Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

mercoledì 28 ottobre 2009

La forza delle donne troppo spesso sottovalutata

Le viciende politiche di questa nostra strana e malandata Italia sono sotto gli occhi di tutti.
In questo post però, non voglio entrare nel merito di quanto sta accadendo. Desiderio tuttavia, spostare l'attenzione su un comportamento umano e personale di una donna, di certo ferita, di certo stravolta dagli avvenimenti derivati da azioni altrui che, nonostante tutto, è stata capace di mettere la propria firma, questa volta non solo giornalistica, alla propria vita. La donna di cui parlo è Roberta Serdoz, moglie del ex Presidente Marrazzo, la quale, con un coraggio inusuale, ha capovolto la percezione di quanti la credevano sconfitta nella propria dignita di moglie e di donna.
Roberta Sardoz ha invece spiazzato tutti, tornando nel giro di pochi giorni al suo lavoro di giornalista sia nel programma "Linea Notte" di Rai Tre che, come moderatrice, nel dibattito per la presentazione dell'associazione "Valore D le donne al vertice" che si è tenuto ieri a Palazzo Valentini a Roma.
Mi è sembrato un comportamento esemplare. Un comportamento ed una scelta che mette il luce e restituisce alle donne quel valore e quella capacità di resistere e rinascere che spesso, molto più spesso di quanto sia riconosciuto, ci apprtiene. Questo è essere una donna e non quella gabbia fatta solo di corpi da usare nella quale, ultimamente, veniamo ricacciate
Di seguito riporto dunque la parte finale di un articolo di Giulia Bongiorno sul " Corriere della Sera" in cui prendendo spunto da Roberta Serdoz si racconta la forza delle donne.



Di Giulia Bongiorno
Corriere della Sera

"In questa insolita scelta di forza, Roberta Serdoz rivela un’attitudine che abita le donne, sebbene spesso rimanga nascosta: sapere quando è il momento di prendere in mano la situazione. Essere all’altezza, in un attimo. Dopo essersi adattate, magari per anni, a ruoli anonimi, dimessi, defilati, ma preparandosi silenziosamente ad assumere un ruolo diverso, senza smettere mai di coltivare la capacità di diventare artefici del destino proprio e altrui. Una marcia in più che appartiene alle donne, quasi ontologicamente.Perché sono abituate a combattere, addestrate dalla storia ma anche dalla biologia. Abituate a fare più fatica degli altri, a sopportare un colpo in più e a rimanere in piedi lo stesso. In circostanze normali, non hanno nemmeno bisogno di mostrarlo: lo fanno e basta. In circostanze eccezionali, questa straordinaria capacità emerge in forme e modalità imprevedibili. Come è successo a Roberta Serdoz. Della cui scelta, a prescindere da ogni altra considerazione, mi piace sottolineare la singolarità: quando la nave rischia di affondare solitamente tutti l’abbandonano, lei non solo non l’ha abbandonata ma ne ha assunto coraggiosamente il comando."

2 commenti:

Clelia ha detto...

La forza di Roberta, di affrontare tutto il caos a fronte alta è un chiaro e distintivo segno che le donne reagiscono da Leonesse. Un'altro esempio è stata Ilary Clinton... forse l'esempio non è calzante ma anche lei nella bufera non si è buttata in mare ma è restata saldamente ancorata nella sua posizione. La forza delle donne, così lontana dallo stereotipo della fragilità... sono queste le donne che mi piacciono.

Grazie M. Cristina per il post.... Davvero interessantissimo.

Clelia

M.Cristina ha detto...

Di nulla Clelia, ma avevo voglia di sottolineare la complessità e la meraviglia di cui possono essere fatte le donne. Sono così stufa di verdermi, troppo spesso, rappresentata da esempi femminili che umiliano il nostro universo. Le donne sono ben altro e forse è ora che si torni a gridarlo forte e chiaro.