Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

domenica 16 marzo 2008

Scoprirsi


Due occhi che si incontrano e in uno sguardo stabiliscono confini, sul pregiudizio di un’età.
Nessuna simpatia, nessuna concessione.
Vi sfiorate e non vi piacete. Troppo distanti, ognuno colmo della propria presunzione: troppo giovane, troppo donna.
Minuscole parole, fugaci scambi. Evitarsi, l’unica soluzione.
Un corridoio e le braccia costrette ad incontrasi, più volte, troppe volte. Ed allora non vi guardate, neanche un saluto ed i confini che diventano palizzate e poi mura e poi torri, distanti.
Ma siete lì, lo stesso luogo e tante ore.
“Parla con lui” e ti senti messa al muro. Vorresti dire di no, proprio non ti va ma devi farlo altrimenti la bambina diventi tu.
“Posso?” E vorresti strozzarlo. E poi uscire.
“Certo che puoi” e neanche ti guarda. Ed allora vorresti anche schiaffeggiarlo e poi riprendere a strozzarlo.
Ma alza lo sguardo e ti fissa. Non sai che cosa possa essere successo nel lampo di un attimo. Ma chiude il cellulare e ti guarda in un modo strano, che non ti aspetti. Come una liceale ti auguri che almeno i tuoi occhi stiano restituendo l’indifferenza che vorresti, ed inizi a parlare. Lui si alza e ti viene vicino e continua a guardarti. Il tono della tua voce è decisamente superbo. Questo ristabilirà le distanze, speri. Qualcuno lo chiama e tu torni a respirare. Chiamano anche te e sei contenta di fuggire. “ Vengo da te” e ti sorride. Accenni un assenso e voltandoti rimodelli i pensieri, come puoi. I passi che ti dividono dalla tua stanza li avverti come le ultime bracciate di un naufrago che finalmente incontra la sabbia.
Ti siedi e lui è già lì, davanti a te e riprende a fissarti con quel sorriso, quello nuovo. Si accomoda. Tu riprendi il tuo discorso e la scrivania è l’ultimo baluardo dietro al quale difenderti.
Parli, ma ti accorgi che per la prima volta il suo sguardo sfiora parti di te, fugacemente, ma divenendo audace. Non capisci ma è un gioco a cui la tua femminilità non può sottrarsi. Gli occhi scendono verso luoghi proibiti. Ti torna in mente qualcosa che hai letto. Siete nella media: ognuono risponde alla sua natura e valuta in un’occhiata ciò che gli interessa.
Impossibile!
Eppure lui sta lì e ti concede il suo prezioso tempo. Perché non ha più fretta?
Ma non ce l’ha, e ti guarda e ti parla e ti guarda, ancora. In quel modo strano, sempre più strano. Sorride e poi ride, ti chiede suggerimenti e ti offre i suoi.
Ma che gli è preso?
Si alza, cammina, si siede di nuovo. L’osservi, non puoi farne a meno. Ti chiedi dove sono finite le palizzate, le mura, le torri. Poi vedi le macerie vicino ai vostri piedi, e capisci.
Era il vostro piacervi l’unica barriera. Inaccettabile ma immediato. Eravate gli unici a non averlo capito.




12 commenti:

Mat ha detto...

mmmh...molto intrigante maria cristina..

seppur con molta delicatezza il racconto ha una forte sensualità

:)

marina ha detto...

domande, domande...sei arrivata a capirci qualche cosa?
marina

M.Cristina ha detto...

Mat@ grazie mat, anche perchè è difficile, in certi racconti, mantenere gli equilibri.

M.Cristina ha detto...

marina@ trattandosi di uomini potrei dire che come al solito si può capire tutto, senza capirci nulla.

Paolo ha detto...

Noi uomini pendiamo dalle vostre labbra e dipendiamo dalle vostre decisioni, tranne in rari casi, oltre a quelli dove proprio non ci interessate. "Posso?" Grandiosa affermazione!
Baci

Anonimo ha detto...

Così è questo che passa per la testa alle donne... Siete esseri anomali. A me piacciono le anomalie.

