Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

giovedì 25 ottobre 2007

Io, Seneca e l'amicizia

“Un amico deve essere posseduto nell’animo: qui egli non è mai assente, qui è possibile vedere ogni giorno qualunque persona tu voglia.”

Seneca è un maestro ma è anche un mio amico o perlomeno io lo considero tale. Le sue parole infatti, accompagnano i miei giorni da tanti anni e la sua filosofia, i suoi insegnamenti sono il riferimento ed il conforto certo a cui mi rivolgo quando ne sento il bisogno.
E’ vero, lui non lo sa, ma mi piace credere che la stima e l’affetto che provo nei suoi confronti siano sentimenti che non possano comunque dispiacergli.
Ovviamente avrei desiderato conoscerlo, ricevere direttamente dalla sua voce i precetti che invece ho dovuto trarre dai suoi scritti e per questo invidio enormemente Lucillo, che con lui ha potuto intrattenere addirittura un epistolario. Ma non mi lamento, nei suoi libri che tengo accanto a me sul comodino, c’è molto del suo pensiero ed io so accontentarmi. Il nostro, in fondo, è un rapporto perfetto; io apro un suo libro, scelgo una pagina a caso e lui generosamente mi offre la sua opinione illuminata. Ne sono certa, io e lui non litigheremo mai anche se non sempre le nostre idee coincidono. Ma questo rende il nostro legame vivo e vegeto più di molti altri che, sbadigliando, a volte mi trascino dietro.
Oggi per esempio, mi sono tornate in mente le sue parole ( quelle riportate all’inizio del post) dopo aver conversato telefonicamente con un mio amico d’infanzia. Erano tanti anni che non avevamo modo di discorrere così eppure, il nostro affetto reciproco l’abbiamo ritrovato intatto, radicato in negli anni più spensierati delle nostre vite.
E mentre ascoltavo le sue parole che, inaspettate, mi spiegavano quanto la mia amicizia fosse contata nella sua vita senza che io ne fossi consapevole, senza che in tutti questi anni, di non frequentazione, avessi mai sospettato che il mio modo di essere d’allora, avesse avuto su di lui effetti tanto importanti e duraturi nella suo divenire uomo, io, non ho potuto che pensare alle frasi del mio amico filosofo e stupirmi, ancora una volta della sua lungimiranza.
Ho chiuso quindi la comunicazione e sono rimasta così, con il telefono tra le mani, emozionata per la conferma di un affetto ancora presente, ed ho pensato, che è vero, proprio vero che un amico lo possiedi nell’animo ed è con te a prescindere dalla vicinanza fisica. Gli amici o le persone che hanno od hanno avuto un’importanza nella nostra vita non le perdiamo mai, sono dentro di noi, sempre, e in noi possiamo incontrarle quando vogliamo, riascoltando le loro parole, rivedendo i loro volti. Ed è così anche per tutti gli incontri e le conoscenze che avvengono tra le righe dei libri. Quante volte una frase letta è tornata alla mia memoria e mi ha confortato od aiutato in un momento particolare della mia vita? Non saprei contarle. Nella potenza della scrittura è racchiusa, infatti, la possibilità di portare lontano, oltre lo spazio del tempo coloro che altrimenti non avremmo potuto conoscere. Le loro parole, l’esperienza delle loro vite è lì, a nostra disposizione e crea dei legami, quasi degli affetti, che non necessitano come le vere amicizie di una quotidianità.
Soltanto i rapporti inconsistenti muoiono nella non frequentazione, tutti gli altri vivono nel pulsare del nostro cuore.

Dedicato a tutti i miei amici di carta, inchiostro e calamaio, a Mauro, amico appena ritrovato, e a Silvia e Davide che seppur lontani so sempre vicini.

8 commenti:

Paolo ha detto...

Secondo me è solo l'abituale frequentazione che crea un legame duraturo grazie al quale può partorire l'intimità emotiva che alimenta l'amicizia.
Il pensiero, la lettura, la vicinanza, il contatto, la condivisione passa attraverso innumerevoli canali che però hanno bisogno di essere percorsi assiduamente. Tutto il resto sono pippe mentali. Baci

M.Cristina ha detto...

Cinico! Io non la penso così e mi dissocio. La frequentazione è la base iniziale di un rapporto, poi è la qualità di quanto seminato a ricreare l'incanto.

Paolo ha detto...

Non sono cinico ma solo realista. Pensa se di punto in bianco non dovessimo ne sentirci, ne incontrarci, ne comunicare per i prossimi due anni!!!!!!!!!
Poi per caso ci rivediamo. A questo punto mi piacerebbe che mi facessi un bel dialogo, una simulata. Baci

Anonimo ha detto...

Pronta a difendere il tuo pensiero, che oltre che riguardarmi mi appartiene! Possiamo frequentare quotidianamente persone che mai saranno dentro la nostra anima, e non vedere per tempi anche lunghi chi invece ci appartiene profondamente. Anche se non ti sento ogni giorno so che ci sei, anzi la mia anima lo sa. Silvia

M.Cristina ha detto...

@ Paolo: tu mi sfidi ed io accetto, aspetta il mio dialogo simulato sulle "Riserve mentali."


@ Silvia: Non avevo dubbi che tu la pensassi come me... noi sappiamo che l'amicizia, quella vera, oltrepassa tempi e luoghi. Paolino è sempre bastian contrario, ma io sono certa che in fondo in fondo spera di essere smentito.

Paolo ha detto...

L'amicizia, come tutte le cose, ha un inizio ed una fine. Qualche volta capita di morire prima che finisca, essendo comunque uno dei legami più forti e duraturi. Certo, la speranza è l'ultima a morire, oserei dire che prima si muore e poi si finisce di sperare!!! Baci

M.Cristina ha detto...

Sempre estremo ed integralista, ma le sfumature e le possibili varianti proprio no...????

Loretta Castorini ha detto...

Scopro, per caso, il tuo blog, nel mio girovagare di questa notte insonne...
Come te, adoro Seneca e le sue "Lettere morali a Lucilio". Vorrei invitarti a leggere questi post: http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=%2Findex.php%3Flev%3D125&cmd=v&id=5395 - http://www.tellusfolio.it/index.php?comandoindex=commento&valcommento=2&did=5395

Una bella "storia" di amicizia, tra un'alunna (io) e la sua insegnante, all'ombra del grande filosofo.