Come spesso accade quando lo leggo, mi è venuta voglia di confrontarmi sullo stesso argomento.
Io e Polle non siamo nuovi a questo tipo di confronto letterario e spesso oltre che un divertimento diviene anche un ottimo esercizio.
Di seguito trovere quindi, il suo post e poi il mio. Un uomo, una donna ed il loro personale modi riflettere sulla strada già fatta e su quella che ancora si apre inesplorata davanti a noi.
" A carte scoperte" di Paul Ncholas Farrell
" A carte scoperte" di M'Cristina Valeri
a fatica di percorrere una strada sconosciuta che la nascita mi ha posto davanti. Nessuna certezza su quale sia la direzione giusta per me. Dagli altri solo indicazioni generali, a volte confuse e che comunque troppo spesso scopro non adatte. Ed allora tra le mani solo me stessa, unico riferimento certo di questa imperscrutabile vita. E qui che il cammino si fa doppio e doppie le strade da seguire: dentro -fuori, sopra e sotto. Affondare per riemergere, volare per potermi rituffare. E’ questa è la sfida ed indomita è la voglia di procedere. Sì procedere, anche quando il cuore fa male ed i sentieri si fanno impervi. Anche quando un bivio impone scelte che fanno tremare. Non sempre è facile proseguire ed a volte ho paura. Ma non posso far altro che continuare ad avanzare. Qualcosa spinge da dentro, qualcos’altro tira da fuori ed io riprendo il cammino. I piaceri si fanno impalpabili eppure irrinunciabili.
Sono io è la mia strada e non mi sembra poco.
3 commenti:
Belli tutti e due;
quello di Polle però mi parla di strada verso casa. Un viaggio verso casa è sempre un ritorno. Cri parla di viaggio lasciando la casa (senza nominarla). Ma un viaggio presuppone una partenza? qualcosa che si lascia?
Non date eccessivo peso a quello che ho scritto. Non lo merita. Bravi
Giamp, per quanto mi riguarda, a percezione, è come se fossi una lumachina che cammina portando con se la propria casa ed i propri affetti. Tutto è talmente ben riposto dentro di me che posso muovermi agilmente per il mondo, certa di non dover necessariamente abbandonare quello che per me è importante. I viaggi, come scrivo nel post, non sono mai in un unica direzione, così come non lo è, sempre secondo me, il cammino che dividiamo con amici e parenti. Esiste infatti un cammino condiviso ed uno che resta, fortunatamente, individuale.
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