M.Cristina ha detto...

Paolino@ Io non sono così convinta di questa affermazione. Ossia, in parte è vera ma ci sono comportamenti che mi sfuggono e si contraddicono e che quindi mi fanno affermare che: anche là dove sembrate pendere dalle nostre labbra siete capaci di effettu unoare uno spettacolare testa coda con rapida fuga che ci lascia impolverate e basite. Detto ciò è pur vero che se " finalmente" decidete di essere dentro ad una storia a volte rischiate di affogare, ed in genere ciò avviene con la donna più stronza che avete mai inocntrato. Quindi non so, la tematica è ampia e richiede ulteriori approfondimenti. Che ci saranno...

M.Cristina ha detto...

Pdbmaster@ ti leggo sorpreso e questo sorprende me. Mi sembri un uomo capace di cogliere, cosa ti sembra così particolare in questo racconto. Anzi giro a tutti gli uomini di buona volontà questa domanda e mi auguro che vogliate lasciare una vostra opinione. Sta a vedere che su sto blog riusciamo a capirci qualcosa....

Anonimo ha detto...

Lui è il classico complessato che si maschera dietro a mille maschere. Ciò che mostra è il banale diversivo del frustrato: ora serioso ora ironico ora seducente... tutti meccanismi di difesa che si innescano ad uno stimolo esterno da cui dipende. Lo sguardo proibito è dell'uomo che teme la circostanza. Chi è padrone di sé guarda con semplicità, con assenza di composizione mentale. E' vittima dell'ambiente che gli è intorno ed è in costante ricerca di elementi che lo possano aiutare a venir fuori come piacerebbe a lui. Talvolta è così desidoroso di essere un'altra persona che tali elementi se li inventa. Ha i tipici atteggiamenti di chi subisce la sua stessa psiche senza rifletterla, facendo permanere i suoi lati più pulsionali ed elementari soffocati nel subconscio. I suoi rapporti interpersonali sono superficiali, bilanciati più da fattori formali che sostanziali, cosa che lo rende instabile nell'approccio personale. Gli status di soldi, successo e sesso lo tormentano e crede sempre di esserne in difetto.
Ogni atteggiamento comportamentale non è indicativo a livello esteriore, perché costruito sulla base di inibizioni o appetiti disordinati.

... e tu che ti ci vai a confondere... questa è l'anomalia.

polle ha detto...

Bravissima Maria Cristina! Un altro bel giro su montagne russe ben articolate! Continua così... Per quanto riguarda il dilemma, dopo aver letto il commento di Pdmaster, appena mi riprendo dal mal di testa cercherò di formulare una ipotesi.
Un bacione,
polle

M.Cristina ha detto...

pdbmaster@ ehilà che analisi!!!
questa me la stampo e la tengo come promemoria. Anzi, poichè è così precisa ed approfondita si capisce che l'umano è argomento per te conosciuto. Bene, ne riparleremo, poichè la psicologia è una delle miei passioni.
Il discorso mi è chiaro ed ho trovato bellissima la frase in cui sostieni che" chi è sicuro di se guarda con semplicità, con assenza di composizioni mentali..." quanto è vero, quanto è raro.
Tuttavia credo che in queste dinamiche ognuno è in sofferenza perchè le paure riguardano tutti noi. E poi la battuta finale che mi ha fatto proprio ridere, così schietta, così buffa. Confondersi con qualcuno...quanto tempo era che non sentivo usare questa frase. Concetto particolare ma che mi è familiare, in tutti i sensi.
Grazie, anche se credo che tu mi sopravvaluti. Chissà quante strane dinamiche mi riguardano e non lo so.

M.Cristina ha detto...

Polle, fai poco lo spiritoso e leggi e soprattutto impara. Lo so che a volte sembra che ci si aggrovigli in lucubrazioni mentali ma se osservi l'umano le cose spesso stanno proprio come ci ha suggerito pdb. Comunque sto qui, e aspetto la tua teoria che sicuramente sarà altrettanto valida. In quella testolina, ormai lo so, girano spesso belle idee.