Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

domenica 7 settembre 2008

Un caffé da M.



Ci sono case e case, ci sono caffè e caffè, ci sono amiche ed amiche.
Ci sono poi, caffè presi a casa di amici che si staglieranno con un allure particolare nella nostra memoria.
Un maremoto di emozioni, indistinte, violente, che mi permettono solo di prendere un soffio d’aria tra un’ondata e l’altra, prima di sommergermi di nuovo facendomi temere di affogare.
Stabilire quale sia stata la spinta che mi ha fatto scivolar giù dalla barca della serenità, scaraventandomi improvvisamente in mezzo ad un mare in tempesta, è difficile a dirsi; le donne sapranno capirmi e gli uomini rabbrividire se ne hanno provato gli effetti. Succede e ci si sente spaesate, incapaci di muovere anche una sola bracciata per tentare di uscire dal vortice bastardo. Non è necessario ipotizzare chissà quale insolubile tragedia, spesso ci si ritrova affrante e di tremendo non è successo proprio nulla, ma si sta male lo stesso: i pensieri si incupiscono, le lacrime scendo ed il mondo sembra avere scelto di botto di mostrarsi senza colori.
Ho imparato a nuotare da tempo, so galleggiare e darmi coraggio per resistere, tuttavia, ci sono giorni in cui l’accoglienza affettuosa di un’amica è una spiaggia assolata in cui distendermi a riprendere fiato.
In questi momenti anche l’uomo più speciale del mondo non può nulla, serve la comprensione complice di una donna, una donna che sentiamo speciale.
In questo stato d’animo ho chiamato la mia amica M.
Provo sempre un certo pudore nell’importunarla, è una donna affascinante e discreta, con una testa talmente brillante che mi sembra un delitto distrarla dai suoi mille interessi con le mie insulse baggianate, ma in questo strano giorno sento di aver bisogno di lei, dei suoi occhi, della sua capacità di guardarmi dentro e parlarmi con schiettezza.
Gli propongo di vederci e lei mi accoglie nella sua casa che sa di buono ed è intensamente bella, come lei.
Un caffè con il ghiaccio ed io inizio a parlare in ordine sparso, vergognandomi un poco della confusione emotiva in cui verso. Sto male e in questo malessere centra tutto e niente: piccole cose, grandi cose, dettagli e nodi cruciali del mio essere, dilemmi importanti ed altri inutili, insomma di tutto un po’. M. sta lì, accanto a me e mi guarda come speravo, con i suoi occhi intelligente senza interrompermi se non con brevi frasi pensate, armonizzate con scrupolo. Il sovrapporsi con un passo del mio nuovo libro è impressionante ed in fatti mi impressiona, eppure l’ho scritto molti mesi fa e in quel momento non pensavo né a me né a lei, comunque, continuo a raccontare e lei ascolta, con attenzione.
Non conosco molte persone capaci di dedicare così tanta concentrazione alle parole altrui, all’emozioni che nella confusione del sentire si provano a spiegare, ma lei ha questa sensibilità e, senza che io me ne accorga, come una gatta affettuosa si sta occupando di me, leccando il mio disagio e incoraggiando con piccole musate i movimenti della mia anima dolorante.
Due donne ed un caffè, una casa e tanto caldo ho scritto qualche cosa di assai simile, l’ho già detto, e questo inaspettato sovrapporsi tra finzione e realtà mi fa tornare in mente una frase letta tanto tempo fa tra le note di un’opera di Oscar Wilde:” L’artista inventa e la vita cerca di copiarlo …” Eppure, in genere, siamo convinti che accada il contrario e l’immagine per noi così usale sembrerebbe confermarlo, ma così non è.
Nella mia descrizione io parlo di un dialogo speciale, che si protrae nell’immedesimazione con l’altro e nella volontà pura di riuscire a comprenderlo e quindi ad aiutarlo, eludendo proiezioni e luoghi comuni. Sarà per tutto questo, per la rarità d’intenti di cui mi sono sentita oggetto che il sapore di quel caffè non smette di aromatizzarsi tra la lingua ed il mio palato. Ma, è soprattutto qualche cos'altro a trattenersi dentro di me: il gusto per la vita che lei ha saputo infondermi. Saperla gustare, questa imperscrutabile vita non è cosa di tutti, ma lei sa farlo e sa trasmettere questa meravigliosa propensione. Quanto ne sia consapevole non lo so, però, insieme al caffè, mi tornano in mente altri piccoli particolari che ora compongono un mosaico: un piatto di di rosse ciliegie, uno sguardo eccitato per la sorpresa di una scoperta, l'ironia di saper giocare con il mondo e le sue follie e, più di ogni altra cosa, il sapore pieno e giovane del suo vivere quotidiano. La mia amica ama la vita ed i suoi gesti così come le sue parole viaggiano dentro di me da quel giorno, finalmente nitide. Il ricordo di quel torrido pomeriggio di mezz’estate è un abbraccio morbido ed accogliente nel quale per alcune ore mi sono accoccolata e che continua ad infondermi calore e sagge indicazioni.
Grazie del caffè mia cara M …e hai ragione tu: un “incontro” è una fortuna.

