Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

martedì 11 settembre 2007

La chiusura di un ciclo

Oggi ho chiuso un rapporto lavorativo durato più di due anni.
Ho firmato la revoca del mio contratto con una semplice firma alla fine di tre striminzite righe prestampate e tutto si è ufficialmente concluso.
Un passaggio lavorativo importante e pieno di premesse è terminato così.
Non ho provato rimpianti, non ho avuto titubanze, dentro di me quella parte della mia vita era già chiusa da tempo ed oggi la firma ha unicamente sancito burocraticamente un passaggio mentale ed emotivo già avvenuto.
Quando mi fu proposto di lavorare presso questa struttura stavo vivendo un momento veramente difficile ed accolsi questa possibilità come se rappresentasse l’auspicio di un periodo migliore, l’incoraggiamento del fato alla mia volontà di continuare a vedere positivo anche se tutto allora mi spingeva verso considerazioni assai cupe. Quindi l’inizio, per quanto turbato da eventi personali, fu una vera boccata d’ossigeno che però non ebbe alla lunga gli effetti sperati.
Come spesso accade, le premesse non furono mantenute nei fatti ed io mi ritrovai ben presto prigioniera di una dimensione professionale che non aveva nulla a che fare con quanto mi era stato prospettato né con quanto avevo sperato.
La mia determinazione, la tenacia di cui non difetto non hanno potuto nulla rispetto alla mancanza di volontà di chi era sopra di me ed allora con pochi strappi ma inesorabilmente io, come spesso mi accade ho iniziato a chiudere interiormente questa fase della mia vita.
Prima delle vacanze pubblicai un post in cui sostenevo, con l’aiuto di un haiku, che non sempre gli accadimenti che ci appaiano negativi lo saranno per davvero. Ovviamente non mi riferivo a qualunque tipo di accadimento, come qualcuno all’epoca aveva forse erroneamente interpretato, ma a tutti quei casi in cui gli eventi esterni decidono per noi un nuovo giro di Walzer, un rimescolamento delle carte, per metterci alla prova, spingendoci a scoprire qualcosa di noi che non conoscevamo, che per pigrizia non saremmo mai andati a cercare. Per questo motivo non temo le novità e quindi, di conseguenza, accolgo il nuovo con una certa benevola predisposizione.
E’ anche vero che a volte la fine di un ciclo porta con se un senso d’insoddisfazione per quello che poteva essere e non è stato ma io credo di saper a cogliere molto più di quanto mi viene esplicitamente mostrato e quindi posso dire che non tutto quello che ho vissuto e lasciato fra quelle mura ha per me un retro gusto amaro.
Ho imparato molto ed in fondo non è così importante che le conoscenze apprese riguardino aspetti che non avevo inizialmente ipotizzato. L’esperienza che ne ho tratto, per quanto a volte faticosa da gestire nel quotidiano, oggi è un patrimonio di cui riconosco il valore. Inoltre, grazie ad un destino un po’ mattacchione e grazie proprio alle dinamiche di questo lavoro ho vissuto momenti speciali.
Per prima cosa il connubio problemi familiari ed insoddisfazione lavorativa hanno prodotto il mio primo libro con tutte le meraviglie che ne sono seguite.
Poi, ci sono i rapporti umani intessuti, tanti, diversi, che per motivi differenti mi hanno stimolato, accresciuto. Ed infine c’è l’amicizia, merce rara, nata così, in un incontro casuale tra persone di età diverse, con vissuti diversi ma che in una passione comune – la scrittura – ha trovato il seme per germogliare e crescere.
Vorrei quindi, se per una volta me lo permettete, chiudere questo post parlando direttamente ai miei colleghi – amici che sono anche miei compagni di blog.
Le nostre chiacchierate un po’ filosofiche, il nostro supportarci nelle giornate no, il nostro saper ridere delle difficoltà comuni, tutto questo e molto altro ancora è la parte bella che porto via con me.
A voi va il mio grazie per tutte le volte che mi avete aiutato, ascoltato, sostenuto nei miei passaggi personali e nella realizzazione del mio sogno di scrittrice. E’ stato entusiasmante, spesso esilarante dividere con voi le lunghe e faticose ore che il nostro impiego prevedeva e credo di poter affermare che per soli due anni di lavoro in cambio ho ricevuto veramente molto. Siete speciali e vi voglio bene, per i vostri caratteri diversi ma anche per i tratti simili che ci accomunano. Dieci ore al giorno per due anni non è poca cosa ed io sento già la vostra mancanza ma voi, mi raccomando, non abbandonate il progetto, grazie al più informatico di noi i nostri dialoghi potranno continuare anche attraverso strumenti diversi.
Il circolo culturale deve continuare.

7 commenti:

polle ha detto...

Cala il sipario, nel buio di una sala in cui le luci tardano a restituire il colore agli oggetti mi alzo, solo, ad applaudire. Applaudo a questo post, che interiormente ho visualizzato come una piéce teatrale. Con la pelle d'oca per sentirmi onorato per i ringraziamenti, non dovuti. Grazie a te Maria Cristina, grazie per la tua pazienza, per la tua saggezza, per i puntelli che mi hai aiutato a mettere quando la mia casa sembrava vacillare... e il circolo continuerà, faremo in modo che vada avanti non solo in questo luogo inesistente che chiamiamo "rete"!

Anonimo ha detto...

Guardo nel mio passato per quello che sono adesso.
Consapevole di averlo dentro.
Consapevole per essere consapevole.
Conoscere ormai è l'istinto più forte.
ma questa la conosci visto che hai letto "Chiamalo come vuoi"!!!

le donne non si possono separare dagli uomini, sono una unità e totalmente interdipendenti. parlami di loro

baci, abbracci

polle ha detto...

... mi accorgo di non essere solo nella sala... accanto a me si alza un altro spettatore, applaude con me, i nostri sguardi s'incrociano, ci sorridiamo... attendiamo l'arrivo della protagonista.

Anonimo ha detto...

Ma siete matti??? Così mi emoziono veramente....e diventa difficile trovare la risposta giusta.
Intanto scusate per il ritardo della risposta ma conoscte le difficoltà.
Allora amici mie, mi sembra che siamo ancora tutti qui e con la stessa voglia di comunicare e confrontarci. Bene,era proprio quello che speravo, il nostro trio è pronto a nuove battaglie filosofiche, per altre grandi idee da trasferire sulla carta o sulla tastiera dei nostri pc. Ma anche, come sempre, per condividere i colori della nostra vita.
TUTTA A DRITTA!!!!!!!

marina ha detto...

Lo so che non c'entro niente ma voglio ugualmente dire la mia: VERSO NUOVE AVVENTURE!!!

auguri a chi va e a chi resta

ciaomarina

Unknown ha detto...

ciao cristina, ringraziandoti per il tuo delizioso 'arrivederci' ti auguro veramente tutto il bene possibile...che meriti

Anonimo ha detto...

Scusandomi per il solito ritardo volevo ringraziare anche Marina ed Alessandro per il loro incoraggiamento, ne abbiamo tutti bisogno.