Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

martedì 13 novembre 2007

La scelta del futuro

La scelta del futuro


Figlio in terza media e imminente obbligo di scegliere con lui l’indirizzo scolastico per i prossimi cinque anni.
Scuola media e test orientativi che dovrebbero aiutare entrambi ad azzeccare questa combinazione tra studio e passione.
Professori e capacità psicologica di consigliare, senza zavorrare per sempre, i sogni che iniziano a prendere una più precisa definizione in questo adolescente già abbastanza confuso da ormoni ed insicurezze tipiche dell’età.
Nell’insieme un groviglio in cui è facile perdersi.
Ed è proprio in questo preciso istante, quello in cui le sue ansie si sommano alla mia volontà di far volare con buon senso il suo futuro, che arriva lui, il ricordo dei miei tredici anni.
Avevo più o meno le stesse idee -liceo classico- e le stesse insicurezze -ce la farò?- E nel tentennamento ovvio dell’età il giudizio dei miei professori arrivò come una mannaia sul mio orgoglio di futura giornalista: istituto magistrale e speriamo bene! Dissero le carogne.
Li avrei strozzati. Io come maestra proprio non mi ci vedevo, e loro neppure ma volevano che sapessi che la mia poca voglia d’applicazione aveva iniziato a presentare il proprio conto e lo schiaffo morale che mi avevano appena dato era lì a testimoniarlo.
Mi fece male ma non mi scoraggiò. Scelsi il liceo classico. Non fu una passeggiata e le distrazioni tipiche dell’età resero arduo il percorso ma il diploma arrivò ed io ebbi la mia prima rivincita.
Ora tocca a mio figlio e ci risiamo, anzi a lui è andata anche peggio.
La sua prof. d’italiano lo ha stroncato addirittura così: “ F.? Istituto Tecnico”
Gli è arrivata una pugnalata proprio lì, in mezzo alle spalle, tra il suo orgoglio di studente di livello medio alto e quello che a prescindere dalla scuola è un suo personale e non indifferente bagaglio culturale.
Allora lo guardo, osservo il suo sguardo deluso e rabbioso, e mi chiedo dove diavolo sono quei professori, che so esistere, che sanno guardare ed incitare e soprattutto incoraggiare questi disorientati ragazzini?
Ma il momento è topico e non posso indugiare, quindi tocca a me come genitore distoglierlo dal senso d’ingiustizia da cui si sente colpito e quindi gli dico che un giudizi è un giudizio e non la verità assoluta. Gli racconto di me e gli dimostro con la vita vera la relatività di un’opinione faziosa. Per non essere troppo di parte pareggio affermando che a volte i poveri professori sono tratti in inganno da uno studio discontinuo e che comunque in giro per il mondo ci sono fior d’insegnanti pronti a saper guardare oltre i preconcetti e le personali frustrazioni. Che deve soltanto aver pazienza ed aspettare ma prima o poi incontrerà quel professore che saprà saggiamente guidarlo. Ed allora lui a sua volta mi guarda e mi chiede:” Mamma ma tu l’hai mai incontrati un Prof. così?”
Ed io rimango un attimo in silenzio e poi trovo una frase di compromesso per non scoraggiarlo,e gli rispondo che si, l’ho incontrato, magari non negli anni scolastici, ma successivamente, nel corso della vita. Percependo il suo scetticismo mi faccio aiutare da Seneca che come me pensava che i maestri possiamo trovarli non solo nei vivi ma anche in chi ci ha preceduto nel corso dei secoli. E che quello che ci appare difficile od ostico oggi, che che ne dicano gli altri, diverrà forse la il nostro pane quotidiano domani. Ma sopra ogni altra cosa ed in forza del concetto precedente, affermo con tutta la convinzione di cui sono capace, che mai, ma proprio mai, dovrà permettere alla insensata voglia di negazione altrui di spegnere quello che lui sente di essere e di voler realizzare nella propria vita. Mai! Ma proprio mai! Anche perché, a volte le persone sono capaci d’invidiare anche i nostri sogni, figuriamoci la loro possibile realizzazione.

6 commenti:

Giampaolo ha detto...

Grisù voleva fare il pompiere.
Magari poi pensava cosa e quali studi doveva affrontare per diventarlo. Però aveva questa idea chiara e precisa. Per me ha ancora ragione lui.

Anonimo ha detto...

Io me lo chiedo quotidianamente da tre anni, da quando cioè la mia di figlia ha iniziato le scuole medie, dove sono quei professori che come fari guidano ed illuminano il percorso di questi poveri ragazzini persi tra sconvolgimenti ormonali ed una societa' dove si fa di tutto per seppellire le aspirazioni del singolo? A me è andato anche peggio... La prof.di lettere di G. ha cosi' sentenziato: "C. potrai fare solo la velina!"...
No comment!!!! Ed allora eccomi a rincuorarla, a dirle che in barba all'idiota con le capacità che possiede può fare tutto basta impegno ed amore, e ad augurarmi che incontri nel suo iter scolastico dei professori degni di questo titolo, come è accaduto a me, che finalmente riusciranno ad andare oltre libri, compiti e voti; e si sforzeranno di vedere oltre l'alunno la persona. In bocca al lupo!!!

polle ha detto...

Cara Maria Cristina, quanti ricordi... Ti sorprenderesti se ti dicessi che anche per me il verdetto fu lo stesso che è stato dato al tuo caro pargolo!?! Quando frequentavo la terza media organizzarono un test di grafologia per suggerirci l'indirizzo della scuola secondaria da seguire. Risultato del mio test: Istituto Tecnico. Ripercussioni su di me: nessuna! Forse perché ho sempre avuto una fortissima venerazione per la mia persona, o forse perché avevo già deciso che nessuno mi avrebbe potuto vietare di frequentare il liceo che distava, come era solito dire mio padre, 50 passi dal mio letto, questa notizia mi scivolò addosso come acuqa piovana. Casualmente il liceo che avevo dietro casa è un liceo classico (sarà un caso che è stato intitolato a Lucio Anneo Seneca?). Il classico non è una passeggiata, ma ti regala momenti di apertura mentale e possibilità di conoscenza invidiabili... io stesso, che presenziavo alle lezioni più che parteciparvi, ancora ne ricordo tante.
Abbraccia da parte mia il tuo piccolo uomo, digli che nessuno può sapere meglio di lui come indirizzare la sua vita...

M.Cristina ha detto...

Riferito messaggio!
Fortunatamente anche lui dopo un primo momento di delusione ha reagito con una scrollata di spalle. Il carattere c'è sull'applicazione vedremo.

Anonimo ha detto...

C'è uno studioso americano
che ebbe una "disavventura" quale quella di tuo figlio e ora si impegna nello studiare le varie intelligenze delle persone. Si chiama Howard Gardner, ha scritto un sacco di libri. Ogni tanto tiene conferenze in Italia. Mi sembra che sia stato lo scorso anno all'Auditorium della Musica di Roma...
Ad ogni modo vi è di molto peggio: mio padre mi fece addirittura licenziare da Hostess di volo, figurati....

M.Cristina ha detto...

hai ragione, come al solito al peggio non c'è mai fine...