Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

lunedì 6 ottobre 2008

Incontrando una lumaca...

Andando a prendere il solito motorino ho incontrato una lumaca. Nella solita fretta mattutina me la sono trovata davanti, che avanzava lemme lemme, e ho rischiato di schiacciarla. Al che l’ho superata e, solo in un secondo momento, ho fatto due passi indietro e mi sono fermata a salutarla. Era la prima lumaca che incontravo in quest’inizio d’autunno ed ho pensato che fosse carino scambiare con lei un veloce saluto.
Al vibrare dei miei piedi sul selciato però, la lumachina si è giustamente ritratta diffidente.
Prima la testa e poi il resto del corpo. E come dargli torto? I miei piedi nei robusti stivali dovevano aver fatto tremare tutta la sua casa. Ho cercato quindi di rassicurarla con parole dolci e con un lievi carezze ma non l’ho convinta; è rimasta al sicuro nella sua arabescata chiocciolina. A quel punto, non volendo sembrare troppo insistente, mi sono riavviata verso il cancello, ho preparato il necessario per l’immersione nel caotico traffico e solo prima d’uscire sono tornata da lei con passi più delicati. Era di nuovo a suo agio e si stava portando meticolosamente tra le foglie del terreno. Voi penserete che io non abbia molto da fare, ma non è così. Ho soltanto imparato a frenare, la dove posso e quando mi sembra il caso. E la lumaca, secondo me, aveva una sua logica nell'attraversare la mia strada. Insomma tornando a noi, lei se ne andava pian pianino verso delle grandi e basse foglie, con le sue antennine in movimento ed io, gettando l’occhio all’intorno, ho pensato subito che tra la ghiaia e sotto quei palmizi se la rischiava di grosso; lì nessuno si sarebbe accorto di lei ed io ho temuto per la sua sorte. Una mano è corsa allora verso il simpatico animaletto: portarla al sicuro era il proposito, ma un pensiero immediatamente successivo mi ha bloccato e la mano è rimasta a mezz’aria.
Dove era giusto portarla? Magari aveva fame ed era già un po’ che camminava per arrivare nel ristorante prescelto. Oppure, se ne stava tornando a casa o andava a trovare un’amica. Aveva sete, aveva caldo o semplicemente voleva fare due passi. In base a quale criterio potevo decidere e sapere io che non sono lumaca? Ed allora l’ho salutata e sono andata via, augurandogli una buona giornata. Tuttavia, una volta salita in motorino tutta la scenetta non faceva che tornarmi in mente. C’erano dei parallelismi che mi affascinavano e riguardavano gli umani, o perlomeno me stessa.
Ripensavo a come, istintivamente, ero stata spinta dai miei presupposti a decidere per la povera lumaca e mi sono interrogata sul quante volte si agisce nei confronti degli altri interpretandone desideri e volontà. In buona fede s’intende, ma quanto correttamente nei confronti dei malcapitati? Rispondiamo a schemi, a logiche che ci appartengono ma che con ogni probabilità non riguarderanno gli altri. Anche di fronte ad un possibile pericolo, io, per esempio, attivo quelle che sono le mie difese, le mie logiche, le personali necessità, ma come posso conoscere profondamente le risposte adeguate all’esigenze altrui. Lo faccio per amore? Lo faccio per un personale bisogno di tranquillità? In ogni caso è abuso in atti di vita altrui. ALLARME ROSSO! ALLARME ROSSO! mi son detta. La mania di controllo è dimensione psichica da cui cerco di fuggire: non voglio super visori nella mia vita e cerco di liberarmi dalla pericolosa inclinazione del diventarlo nell'esistenza altrui. Mollare le redini del " controllo tutto" non è stato facile, ma ora, cerco di lasciare che la vita mi conduca tenendo solo d’occhio la strada. Eppure se avessi agito d’istinto la lumaca adesso si sarebbe trovata chissà dove e questo doveva pur dirmi qualche cosa
.
Morale: la lumaca ha ri-allertato i miei sensi sul rispetto del libero arbitrio altrui, e mi ha ricordato una frase di Oscar Wilde“ A volte con le migliori intenzioni si commettono i peggiori crimini.”
Hai capito la lumaca? L’avevo detto io che aveva un suo senso salutarla…

8 commenti:

Unknown ha detto...

Una lumaca... un racconto e bei pensieri tutto grazie a una lumaca... sei unica!!!

M.Cristina ha detto...

Ciaooo!!!!! grazie per il conferimento di unicità e ben tornato tra le mie pagine.

Clelia ha detto...

Ogni nostra azione ha sempre un senso... io vedo sempre gli scoiattoli... non saranno come la tua lumaca ma da domani li provo a salutare ....


bacioni

Clelia

marina ha detto...

mi piace il tuo sguardo attento, ci offre molti motivi di riflessione
baci, marina

M.Cristina ha detto...

Clelia: secondo me, gli scoiattoli possono rivelarci un mondo, se fossi in te stringerei amicizia.


marina: è che io sono un tipo socievole..

Anonimo ha detto...

finalmente il post-lumaca è arrivato! è straordinario il tuo modo di guardare il mondo e i suoi abitanti lenti, coperti, in fila... se la rivedi, per favore, salutala da parte mia!

paola bava dancer

M.Cristina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
M.Cristina ha detto...

Paola: porgerò i tuoi saluti anche alle operose formiche che, a dirla tutta, hanno preso un andazzo ancor più anarchico: lavorano a fasi alterne, un giorno si ed un giorno, ci sono non ci sono...bho!!!!
In quel mio giardino succedono cose strano, ma vi terrò informati.