La stanza del tè è un luogo fisico ma è anche un luogo mentale. Le persone che si muovono al suo interno escono temporaneamente dal mondo e dal suo affanno per contemplare, durante il rito del tè, il vuoto dove dimenticare la razionalità e raggiungere un approccio totalizzante con le cose e le persone.
Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post
sabato 25 agosto 2012
Sogno di una notte di mezza esate
Avevo espresso un desiderio prima di addormentarmi
Poi sono scivolata in un sonno ricco di sogni.
Nel silenzio della notte, sotto la mia finestra aperta, un uomo ha iniziato a cantare
Una voce di bellezza divina
Un canto di dolcezza struggente
Parole di una lingua sconosciuta.
Sono rimasta distesa nel letto
Lui alla fine del suo canto è andato via.
Non conosco il suo volto. Non scoprirò mai il significato di quelle parole, a chi fosse dedicata tanta meraviglia.
Ma lui era sotto la mia finestra in questa notte piena di sogni.
A volte ho l’impressione che gli Dei vengano a trovarmi.
“Quale angelo mi sveglia dal mio letto di fiori? Ti prego, grazioso mortale, canta ancora. Il mio orecchio si è innamorato delle tue note come il mio occhio è rapito dal tuo aspetto. Il potere irresistibile della tua virtù mi spinge fin dal primo sguardo a dirti, anzi a giurarti che t’amo”. William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate
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