Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

domenica 26 aprile 2009

Shell we dance?

E notte.
Via della Conciliazione è illuminata da luci aranciate che rimbalzano, come piccole fiammelle, tra le tinte rosate dei palazzi ed i travertini lucidi dei camminamenti .
San Pietro, alle mie spalle, è un imponete bagliore celeste che sembra seguire attento il rumore dei miei passi sul selciato.
Cammino immersa nei pensieri, in quelli dolci che mi accompagnano da un po’.
Inaspettata un musica richiama la mia attenzione, mi volto. Dall’altra parte della strada un gruppo di ragazzi ascolta la voce calda di Michale Bublè che si diffonde dallo stereo di una macchina.
Gli sportelli aperti e loro fuori, a chiacchierare. Un giovane uomo invita una donna a ballare.
Arresto i miei passi per poterli guardare.
La scena ha la bellezza di uno spot pubblicitario, un regalo ai miei sensi.
Lui indossa una completo scuro e sulla testa porta una scoppola. Lei è avvolta in un vestito lungo e si muove flessuosa sotto la guida del suo abile compagno. Non vedo i loro volti ma percepisco la magia che stanno vivendo. Ballano nell’indifferenza della strada, seguendo un dialogo intimo, fatto di gesti e di guardi.
Sono bellissimi. Tutto è bellissimo: il luogo, il colori, la musica, i due giovani ballerini. In questa notte dal respiro dolce la casualità mi ha fatto un dono. Forse può sembrare nulla ma io resto incantata dalla spontaneità dei giovani, dalla naturalezza con cui incuranti si lasciano amare e vivere.
Io, quarantenne circondata da rigidi quarantenni, mi sarei volentieri avvicinata a quel giovane proponendomi per il ballo successivo.
Che peccato non averlo fatto, quanti sciocchi pudori trattengono a volte il mio vivere. Piccole opportunità che il destino sparge sul mio cammino e che per reticenze mentali non sono in grado di accogliere se non nel nel cuore.
E mi torna alla mente un altro momento, un altro piccolo rimpianto di qualche tempo fa quando, durante un pranzo solitario, mi sono ritrovai ad ascoltare la voce sensuale di un uomo francese che banchettava con degli amici in un tavolino accanto al mio.
Ero incantata, ammaliata, completamente conquistata dal suono melodioso della sua voce. Per diversi minuti ho pensato e ripensato se dare spazio ad un piccolo desiderio che aveva preso a battermi nella testa ad ogni parola pronunciata da quello sconosciuto.
Ed alla fine, vinta dalla mia vena di follia mi voltai decisa a dare anima a quel piccolo desiderio. Purtroppo però, prima dei suo sguardo incontrai quello torvo ed acido di una donna che gli sedeva accanto e sul ciglio della labbra fermai la mia innocente richiesta.
Eppure, io avrei voluto solo chiudere gli occhi e chiedergli di pronunciare il mio nome. Il mio nome pronunciato da quella voce incredibile….ne sono certa, sarebbe stato bellissimo, l’estasi di un momento.
Una piccola emozione, un gioco, ma quante volte anche dell’inezie sembrano pensieri impossibili? Desideri irrealizzabili?
Quanto sciocche censure poniamo alla nostra vita, vinti da formalismi inutili? Ed in nome di questi schemi mentali ingrigiamo la nostra le nostre giornate di troppi “ma non si può!!!!
Ma chi l’ha detto che non si può, ma cosa può succedere se si assecondano piccoli desideri, spontaneamente?

Un rifiuto? Una risposta sgarbata? Forse. Ma potremmo anche avere la fortuna d'incontrare sulla nostra strada l’allegra spontaneità del saper vivere e gioire di qualcun’altro.
E che diamine, mica saranno tutti mummificati!!!!
Certo, e vero, abbiamo perso la naturalezza, soggiogati da comportamenti stereotipati e convenzionali.
“Ma ti pare?” È una delle frasi tipiche di questo pensare imbottigliato.
Ma a me non importa, io mi ribello, e pronuncio sempre più spesso tre piccole eppur meravigliose parole:
“ Ma perché no?”
E non credo che ci sia bisogno di ribadirlo, credo che lo sappiate già, il “perché no?” dipinge la vita di tutt’altri colori.

4 commenti:

Sileno ha detto...

Hai descritto delle emozioni in maniera stupenda.
Ciao, buona serata.
sileno

M.Cristina ha detto...

Grazie!!!!

donnigio ha detto...

In attesa del tuo nuovo romanzo (quando???) mi son fatto una scorpacciata dei tuoi ultimi post.. Il "ma ti pare" lo detesto. Il "perchè no" l'adoro. Spesso però mi trovo nel mezzo...e resto bloccato a domandarmi se è il caso o meno di...lasciarsi andare. Ecco, quando non mi porrò più la domanda, avrò vinto la sfida e mi sarò scrostato di dosso anni di schemi scolastici (in primis... dato che a scuola m'hanno insegnato ad essere "come alcuni altri" e non me stesso) e di raccomandazioni vacanti e stereotipate... Un abbraccio Crì... e chissà che non ci si incontri per strada una sera di queste... ed io con la chitarra ad intonare De Andrè ;-)

M.Cristina ha detto...

Ed io ad accompagnare la tua musica con le miei danza...sarebbe un momento imperdibile...perchè no?
Baci