Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

martedì 20 maggio 2008

La logica della fune

Ci sono logiche.
Sei dentro ad una logica.
Fai parte di una logica.

AIUTO!!!!

Tutto questo mi fa paura. Forse mi dovrei sentire protetta, inserita, facente parte e questo dovrebbe rassicurarmi.
Ed invece no, il sentirmi parte di una logica che non è la mia mi allarma ed inquieta.
Una pedina inanimata, ecco come mi fa sentire far parte di una logica. Ma io sono una persona, ho dei bisogni, una vita, degli affetti, delle speranze. Non sono un numero senza anima. A limite sono un’anima che può fra numero.
La sensazione che la mia vita, in questi giorni, come in un continuo “slining doors” possa, secondo logiche estranee a me, scorrere su piani paralleli variando il suo corso e trascinando con se tutto quello che ne fa parte, mi agita oltre misura.
Mi immagino nella mente di queste logiche, non come una persona fatta di carne e pensieri ma come fossi la proiezione inconsistente di un fumetto che viene disegnato prima qui e poi lì, cambiando sfondi e finali, animato e poi cancellato se un’idea improvvisa sembra più funzionale di un’altra.
Nessun controllo, nessun potere, solo necessità o la follia sconsiderata di una ribellione che non potrà esistere, veramente, tra quei fogli imbrattati.

La mia anima separata, scissa, spaccata dalla percezione di vivere in mondi avulsi che non possono incontrarsi essendo l’uno antitesi dell’altro.
La libertà e la schiavitù dove possono unirsi?
Sconfinare oltre ogni confine ed accettare recinti e staccionate.
Saper volare e dichiarare di voler pascolare.
Amata e tollerata, inseguita e sfuggita, stimata e denigrata, dove si miscela tutto ciò?
Perché dovrà pur esserci un punto di congiunzione nel quale i due mari si incontrano.
Ed io so qual è. Conosco è il punto esatto in cui tutto ritrova equilibrio. Ma è un punto appunto.
Un punto che deve avanzare allineandosi un passo dopo l’altro, davanti a me ed io devo vederlo, sempre. Concentrata e ben salda sulla percezione dei mie piedi che sentono ciò che io vedo.
Un equilibrista inesperta che sta imparando a camminare su una fune, controvoglia.


2 commenti:

Clelia ha detto...

Bisogna sempre tenersi in equilibrio come su na fune. In un mio vecchio post "In bilico tra me e il mio destino" mi immagino funambola e spiego un pò come la penso.

Buon inizio settimana Cristina

M.Cristina ha detto...

clelia@ continuano i paralleli...buffissimo! andrò a leggere il post.