P.S. scusatemi amici del blog, ma non potevo riaprire il mio spazio di scrittura senza riannodare le fila ripartendo da questo buonissimo
caffè
. Bentornati!

11 commenti:

erasmo ha detto...

heilà! finalmente sei tornata, che bello!

un saluto,
ilpiccoloLord

Anonimo ha detto...

Bentornata MariaCristì! con le tue parole riesci sempre a bucarmi la pelle...in qualche modo...!!! sarebbe troppo complicato spiegarti il perchè...è che a volte sembra di vivere in sincrono...

piacere di averti ritrovato su queste pagine blu...si nuotaaaaa!!!!

paola morning dancer

M.Cristina ha detto...

Ciao ragazzi, ben trovati anche a voi...tutto ok? Io direi di si, anche se il rientro nella solità quotidianità un pò, mi fa sentire costretta.
Ora farò anche un giro sui vostri blog; l'attività riprende.
Un bacio a tutti e due.

Unknown ha detto...

Ciaooo finalmente sei tornataaa...:)

M.Cristina ha detto...

Ciao ebalsemin, bentrovato a te.
Come stai?
Io tornata a lavoro ed al blog. nei prossimi post, come ti ho già detto, pubblichero il tuo premio.
Un abbraccio

Clelia ha detto...

BENTORNATAAAA! premetto che è da molto che clicco sulla stanza del te ,e trovavo sempre chiuso per ferie, ora riapri con la stanza del caffe. Il tuo racconto mi ha emozionato. Non è solo il caffè freddo ma è la tua amica, la tua confidente e complice che ha toccato le mie corde. Lo stile è come al solito è inconfondibile... Made by Cristina

Un abbraccio

Clelia

M.Cristina ha detto...

Hola Mia cara Clelia, eccomi di nuovo qui, tra il blu delle mie amate pagine.
Grazie per i compliementi, l'idea di uno stile made by me la trovo accativante e vado a crogiolarmi nella mia vanità.
Baci

Mat ha detto...

bentornata mc.!
trascorse qst vacanze, come è stato il rientro alla quotidianità?
mi sono mancati i tuoi post, un bacione!

M.Cristina ha detto...

Ciaoooo mat, come stai? Il rientro è stato tranquillo, un pò di dispiacere per la ridotta libertà: il lavoro schiavizza non c'è nulla da fare. In ogni caso sto cercando di predispormi al meglio per l'arrivo dell'autunno...e che diamine, ci sarà qualche cosa di buono anche in questa ingiallita stagione?
baci

Anonimo ha detto...

Bel post davvero... Bell'esempio di dialogo tra donne. Anche io credo che M. sia una persona speciale anche se non la conosco di persona, Giulia

M.Cristina ha detto...

Grazie Giulia...lei è veramente deliziosa...