Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

martedì 28 ottobre 2008

Un incontro impossibile

E’ già buio. Le luci della città rimbalzano tra le vetrine e le vernici lucide delle macchine.
Torno a casa guidando il motorino tra le vie del centro pensando a niente.
Una strada in salita ed un semaforo rosso che sembra non finire mai. Nell’attesa mi volto e vedo la tua mano elegante sporgere dal finestrino, la fede d’oro all’anulare, un nulla ma basta a sedurmi. Risalgo lungo il polsino della camicia e la stoffa scura della tua giacca, fino al tuo viso. Hai la pelle olivastra, i capelli neri, le sopracciglia folte e mi smarrisco a sfiorare il profilo morbido delle tue labbra; sei bello, molto bello, ma è il tuo sguardo che mi cattura trascinandomi nella tua vita. Uno sguardo che corre lontano, malinconico.
Una gamba si muove accanto a te e mi sporgo a scrutare. Una giovane donna, altrettanto bella, altrettanto elegante è seduta vicino a te e parla sorridendo. L’osservo per un attimo e ritorno al tuo sguardo che continua a vagare lontano, indifferente alle sue parole. Mi chiedo come possa non essersi accorta che non sei con lei, che i tuoi occhi inseguono immagini che non gli appartengono e ti rendo triste, incredibilmente triste.
Ipotizzo che sia tua moglie, una giovane moglie adeguata alla tua bellezza, a quello che sembra il tuo status: macchina giusta, vestito giusto, una donna giusta, apparentemente. Ed allora perché sembri così disperato? La virilità malinconica del tuo viso è qualcosa che mi colpisce oltre quello che vorrei. Potrei innamorarmi di te, e forse è già accaduto e tu non lo saprai mai. E come potresti? Questa è una follia! Non puoi sapere che in questa strana serata, mentre sei fermo ad un semaforo, una donna sconosciuta sta accarezzando la tua anima. Il rosso si spenge ed i clacson m’incitano a ripartire. Devo andar via, il nostro tempo finisce qui, nel verde di un semaforo sospeso nell’aria.

La salita diventa discesa ed io mi ritrovo a sperare che quella donna riesca a guardarti. Sì, questa è proprio una follia! O forse, forse è solo colpa della mia fantasia capace di seguire uno sguardo in una vita che non gli appartiene. Fantasia, scrittrice, le parole si mettono in fila ed il mio cuore si ferma. Ho scritto di te nel mio nuovo libro! Tu esistevi già dentro di me! La mia fantasia ti aveva creato e tu sei comparso a dimostrami che nulla di quello che ho immaginato è più irreale della realtà.

2 commenti:

giorgio ha detto...

Immaginare, scrutare, stupirci, essere innamorati della vita...

Si dice che tutto quello che gli uomini vedono in una donna ce l'hanno già dentro, ma forse vale anche per le donne...

Che tristezza quando non si ha un compagno o una compagna d'anima di fianco!

M.Cristina ha detto...

Giorgio mi piace la frase " tutto quello che gli uomini vedono in una donna ce l'hanno gia dentro..."
e credo che sì, valga anche per le donne. Io scrivo, invento, immagino ma poi quando mi accorgo che la realtà segue i miei pensieri, la mia fantasia che devo dirti, mi fa un certo effetto.
Una compagna d'anima affianco... su questo scriverò un post.
Baci