E poi sei arrivato tu
Nell’affanno delle mie ricerche
Nell’attesa di quell’unica risposta
Hai distolto il mio sguardo
Reso il mio dolore simile al tuo dolore
Tu, il genio
Il sublime artista
Ed io con il mio timido pudore
e gli occhi che ti cercavano
senza che la testa avesse l'ardire di seguirli
Ripudiavo la mia stessa presunzione
mentre trattenevi la mia mano
certo dell’inutilità della tua arte
Follia!
Bramavo quelle parole
E tu le hai scritte per me
Senza paura
Mostrandoti nudo
Nudo davanti ad un plotone di codardi
Di uomini da niente
Tu e le tue braccia stanche
Tu che scavi e dai
Tu che ricopri il mio corpo di gioielli
Tu che sai amare come me
Io e te
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Un desiderio può avverare un sogno?
4 commenti:
A volte. E quando succede ci si sente rinascere, ma se il sogno è perso nelle nebbie dell’impossibile, avrà un costo che potrebbe rendere amara la conquista.
Che bello il tuo commento, è un armonia perfetta d'immagini e parole. Nell'essenza di due sole frasi hai raccontato una storia...
Grazie, ma il merito di un’ispirazione è da attribuirsi in gran parte alla fonte, in questo caso al tuo post. Se fossi divino, mi chiederei chi mai possa avere creato l’ispirazione per un simile … pensiero così profondo allo scopo di crearne degli altri.
La scrittura respira nella vita, così come la vita sembra,a volte, attingere alla fervida fantasia di uno scrittore. In entrambi i casi è magia, è mistero inspiegabile.
Oppure, prendendo in prestito le parole di Oscar Wilde, potremmo ipotizzare che “ Ogni opera d’arte (intesa come espressione di se) è il compimento di una profezia”.
P.S. Grazie per le tue belle parole...
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