Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

martedì 6 maggio 2008

Riparlando della mia vanità...

Come vi avevo anticipato dopo il mio video su You Tube, e consequenziale allarme immagine, era impossibile non scrivere qualche riflessione.
Vorrei quindi aprire con voi un confronto su quanto provato e pensato.
Andiamo allora a cominciare….

Quando mi sono rivista su quel video ho percepito dentro di me due emozioni nette ed in parte contrapposte: da una parte una felicità grande ed inevitabile per aver avuto l’opportunità di parlare del mio libro in un luogo che si dirama nel mondo; dall’altra la perplessità che proprio in quella grande possibilità la mia immagine arrivasse distorta, dando a chiunque l’idea definitiva che io sia diversa da quella che in realtà sono o penso di essere.
La cosa più strana era che di ciò che avevo detto, dei contenuti insomma, non ero affatto preoccupata. Sui miei pensieri, su quanto sia capace o meno di parlare ed esprimere ciò che penso, non nutro grossi dubbi. Forse sono presuntuosa ma è così che stanno le cose. Non che pensi di essere un genio, tutt’altro, ma la mia mente e le sue funzioni mi fanno stare abbastanza tranquilla.
Dopo di ché, ovviamente, conosco i miei limiti e su quelli non smetto di lavorare.
Ben altro discorso è stato invece osservarmi, e trovarmi così diversa da quello che percepisco e credo di essere.
La cosa mi ha colpito, anche perché nelle precedenti interviste io mi sono vista io e quindi, era questa l’unica occasione in cui non mi riconoscevo. E non riconoscersi è una dimensione curiosa e nei limiti del caso destabilizzante. A poco sono servite le telefonate degli amici che piovevano a rallegrarsi con me, confermandomi che effettivamente le riprese non mi rendevano giustizia. L’allarme era ormai scattato. Non con gli amici che mi conoscono, ma con tutti coloro che in realtà non mi avevano mai vista. E così, fregandomene del consiglio di Schopenhauer che da anni mi consiglia di ignorare l’opinione altrui, ho dovuto chetare la mia lesa vanità pubblicando delle foto che, sempre secondo me, rimettessero a posto le cose.
Solo a quel punto mi sono tranquillizzata. Come quando dopo trucco, capelli a posto ed un bel vestito ti senti di nuovo tu, a posto e centrata sull’immagine che vuoi di te, che senti di te. Molto femminile ed insicura come dimensione? Forse, ma così è e non ha senso raccontare balle. La cosa però mi ha fatto riflettere. Per tutta la vita ho dato spazio ed importanza ad altre cose, alla sostanza si potrebbe dire e poi, alla prima occasione in cui l’aspetto non mi soddisfa inizio a starnazzare come un oca. Bel traguardo!!! Enorme coerenza!

Ma la verità non era solo questa. Esiste, è evidente, una dimensione più profonda su cui era il caso di tornare a ragionare.
Vedermi ha sdoppiato la percezione che ho di me, in modo forte, imprevedibile.
E’ successo ora, e non è un caso. Ora che una sfilza di sogni realizzati mi ha catapultato indietro di vent’anni, ad un’età che scaldava i bozzoli di quelle che all’epoca erano solo speranze. Ecco il punto: è come se dentro di me il nastro si fosse riavvolto ed io mi fossi ritrovata a quel lontano striscia di partenza. Realizzare i sogni mi ha consentito di riprendere quella parte di me ed ora è quella ragazza che si è scatenata nella donna che sono. Una donna adulta che parla, si muove, agisce con l’entusiasmo di una ventenne che crede che tutto è veramente possibile, oggi come allora. E’ qui lo sdoppiamento. Insomma, un conto è arrivare a certe conquiste quando si è giovanissimi, e perciò pensi, in linea con i tempi. Ben altra cosa, arrivare alla libertà che alcuni obbiettivi ti donano quando sei più grande e credi che ormai certe occasioni siano andate. Tutto acquista un’atmosfera strana. Fuori hai quarant’anni ma, dentro di te, la giovincella ha ripreso vigore ed è come se ti trovassi fuori asse.
Ieri però, dopo quasi due mesi, ho voluto riguardare l’intervista incriminata e lo sapete come è andata a finire? E’ andata a finire che più mi guardavo è più mi trovavo simpatica proprio per quella mobilità tra le due me che si miscelavano ed alternavano senza sosta. Sarà mica questa un’altra bella conquista? Accettarsi con annesse buffe contraddizioni?
Aspetto i vostri commenti e, se vorrete, le vostre esperienze.

5 commenti:

marina ha detto...

A me sei piaciuta da subito. Anche nel video. Hai un'aria anni cinquanta che mi piace.E poi la gestualità è la tua.
Insomma secondo me sei sempre bella, video e non video
ti abbraccio, marina

M.Cristina ha detto...

marina@ e tu sei troppo buona ed io forse, ho scoperto, un po' troppo vanitosa.

polle ha detto...

Convengo con Marina! Certo, sono avvantaggiato, ti conosco di persona e so quale bellissima persona tu sia. Risentirsi o rivedersi è sempre problematico, anch'io quando riascolto le registrazioni che faccio per mio padre detesto la mia voce che altrimenti adoro... Per il resto ti consiglio di diventare come le papere, cui tutto scivola, apparentemente, addosso.
Un bacio,
polle

Anonimo ha detto...

Sono anch'io d'accordo con tutti e due... Un abbraccio, Giulia

M.Cristina ha detto...

Polle@ come una papera? l'idea mi piace. Per quanto mi riguarda la tua voce puoi stare tranquillo a me sembra bella ed intensa.
Ciao Pollino.

Giulia@ mi conforti poichè tu non mi conosci e quindi è un giudizio privo di altri elementi affettivi.
Grazie.