Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

giovedì 29 aprile 2010

Un giorno normale


E’ un giorno normale pensavo.
Una passeggiata tra le gocce d’acqua ed il rumore del mare.
Ma esistono i giorni normali?
Camminiamo vicini, era tanto tempo che non ce ne stavamo un po’ da soli, a chiacchierare.
Una passeggiata tra le gocce d’acqua ed il rumore del mare.
Ad un tratto arrivano le tue parole, inaspettate, dirette ed io faccio fatica ad assorbirle. Mi spiazzi.
Rispondo senza sapere bene cosa dire, improvvisando battute improbabili, mentre tu serio mi non mi guardi e continui a parlare.
Mi sento un’idiota e non vorrei esserlo.
Ma come dirti in un attimo che con le tue frasi stai capovolgendo percezioni decennali ed io…io in fondo pensavo solo ad una passeggiata tra le gocce d’acqua ed il profumo del mare.
Passi e parole e non trovo neanche l’accendino…!
Vorrei fermarti e chiederti perché ora? Perché proprio in questo delirante momento della mia vita?
Però forse dovrei smetterla di voler capire ed accettare che per te questo era il momento, che le tue emozioni hanno compiuto un lungo viaggio e solo oggi sentivi di potermele donare, senza un perché.
Ed allora torno indietro anche io, riavvolgo impercettibilmente il nastro e riparto da qualcosa di detto che mi sembrò scivolar via…ignorato.
Tutto ha un senso forse.
Un equilibrio
Dare e ricevere in una logica non sempre lineare come vorremmo.
I minuti passano e tu quasi certamente attendi una risposta, un cenno che dia un senso al tuo parlare.
Ma io mi perdo in strane congetture che mi allontano dal qui ed ora.
Certo che è strana la vita… segue spesso un andamento circolare e se un cerchio si chiude vuol dire che si è tornati al punto di partenza. Ed è solo allora che le domande trovano “La” risposta.
E tu sei il mio inizio.
Origine e ricongiunzione.
Così, sorvolando il tempo, nell’essenza di un cammino che ora ritrovandoci vicini sembra essere durato un attimo.
Ti guardo e rivedo il tuo viso di ragazzo e poi quello dell’uomo che sei. Solo tu potevi compiere questo balzo parlando alle due me.
Origine e ricongiunzione, ma perché mi stupisco? In fondo sei sempre stato un rivoluzionario…
Ed io vorrei essere capace di altrettanto valore e dirti qualcosa di sensato, ma ora so che non è facile, non come pensavo.
I sentimenti spiazzano, siamo in difficoltà davanti a loro, inadeguati.
E questo vale anche per me che di parole scrivo…
Che beffa!
Lascio passare i giorni e finalmente sono capace di formulare il mio “grazie” con parole confuse, ma i pensieri in ordine come dici tu.
Ho sempre pensato di essere una donna fortuna…
L’intelligenza del tuo guardarmi, la profondità del tuo sentirmi, continuo a pensare di non averlo mai veramente meritato, neanche allora, figuriamoci oggi. Tu però conosci la sincerità del mio affetto e la follia del mio essere e come sempre sei capace di arrivare al centro sorvolando sul superfluo.
Ma sappi, che per quanto strampalata posso sembrarti, c’è un punto preciso nel mio cuore dove troverai sempre le tue iniziali, sono lì d'allora e questo tu lo sai.
Ti voglio bene!

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