La stanza del tè è un luogo fisico ma è anche un luogo mentale. Le persone che si muovono al suo interno escono temporaneamente dal mondo e dal suo affanno per contemplare, durante il rito del tè, il vuoto dove dimenticare la razionalità e raggiungere un approccio totalizzante con le cose e le persone.
Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post
venerdì 22 giugno 2012
Mi hai chiesto:"Perché alcune emozioni sembrano travolgerti?"
Quando il mare arriva con forza sulla riva, la sabbia, le conchiglie, anche i piccoli granchi rotolano via, sembrano quasi corrergli dietro quando si ritira. Ma questo è ciò che accade sulla superficie, è quello che vediamo. Ciò che non vediamo è quello che la sabbia assorbe e trattiene di quell'onda senza farsi travolgere.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Forse è proprio così. Però ognuno dentro di se ha il suo mare, con le sue tempeste e le sue bonacce. Chi vive frequenti tempeste sa che le onde che si infrangono, quando sono forti, scoprono molto più spesso e molto più a fondo ciò che c’è sotto, vanificando in gran parte il silenzioso infiltrarsi di quei sassolini che invece vorrebbero restare sepolti, come a proteggere quello che c'è ancora più sotto, un qualcosa che in fondo non è altro che ... altri sassolini.
Posta un commento