Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

domenica 4 novembre 2007

Figli

Ho ricevuto in dono un bellissimo libro di poesie.
La prefazione di Antonio Veneziani avvisava:" Le sue sono parole che emozionano, in alcuni momenti commuovono, in altri irritano, è questa la poesi vera, la poesia pura.
I versi di Silvana Pedrini, lettore. sappilo! sono leggeri e violenti come il nome della persona amata tatuato sulle labbra."



Quando poi se ne vanno
i figli fanno male.
Purchè non sia quel viaggio agognato per loro
prima ancora di farli
prima di aprirgli gli occhi alla luce del buio
e accendere in silenzio ai crocicchi del nulla
candele e confessioni.
Purchè non se ne vadano
felici di brandire
la spada di quell'angelo
lì in piedi sul castello.
Purchè quel loro addio
non sia un sorriso incerto
bagnato di paura
per quello che sarà
oltre le sbarre amate.
Un sorriso indeciso
tra voglie dissonanti,
volare o rimanere.
E' lì che nasci madre
quando li spingi via
dalla tua porta aperta
fuori dai caldi inganni,
senza farti notare,
senza fargli capire
che sono proprio loro
ciò che è rimasto vivo
di tutti i grandi sogni.
Purchè vadano via
con ali piccoline
e li guardi levarsi
nel cielo della vita
buffi come dei passeri
che cadono dal nido
e poi si risollevano
e poi di nuovo cadono...
due, tre voli mancati
ma poi alla fine, ecco,
la loro strada è fatta.
I sogni di una madre
s'infrangono a morire
sventrati sugli scogli
da Prometeo che sbrana,
carne tenace, ferma,
carne immortale e marcia
di dolore, dolore...
Muoiono i sogni è vero,
se il figlio che hai pensato,
amato, liberato
non è più figlio tuo
e ti sembra che sia
uno che passa estraneo
e lancia una moneta
nel tuo bicchiere vuoto
con la finta pietà
con l'odio di chi è cieco
ai lamenti dell'altro.
Occhio che ti inquisisce,
che giudica e condanna,
la tua vita, gli amori,
quello che gli hai donato
senza chiede altro
che il sole nei suoi giorni.
Tu no
tu non condanni
sorridi dei miei errori
con immensa dolcezza
e li tratti, garbato,
come piccoli figli
fragili e disperati.

Silvana Pedrini
(Tatuato sulle labbra)

5 commenti:

polle ha detto...

Se fosse servito, se lo avessi potuto fare, se ti fosse giunto, mi sarei alzato in piedi per applaudire! Per ringraziarti per questo dono. Perché le poesie sono materiale estremamente difficile da trattare e da condividere... fanno sempre riflettere! E io vi leggo la mia parte di figlio, le mie colpe e le mancanze. Grazie Maria Cristina per aver condiviso questa poesia anche con me!

M.Cristina ha detto...

Di nulla, l'ho fatto con piacere, anche perchè è bello condividere un'emozione.
Ero certa che questi versi avrebbero colpito per la loro belleza ed è stato un onore poterli pubblicare sul mio blog.
Ospiterò altre poesie di Silvana rendendo merito, a modo mio, ad una raffinata poetessa.

Per chiunque volesse acquistare il suo libro:
Silvana Pedrini " Tatuato sulle labbra" Edizione del Giano

Paolo ha detto...

Non ho altro da aggiungere al commento di polle che condivido nella sua totalità. Baci

Anonimo ha detto...

Come sempre ogni tua scelta mi emoziona, come questa poesia che fa pensare ai nostri "passeri" che prima o poi prenderanno il volo... Saremo state brave con loro? Nel loro futuro c'e' la nostra risposta.

M.Cristina ha detto...

Bollea una volta disse:" Una madre deve essere sufficientemente buona." Che dire? Speriamo di aver raggiunto "almeno questo risultato." Ai posteri...