Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

giovedì 3 marzo 2011

Un'immagine



La stanza era nascosta tra luce della luna e quella soffice delle grandi nuvole rosse.
Una pioggia gelata tintinnava a tratti contro i vetri, come a richiamare la sua attenzione.
Un vento apparentemente muto correva tra gli alberi, facendoli inchinare al suo passaggio.
Il cielo era un sipario instancabile che offriva e celava.
Al centro della sala una grande vasca di porcellana bianca, colma di acqua bollente ed essenza di violette.
Chopin accarezzava da un luogo lontano tasti d’ebano ed avorio.
Immersa nel liquido trasparente pelle bianca come luna, un corpo caldo di vapori.
Abbandonata, godeva il piacere della perfezione.
Dall’alto una mano invisibile amalgamava sapiente la miscela delle sensazioni.
Bianco, rosso, vento, pioggia, freddo.
Pelle, sangue, musica, vapore, caldo.
Dov’è la tempesta? Dov’è l’armonia?
Un piede sporge dall’acqua, le dita fremono nell’incontro con l’aria.
Sfiora il suo complice e poi risale, lento, ad accarezzare la gamba.
L’acqua gocciola indolente.
La mente si perde tra immaginazione e realtà.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tempesta è una percezione. Senza occhi non potremmo vederla, senza udito non potremmo sentirla, senza emozioni non potremmo ammirarne la potenza, senza sentimenti non potremmo averne paura, senza incoscienza non potremmo desiderare di trovarci in balia di essa. Per questo scorre insieme al sangue e passa dal cuore che, quando pulsa con troppa prepotenza, reclama armonia e quiete … connubio perfetto, ma solo dopo il ritorno alla normalità, alla realtà … forse.

M.Cristina ha detto...

...sì forse,poichè una volta che i vari elementi si saranno mescolati sarà impossibile scinderli di nuovo. Fluiranno come nuova sostanza o si muoveranno nel mondo con una diversa sembianza.

Grazie per i tuoi commenti, sono molto belli.