Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

giovedì 6 settembre 2007

La premessa


Quando parto per un viaggio, specialmente se molto lungo ed in luoghi lontani io vivo un voluto ed agognato distacco da tutto quello che lascio qui, nella mia vita di sempre. Appena l’aereo si alza in volo io mi sporgo per osservare dal piccolo finestrino la città che cambia forma divenendo via via un sempre più indistinti insieme di costruzioni che quasi subito non riesco più a riconoscere. E provo un immenso piacere.
A diecimila piedi tutto il sottostante perde ai miei occhi molto del suo potere ed io, che già normalmente tendo a volgere il mio sguardo verso il cielo, lassù, sospesa nel nulla vivo momenti di pura gioia.
Quando poi l’aereo atterra e come in una magia mi trovo catapultata in una dimensione totalmente diversa dal mio consueto, chiudo per un attimo gli occhi, inspiro forte la diversità dell’aria e poi riprendendo il contatto visivo con quello che mi circonda sono pronta per immergermi nel nuovo mondo che personalmente inizierò ad esplorare.
E sono due le cose da cui più di ogni altro generalmente mi faccio avvolgere: la natura e gli esseri umani che poi in fondo sono la stessa cosa.

Quando, dopo un volo di circa un’ora e mezzo, da Johannesburg sono arrivata in Zambia avevo dentro di me già quasi venti giorni di Africa. Alcuni paesaggi mi erano quindi familiari, tuttavia atterrata nel piccolo, seppur internazionale aeroporto di Livingstone ho percepito subito che quella che stavo per visitare era ancora un’altra Africa rispetto a quella vista fin lì.
Fuori dal surreale aeroscalo infatti l’atmosfera mi ha subito conquistata. Quello che mi circondava era tutto abbastanza abbrustolito dal sole ed il caldo si era fatto più consistente. Tutto intorno piccole abitazioni ed un paese semplice, fatto quasi di un’unica strada, con negozi più che dignitosi ed in alcuni casi anche con qualche velleità internazionale. Le persone come sempre si muovevano tranquille, incuranti del caldo, sempre vestite con colori vivaci ed allegri.
Giunti in albergo uno stuolo di personale ci ha accolti tra mille sorrisi e dolci sguardi. Il posto era fantastico, proprio a ridosso e con un accesso privato alle Cascate Vittoria.
Una ragazza molto carina ci ha condotto fino alle nostre camere spiegandoci i dettagli del nostro soggiorno e dandoci tutte le coordinate necessarie per un piacevole relax.
Notando i suoi modi gentili e misurati ho iniziato a provare un certo senso d’inadeguatezza.

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