Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

mercoledì 19 gennaio 2011

Gennaio

Quando ero piccina nei libri di scuola gennaio veniva sempre descritto come un mese grigio e freddo, fondamentalmente triste. A corollario di questi raccont, gli autori aggiungevano foto e disegni ancora più malinconici: cielo plumbeo, alberi spogli, figure infagottaei tra sciarpe e cappotti, nessuna esplosione di colore, nessun motivo d’allegria. Quanta invidia provavo per le mie amiche che potevano vantarsi di essere nate tra il tripudio dei profumi di tutte le altre stagioni: fiori, frutti, mosti.
A me ed al mio gennaio invece nulla, non toccavano neanche quelli, forse solo l’odore della legna bruciata nei camini. Sconsolata dovevo accettare di essermi presentata al mondo in un mese austero e cupo, in cui l’ambientazione e le atmosfere erano, quando andava bene, un bianco ed inanimato silenzio.
Che beffa! Che ingiustizia!
Proprio a me amante dei colori, del caldo, del sole. Ma che centravo io, mi dicevo, con un mese così taciturno e serioso? Anche il mio segno zodiacale, qualora avessi voluto prenderlo in considerazione, mi descriva come non sentivo d’essere. La solita storia della mia vita al contrari,o pensavo. Ma un compleanno dopo l’altro, guarda un po’, io questo mese ho imparato ad amarlo.
E’ vero è un mese invernale e tutto appare freddo e desolato, ma è solo una percezione condizionata dai luoghi comuni e da una parziale visione della realtà. Camminando tra la natura ho imparato ad ascoltare quello che accade oltre il senso della vista e della sensazione di freddo sulla pelle. Ho imparato a sentire il battito ed il respiro rilassante del suo sonno.
La natura sta dormendo sotto il caldo tepore della terra, coperta dal manto colorato delle foglie e si rigenera, proprio come accade a me durante la notte. La vita dovrà risvegliarsi o rinascere e per farlo le serviranno forza ed energia ed è per favorire tutto ciò che gennaio le dona tranquillità e silenzio.
E nella pace di questo silenzio la natura si rinvigorisce e sogna, sì,i secondo me sogna e progetta idee per il futuro: ci sono rami da far crescere, foglie da ridisegnare, fiori da colorare ed i frutti che con tutti i loro ingredienti da mescolare richiederanno tanto lavoro. Gli alberi dovranno accogliere i nidi e molto nutrimento dovrà spargersi o crescere sul terreno per nutrire un’infinità di animali. La neve e la pioggia riempiranno le riserve d’acqua e la terra dovrà farsi trovar pronta e fertile per la semina.
Per questo gennaio non è un mese compassato e spento, tutt’altro, è un mese che lavora sognando.
E nell’aria si avvertono i primi cambiamenti. Il buio, infatti, inizia ad indietreggiare ed il sole torna a regalarci nuovi minuti di luce. Sarà anche per questo che ci sentiamo proiettati in un nuovo inizio. Il nome gennaio deriva dal dio romano Giano ( Ianuarius), divinità preposta alle porte e ai ponti, ma più in generale rappresentava ogni forma di passaggio e mutamento (difatti gennaio è il mese che apre le porte del nuovo anno). Ed è così che spesso lo viviamo. Un ciclo si è concluso ed un tempo nuovo si apre metaforicamente davanti a noi e questo porta nuovi propositi, nuovi obiettivi, nuovi sogni. Tutto quello che non è stato possibile realizzare nei mesi precedenti a gennaio ritrova vigore e coraggio. Sì gennaio è tra le altre cose anche un mese coraggioso e gagliardo perché ci spinge ad osare, a riprovare, a riformulare.
Gennaio è l’inizio e come ogni inizio è carico di premesse e potenzialità. Tutto potrà accadere, tutto potrebbe verificarsi. Quello che abbiamo davanti è uno scivolo di mesi rivolti verso l’alto, dipenderà da noi riuscire ad afferrare quello che più desideriamo. Gennaio ha lavorato per noi.

2 commenti:

Alessio Capezzali ha detto...

E' vero, gennaio è l'inizio e non c'è modo migliore di descriverlo. Ho una figlia di quindici anni ed è nata il 4 gennaio, domani leggerà questo post. Poco fa l'ho vista addormentarsi, sorrideva mentre scivolava nel sonno ... Grazie per questo bellissimo messaggio

M.Cristina ha detto...

Grazie a te per le belle parole, quando scrivo mi auguro sempre di arrivare alle vostre emozioni.