazzi" sulla morte dei nostri ragazzi. Sono la mamma di uno di loro e spero per te di non provare mai un dolore cosi' acuto e sordo come quando mi hanno detto che mio figlio era morto, di non provare mai la mancanza di qualcuno nella tua quotidianita', il suo sorriso la sua voce, di non provare il dolore e la paura che ha provato mio figlio quando cercava di respirare per continuare a vivere. Poi se un giorno dovessi provare tutto questo .......... STI CAZZI
16 gennaio 2008 7.40
Spero di non aver fatto dispiacere a nessuno, tanto meno alla signora, pubblicando questo commento. Anzi mi scuso anche con l’autore del blog che ho avuto modo di apprezzare per molti altri post, intelligenti, acuti e ricchi spesso di sensibilità e per questo e perché soprattutto non piace crocifiggere nessuno, eviterò di scrivere il suo nome.
Ma volevo in questo modo riportare tutti di fronte ad un dato fondamentale.
Troppo spesso questo mezzo informatico viene usato senza criterio, da tutti noi. Buttiamo lì frasi, battute, opinioni bislacche senza renderci conto che tutto ciò entra nelle case di chiunque e questo è un dato che non dovrebbe essere mai accantonato.
Io, non so come sono andate le cose nel caso specifico e non ho nessuna intenzione di giudicare.
Sono certa che l’autore del post non volesse deliberatamente ignorare, sottovalutare o ridicolizzare delle morti. Ha soltanto sottovalutato la portata del mezzo, della sua diffusione e della possibilità che questo arrivasse alle persone sbagliate, quelle che di certo non avrebbero riso della sua ironia.
I blog, per quanto ho visto, troppo spesso hanno la tendenza ha urlare frasi sguaiate, battute facili e come ho detto ieri argomenti di facile acchiappo.
Viene fatto per vanità, a volte per superficialità, a volte purtroppo perché manca il senso della misura. Ma bisogna stare attenti, essere comunque civili e rispettosi di chi ci legge. Sempre.
Non sto facendo la morale a nessuno. Quello che sto scrivendo è soltanto una riflessione che riguarda ovviamente anche me.
Personalmente, ho sbattuto la faccia su un dolore che non conosco ma che in qualche modo ho fatto mio. Sono una madre ma anche se non lo fossi credo che sarei in grado di capire.
Si può parlare di tutto, ogni argomento può essere scritto e dibattuto ma con delicatezza senza dover a tutti i costi esagerare per richiamare pubblico.
Io per quanto mi riguarda torno al mio blog, piccolino, fatto di minime cose, di molti ricordi e di tanti viaggi. E’ la mia dimensione e ci sto comoda. Ognuno scelga come crede ma mi auguro sempre nel rispetto altrui.
Un forte abbraccio.
15 commenti:
Mi permetto di entrare, in punta di piedi, all'interno di questa questione. I fatti di cronaca di questi ultimi giorni ci ricordano che, come sempre più spesso accade, tendiamo a dimenticare dello stretto rapporto che intercorre tra "libertà" e "rispetto".. il caso che hai presentato ne è una dimostrazione.
Dovremmo ricordare sempre il valore che hanno le nostre parole.
E il rispetto che meritano le opinioni degli altri.
Hai perfettamente ragione e questo episodio mi ha fornito, e spero che fornisca a tutti, un momento di stop all'insensibilità dilagante.
La nostra libertà di dire e pensare non dovrebbe autorizzarci a tritare le anime altrui.
E' vero: i commenti vengono spesso scritti di corsa, senza pensarci su e invece dovremmo tener presente, sempre, il fatto che quello che scriviamo può andare a finire sotto gli occhi di chiunque. Nello stesso tempo scrivere su un blog va fatto con sincerità e senza pre-censure. Tranne quella del proprio buon gusto, della propria buona educazione e della propria intelligenza.
ciaomarina
Forse iniziamo a sbrogliare la matassa...
Anche io ho avuto delle difficoltà dopo aver letto il commento della mamma in questione, non avevo piu lo spirito giusto per lasciare un commento, mi ha colpito molto ma credo come hai scritto tu che non si voleva offendere nessuno.......a volte le cose scritte non avendo un'intonazione di voce possono essere fraintese.....bisogna stare molto attenti prima di lasciare un commento...anche se spesso anche io scrivo di getto cosa mi viene spontaneo al momento
Non ho capito molto dell'episodio che descrivi e d'altra parte di fronte a quello che è successo a quella mamma non ci sono parole che tengano.
Comunque mai avuto dubbi sul fatto di ponderare le parole da usare sui blog, soprattutto sui blog degli altri.
Come ho già scritto a Marina, quando si commenta siamo in casa di altri e quindi il rispetto e l'educazione sono doverosi. Non è questione di sincerità.
Mi permetto di spezzare una lancia a favore di Mario che, secondo me, ha solamente usato una frase "fraintendibile". "Sti cazzi" solitamente a Roma vuol dire "non me ne pò fregà de meno", più raramente sta ad indicare, non saprei se sia così anche fuori dal G.R.A., l'impossibilità di esprimere alcuna parola per una sensazione di sbigottimento. E credo proprio che lui avesse in mente questo secondo significato.
Vi metto il link del post in questione per potervene fare un'idea
http://abicettargomenti.blogspot.com/2008/01/morte-improvvisa-c-unepidemia.html
Un bacio,
polle
P.S. M.Cristina quand'è che ti deciderai a togliere la "verifica della parola"??? Un bacione :D
Ciao Suysan, benvenuta.
Vedo che abbiamo avuto la stessa reazione emotiva e condivido la tua opinione anche sul fatto che le parole scritte possono essere fonte di maggior fraintendimento.
Grazie del tuo commento.
Ciao Artemisia,
hai assolutamente ragione, non ci sono parole che tengano. Tuttavia, dopo il confronto di ieri sul blog di Marina mi sembrava importante portare anche questo aspetto all'attenzione dei frequentatori di blog. Grazie per essere intervenuta anche sul mio blog.
Polle hai fatto bene ad inserire il link, io non sapevo come fare ed ho riportato quanto ho potuto.
E sono d'accordo con te, non credo che Mario volesse ferire nessuno e ripeto il mio è stato soltanto un modo per riportare l'attenzione sull'uso di questo strumento.
per quanto riguarda la verifica della parola io non ho assolutamente idea di come si tolga. Se mi chiami domani lo possiamo fare insieme.
Baci
Al di là del blog c'è sempre una persona, una sensibilità, un cuore, gente che legge. Io penso che sia meglio non scrivere nulla piuttosto che ...
Perfettamente d'accordo. Benvenuta nel mio blog.
io evito il più possibile di parlare di certi argomenti e di usare certi toni che trovo troppo spesso sbattuti lì senza nessun rispetto x i diretti interessati in troppi altri blog
scrivere un blog significa anche scrivere di altri e di altro e tutti possono leggere
ci vorrebbe in alcuni casi un pochino più di tatto e di sensibilità soprattutto quando si parla di giovani e di morte!!!
ciao erica
Se ti sei fatta un giro sul mio blog, avrai notato che i miei post non urlano e non si sbracciano per farsi ascolatre. Parlano.
Benvenuta!
grazie
e concordo con te
si deve parlare, non urlare !
secondo me alcuni blog di grido, come si suol dire, sono scritti con l'unico scopo di attirare commenti
e quindi sono gridati , sono volgari, litigiosi e permettono qualsiasi commento
un saluto erica
Sottoscrivo.
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