La stanza del tè è un luogo fisico ma è anche un luogo mentale. Le persone che si muovono al suo interno escono temporaneamente dal mondo e dal suo affanno per contemplare, durante il rito del tè, il vuoto dove dimenticare la razionalità e raggiungere un approccio totalizzante con le cose e le persone.
Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post
mercoledì 1 luglio 2009
Incontrarsi
Due occhi che s’incrociano, un sorriso di gentile cortesia, ed un probabile ciao che quasi non ricordo. Non molto di più, eppure ora potrei raccontare di te, del tuo sorriso che esplode improvviso, degli occhi che brillano quando sembri felice. Come sia possibile non saprei dirlo, gli incontri non si decido, accadono. Ed solo in questi casi che forse, presi alla sprovvista, i cuori si ritrovano a parlare, semplicemente parlare. E la parola lasciata nuda e sola acquista forza ed una vivacità emotiva che lascia spaesati. Poteva non accadere, tutto questo poteva scivolare via disperso nella folla della vita, rimanendo uno dei tanti regali sfiorati ma su cui il nostro sguardo non aveva avuto il tempo di posarsi. Che bello sapere che abbiamo saputo dedicarci questo tempo e questo incredibile regalo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Eccomi di nuovo nel mondo blog.. attraverso un'altro canale..ma sempre presente ;-) Donnigio
"poteva non accadere....rimandendo uno dei tanti regali sfiorati..." che bello!!! E' vero, tante cose potrebbero non accadere se non fossimo noi a volerle, a prenderle e toccarle con mano, che brutto sarebbe restare a chiedersi come sarebbe potuto essere. Il ricordo di un sorriso capace di emozionarci ci resta dentro come un "incredibile regalo"!!!!
Donnigio in qualunque veste sei sempre il benvenuto...
Ti abbraccio forte dalla Spagna.
Grazie Sonia...è proprio così, oltre la fortuna di un incontro poi ci siamo noi e la nostra volontà nel volerci essere...
Baci
Posta un commento