Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

martedì 29 gennaio 2008

L'Egitto, il Nilo ed il senso del tempo

( Parte seconda)

Quando sulla nave che ci trasportava lungo il Nilo ci assegnarono la guida, conoscemmo Tamer.
Tamer fu per tutto il nostro viaggio la voce parlante che ci raccontò un Egitto senza spazi temporali.
La sua bravura è pari alla bellezza del suo paese e posso affermare che mai, in nessun altro viaggio ho avuto la fortuna ed il piacere d’imbattermi in una guida così preparata e disponibile. Ma non fu tutta qui la nostra buona sorte: Tamer sapeva trasportarci in una terra misteriosa ed allo stesso tempo descriverci gli usi ed i costumi dell’Egitto moderno senza preclusioni, rispondendo a qualunque domanda, anche la più maliziosa ed impertinente.
Tamer è un uomo giovane, all’epoca aveva trentadue anni, sposato e già padre di quattro figli. Aveva con il gruppo un rapporto molto simpatico e disponibile ed anche questa è una dote non comune.

Iniziammo il nostro viaggio da Luxor, la parte alta del Nilo e navigammo fino ad Assuan. Il tempo era bello ma l’escursioni per molteplici motivi, anche climatici, prevedevano delle alzatacce. Ci svegliavamo prima dell’alba e come in tutte le zone desertiche l’escursione termica era terribile. Fu divertente perciò alla prima adunata vedere persone in bermuda ed infradito ed altre, ben più documentate, che sembravano partire per i ghiacciai.



Tamer iniziò raccontandoci l’Egitto antico, i faraoni, i loro amori, le gesta grandiose e le loro crudeltà. Ci spiegò la cultura di un popolo che sapeva molto più di quanto noi possiamo ritenere possibile per la lontananza storica dalle nostre conquiste scientifiche ed architettoniche. Dipinse di colori vivi le pitture in alcuni casi ormai sbiadite e riempì, con i suoi racconti di vita, le mura e gli spazi di quei luoghi. Ci regalò un’ alba indimenticabile con il sole che spuntava tra le colonne di un tempio grandioso e la statua di uno scarabeo gigante, invitandoci, con il nascere del sole, a compiere i sette giri che la leggenda prevede per favorire la buona sorte.
Infreddoliti ma estasiati ci trasportò, con il fascino delle sue parole, indietro di millenni. Ci raccontò il potere ed il lavoro dei sacerdoti di questi templi, i riti del popolo, la vita del Nilo, la ricchezza che deriva dalle sue inondazioni, la storia delle divinità, le guerre. Non si limitò ai soliti percorsi ma scelse per noi angoli remoti, inusuali dove lasciarci assaporare un Egitto ben poco turistico.E fu magia.

Sentivamo frusciare le vesti delle donne, ci impolveravamo di sabbia abbagliandoci nella luce accecante del sole. Nella calma di strade poco battute ci spingeva ad annusare gli odori della sua terra, i colori delle mille spezie. Provammo il languido procedere delle feluche mentre il sole accendeva di rosso il deserto delle rive. Eravamo frastornati dalla bellezza.
E lentamente, quando il nostro cammino invertì il suo percorso puntando verso nord, iniziò a risalire i secoli della storia raccontandoci un altro Egitto.






8 commenti:

Banana ha detto...

Wow Maria Cristina sei una scrittrice? ovviamente al più presto comprerò il tuo libro.
Baci
Banana

polle ha detto...

Bellissimo post Maria Cristina! Meravigliose descrizioni, fantastiche foto... sembra quasi di essere lì con te e poter vedere i colori della terra d'Egitto!

M.Cristina ha detto...

Ciao Banana, ebbene si, posso dire di essere una scrittrice avendo pubblicato da pochi mesi il mio primo romanzo. Mi farebbe molto piacere se tu, come anche gli altri lettori del blog, leggeste il mio libro. Il cammino dei nuovi autori è duro e pieno di passaggi a livello che impongono attese dai tempi ignoti. Ma credo molto in ciò che ho scritto e spero che pian pianino faccia la sua strada, anche grazie al passa parola che mi sembra inizi a funzionare. Aspetto i tuoi commenti. Grazie in anticipo.

M.Cristina ha detto...

Grazie Polle, ma non è merito mio è l'Egitto che m'ispira.

Anonimo ha detto...

Uno stile mite, cadenzato, attento alla relazione tra l'esperienza in sé e lo stato emotivo. Uno svolgimento impressionista, descrittivo, con intento suggestivo. L'intensità sentimentale è la variante che dà proporzionalmente valore al fatto che si svolge.
Una scrittura da stanza del tè :)

Io ho una sensibilità più alla Bukowsky, ma sai trasportare. Complimenti.

M.Cristina ha detto...

Ehi...!!! pdbmaster, così mi confondi. E lusinghi, dando voce all'orgoglio della scrittrice che, ovviamente, ringrazia.
Sono molto contenta di riuscire a trasmettere delle emozioni, da "stanza del te."
Grazie ancora.

Mat ha detto...

ma che bello.
davvero complimenti sinceri m.cristina!!
ti aggiungo nel mio blog roll con molto piacere.
'notte

M.Cristina ha detto...

Ciao Mat e grazie. Appena il mio amico Polle mi darà un minimo di assistenza anche io vorrei aggiungere il tuo blog e quello di altri autori alla mia lista. Purtroppo in queste cose sono una frana.