Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

mercoledì 24 settembre 2008

Sull'incostanza

Sono anni ormai che tra noi amiche si parla dell'incostanza di chi credevamo innamorato. E lì fiumi di parole e, ahimè, spesso di lacrime, tante lacrime che tra noi cerchiamo di asciugarci.
Intanto va detto che le donne, secondo me, in amore partono svantaggiate, rispetto agli uomini, intendo. Milleni di indottrinamento sociale esplicito o subdolo che sia, ci ha portate a credere fermamente ed ostinatamente oserei dire, al possibile " per sempre" delle favole. E se il "per sempre" diviene "fino a ieri... perchè scusa cara ma io non ti amo più e me ne vado" scatta la tragedia vera che però, badate bene, non sempre è unicamente dovuta al dolore di un amore finito, ma è anche l'espressione di una nostra incapacità: in amore, almeno in amore, non siamo disposti a cedere sull'immortalità, almeno i sentimenti vogliamo crederli eterni, quelli degli altri per lo meno. Il "per sempre" insomma è una calda e confortevole illusine che ci rassicura ma che, inevitabilmente, ci espone ad atroci sofferenze che in parte ci potremmo risparmiare. Non è tutto qui, è ovvio, c'è molto altro d'analizzare ma non è questo il post e quindi, vado avanti.
Oggi quindi, aiutata dalle parole di un grande filosofo francese - Francois de La Rochefoucauld - getterò il mio sguardo su un unico tema di cui però poco si parla, e non è un caso, ma è forse è una delle poche verità, quella inaccettabile e per questo ignorata sia da noi che non vogliamo arrenderci, sia dalla collettività che sul suo contrario ha costruito tomi e tomi di regole. Anche sul perchè nessuno ci avvisi per tempo parleremo in altra data, per ora ecco a voi il pensiero di un uomo vissuto nel 1600.

" Non pretendo di giustificare l'incostanza in generale, e meno ancora quella che deriva unicamente dalla leggerezza; ciò non di meno non è giusto imputarle tutti gli altri mutamenti dell'amore. Nell'amore, come nei frutti, c'è un primo fiore di attrattiva e di vivacità che passa insensibilmente; non è colpa di nessuno, se non del tempo. In principio il volto è amabile, i sentimenti sono comuni, si cercano dolcezze e piacere, si vuol piacere perchè si piace a noi stessi, si cerca di saper dare un valore infinito a ciò che si ama, ma in seguito non si prova più ciò che si credeva di poter provare in eterno, l'ardore si spegne, il merito della novità si cancella, la bellezza, che ha tanta parte in amore, o diminuisce o non fa più la stessa impressione; il nome di amore si conserva, ma non si ritrovano più le stesse persone, nè gli stessi sentimenti; si rispettano ancora i propri impegni per onore, per abitudine, o perchè non si è del tutto sicuri del cambiamento. Quali persone avrebbero iniziato ad amarsi, se si fossero viste subito come ci si vede con l'andar degli anni? E quali potrebbero separarsi, se si rivedessero come la prima volta?
L'orgoglio, che è quasi sempre padrone dei nostri gusti, e che non si sazia mai, sarebbe continuamente lusingato da qualche nuovo piacere; la costanza perderebbe il proprio merito, non contribuirebbe più a una così piacevole unione, i favori presenti avrebbero la stessa grazia dei primi e il ricordo non li renderebbe diversi; l'incostanza resterebbe addirittura sconosciuta, e ci si amerebbe sempre con lo stesso trasporto perchè si avrebbero sempre le stesse ragioni per amare."

Ma purtroppo, aggiungo io, così non è, e dentro di noi lo sappiamo ma la disillusione è forse ancor più dolorasa e per questo non ci arrendiamo.
A presto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Maria Crì,
ho come l'impressione che tu abbia scritto questo post di getto, tipo fiume impetuoso in discesa...
l'amore e il tempo, il tempo e l'amore...credo siano i due lati della stessa medaglia. VOGlIO vivere nell'illusione che sarà per sempre e non mi arrendo...bisogna innaffiare l'amore e cercare di "fregare" il tempo...

mi fai sempre riflettere...
ti abbraccio

paola ostinata dancer

M.Cristina ha detto...

Fermi tutti!!!! Rispondo a Paola ma il suo commento è prezioso per fare un'inciso: io credo fermamente nell'amore, di qualunque tipo per di più. Nel post ho solo cercato di analizzare la realtà mutevole di questo sentimento. L'amore statico ed immutabile è, sempre secondo me, irrealizzabile, poichè a provarlo sono degli esseri umani che, spero vivamente, si evolvono e mutano e questo include anche il loro modo d'amare e di relazionarsi con gli altri. Illudersi che questo non accada e che due persone conservino intatte le stesse sensazioni del loro primo incontro dopo decenni mi sembra poco realistico. Così come non ci si può indignare perchè qualcuno ha smesso d'amarci, questo può farci male ma dobbiamo metterlo in conto, così come accade per molte altre sventure che posso colpirci. La buona notizia è che alla fine di un sentimento può nascerne un altro, l'amore se vogliamo potrà sempre far parte della nostra vita.
Baci.

Clelia ha detto...

L'amore statico è utopia, le delusioni sono da mettere in conto. La tua analisi è veritiera.

un bacione Clelia

M.Cristina ha detto...

Clelia mi conforti...