Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

martedì 30 ottobre 2007

Guarda chi c'è...!

Si pittura casa.

E’ deciso.

Voglia di nuovi colori, di atmosfere diverse, in fondo è un po’ come dipingere sui muri le tonalità che mi appartengono ora, cancellando, sotto le pennellate di glicine e verde, il delicato ma un po’ impersonale colore che forse mi rappresentava qualche secolo fa.
Si recuperano cartoni, si incartano oggetti, si spolverano libri, le lampade vengono tirate giù e sembrano finalmente potersi distendere e riposare e, via via che le cose ci passano tra le mani si rivivono emozioni e recuperano ricordi.
Ripulire una casa è come riassaporare il proprio passato e decidere quello che ha ancora posto nella nostra vita.
E capitano cose strane, divertenti; da angoli irraggiungibili o fessure misteriose riemergono frammenti dimenticati che con sorpresa raccogliamo, meravigliandoci di averli ritrovati, stupiti di averli potuti scordare.
“Ecco dove era finito!” Ci diciamo con sorpresa, portando l’oggetto di turno in pellegrinaggio da una stanza all’altra, mostrandolo eccitati agli altri abitanti della casa.
Poi tra una ciotolina insignificante ed una cartolina sbiadita riemerge lui, un quaderno dalla copertina improbabile che ti chiedi come hai fatto a scegliere, e questo già è lì a dimostrarti qualcosa, e tu lo apri curiosa , cercando di datarlo ad una dimensione infantile che ti fa già teneramente sorridere.

La tua scrittura è adulta, nervosa, gettata velocemente tra i fogli leggermente ingialliti.

Non puoi aspettare, devi leggere e ti fermi, con il panno per spolverare che aspetta paziente sul pavimento e gli altri intorno a te che continuano a parlarti non sapendo ancora che, tu, hai appena rincontrato una te di cui avevi perso le sfumature.
Gli occhi corrono ed ogni parola letta ti fa riappropriare di vissuti lontani, dimenticati nella loro intensità d’allora. E continui a leggere ed inizi a comprendere veramente quanto tempo è passato, quanto cammino è stato fatto senza che tu ne fossi realmente consapevole.
E benedici la voglia di un’altra età, quello stato d’animo che tanti anni prima ti ha spinto con urgenza a spostare, da te a quel foglio, un sentimento che interiormente non eri più capace di contenere.

Virginia Woolf diceva che è importante scrivere ogni giorno, lasciando tracce dei propri pensieri neill’intimità di un diario, nelle lettere agli amici; lei lo faceva continuamente ed aveva ragione.

Anche io ho lasciato le miei tracce e casualmente a volte le ritrovo e mi ritrovo. Sono frammenti di me che sorvolano i miei anni con una costanza d’intenti non sempre diligente eppure preziosa.
Io sono sempre io, i sentimenti che muovono il mio vivere non sono mutati ed è bello poterli prendere tra le mie mani adulte rimirandone la purezza, conscia oggi, di saperli, dopo tanta strada, accogliere e difendere come una madre amorosa e fiera.
Ora so asciugare quelle lacrime e sorridere della mia ingenuità, senza dolore, senza rammarico perché la strada fatta è proprio sotto i miei occhi, fra quelle righe e mi dice che non sono più quella d’allora ma fortunatamente sono anche quella d’allora.

2 commenti:

marina ha detto...

Giusto giusto giusto: non siamo più quelle di allora ma FORTUNATAMENTE lo siamo ancora.
grande

ciaomarina

M.Cristina ha detto...

Felice di trovarti d'accordo.
Baci