Qualche tempo fa, girovagando tra i vari reparti della mia libreria preferita, curiosando tra pile e scaffali di volumi, mi capitò tra le mani un piccolo libro, con la copertina color sabbia ed un disegno nella sua parte inferiore che raffigurava i profili di quattro donne anziane. Di questi quattro profili due erano praticamente identici a quelli che un bravo disegnatore avrebbe potuto tracciare di mia madre e di mia nonna. Il titolo inoltre era il seguente: “ La danza delle grandi madri”.
Affascinata dalla stranezza dei fatti sono volata alla cassa ed assicuratami l’acquisto del tomo, sono corsa a casa per scoprirne il contenuto, non senza aspettative.
Ho iniziato a leggere, in ogni pagina, nel susseguirsi delle frasi, mi si svelava il senso di quell’incontro inaspettato. Quel libro parlava a me, o perlomeno parlava anche a me, e i due profili lo testimoniavano senza possibilità di smentita.
Per non tediarvi sorvolerò su alcuni punti troppo intimi e vi racconterò soltanto alcune riflessioni a cui questo piccolo grande libro mi ha condotto.
Oltre alle nostre madri naturali noi incontriamo lungo il cammino delle altre “ Grandi Madri” che svincolate da un vero ruolo genitoriale con molta più leggerezza, ma non con minore profondità, ci trasmetto valori, esperienze e molto spesso un affetto di cui non siamo totalmente consapevoli.
Incontrarle è una magia, la casualità soltanto un’apparenza. Gli incontri, quelli importanti, non sono mai casuali. Senza saperlo, seguendo il nostro inconscio, o se preferiamo il nostro intuito, che poi è più o meno la stessa cosa, noi li cerchiamo. L’empatia che nasce, nell’assenza di un legame di sangue, consente di volare leggero e non implica mai, o mai dovrebbe implicare, una forzatura del rapporto che per essere bello e piacevole ha bisogno di aria e spazio nel quale muoversi senza costrizioni, senza obblighi reciproci. Si decide di esserci come è possibile, secondo le disponibilità del momento.
Alcune di loro ci porgeranno la mano per aiutarci ad attraversare una strada difficile. Altre ci sosterranno per superare soltanto una piccola pozzanghera, ma non è la difficoltà del passaggio a determinare l’intensità di questi rapporti. La loro bellezza risiede nella luminosità che sanno sprigionare. La meraviglia è tutta nella consapevolezza che a nostra volta potremmo rendere ad altre donne i doni che abbiamo ricevuto, in un continuo scambio che non farà altro che impreziosire la nostra storia, fertilizzando il terreno di radici comuni che sono lì da secoli e che resistono proprio nello sforzo comune che ci unisce tutte. Con alcune di loro rideremo, con altre ci sentiremo libere di piangere, con altre ancora si verificherà uno scambio inconsapevole di cui ci renderemo conto soltanto nei ragionamenti del poi, quando, mettendo in fila lo svolgersi degli accadimenti, capiremo come quel piccolo gesto o l’intensità di una espressione hanno comunque impresso un segno decisivo al nostro andare avanti.
A queste persone, a tutte queste donne, a quelle che ci sono state, a quelle che arriveranno lungo la strada, a quelle che mi aiuteranno ed a quelle che sarò capace di sostenere a mia volta, va il mio grazie e la mia riconoscenza.
4 commenti:
bello! mi suscita mille riflessioni!
e mi vado subito a comprare il libro!
quale è la tua libreria preferita?
ho comprato il libro. Solo dopo mi sono accorta che è della stessa scrittrice di "Donne che corrono con i lupi", libro che ho detestato.
Mi fido di te e spero che questo mi regali delle ore piacevoli.
Però è in fila dietro altri.
Ti farò sapere.
Feltrinelli a Largo Argentina ma più o meno le amo tutte.
Per quanto riguarda il libro hai ragione è la stessa autrice, ma che ti devo dire.. sarà stato il momento o tutta una serie di cose, su di me il contenuto ha sortito un certo effetto.
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