Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

mercoledì 22 settembre 2010

Così diverse, così uguali


Ci sono persone che danzano nella mia anima. Sono fortunata, posso usare il plurale. Ma tra queste meravigliose creature che arricchiscono la mia vita c’è una donna, una piccola donna, che da qualche anno ha un posto speciale nel mio cuore e nel mio quotidiano vivere. Ci conosciamo da molti, moltissimi anni. I nostri figli sono nati a pochi mesi di distanza e come è accaduto per noi, si sono riconosciuti in qualche punto di loro stessi e sono amici, nonostante le differenze, nonostante la lontananza, nonostante un mondo giornaliero che non condividono. Si voglio bene, molto bene, punto!
Io e Silvia siamo state amiche più o meno nello stesso modo fino a qualche tempo fa. Poi, quel semplice affetto è divenuto “L’Amicizia”. Quel sentimento indescrivibile che rende un rapporto tra due persone qualcosa di più, qualcosa di speciale.
Credo che lungo l’esistenza di ognuno di noi, si susseguano degli appuntamenti particolari, quelli che mutano il corso degli eventi. Beh, se dovessi indicare il nostro non mi riferirei unicamente a quello che ci ha fatto incontrare.
Quell’incontro lo definirei l’imput che il destino ci offrì allora, quando ragazzine ci ritrovavamo come ogni estate sulla stessa spiaggia, pronte a far baldoria. L’altro, quello che ha colorato di meravigliose sfumature il nostro volerci bene, è stato il momento in cui ci siamo ritrovate molto più adulte, molto meno spensierate. Quel preciso punto è stato il momento esatto in cui io e lei, dopo essere state due crisalidi laboriose, ci stavamo trasformando in farfalle. Non mi riferisco al nostro aspetto estetico, mi riferisco più precisamente a quel istante magico in cui le donne scoprono di essere donne. E’ un momento unico ed emozionante che racchiude nella sua scoperta uno stupore ed una gioia difficilmente esprimibile.
E’ la conquista vera e profonda di una consapevolezza che è frutto di un lungo cammino, di molta fatica e di un’inevitabile esplosione di felicità quando finalmente senti di averla raggiunta.
Credo che Silvia ed io ci siamo veramente incontrate, guardate e dolcemente sostenute in quel preciso periodo della nostra esistenza. E da quel momento l’essere “Amiche” ha acquisito un sapore diverso, molto intenso, a volte struggente per la delicatezza con cui riusciamo ad esprimerlo.
Quando mi fermo a rifletterci su, io continuo a sorprendermi. Siamo talmente diverse e talmente uguali che proprio non so come tutto questo sia potuto accadere, o come non sia potuto accadere prima. Il che non è un paradosso. Picasso sosteneva che “Ci vuole molto tempo per diventare giovani” e forse io e lei abbiamo avuto la fortuna di trovarci vicine nel momento in cui questa magia si stava verificando. Siamo divenute “giovani” insieme. Abbiamo avuto la fortuna di condividere questo incredibile passaggio, potando l’inutile, fertilizzando l’indispensabile, ricolorando quello che ci appariva sbiadito e scialbo e così, senza quasi accorgercene, siamo rinate in un mondo da noi percepito completamente nuovo. Un mondo solo apparentemente fantasioso ed astratto, in realtà molto aderente ai nostri giorni non sempre facili, a volte duri.
Nella nostra vita ci sono altri affetti, imprescindibili legami, ma la nostra “ Amicizia” è il diario emotivamente parlato che accompagna ogni nascita del sole.
Non ci sono segreti, non esistono pudori, non ci sono zone in cui non lasciamo la porta aperta all’altra. Eppure, tutto ciò avviene senza forzature, nell’assoluta coscienza che stiamo varcando la soglia di un’anima che non è la nostra.
Nell’amicizia così come nell’amore è questione di alchimia, ma come sosteneva la volpe nel bellissimo racconto del Piccolo Principe “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici.”
Ecco, forse io e lei in quel nostro rinascere comprendemmo che la vita non può essere tale senza credere in qualcosa di fatato, senza dedicarsi del tempo, rischiando di donarsi, permettendo all’altro di arrivarci al centro del cuore.
Tutto il resto è solo conoscenza, io e Silvia abbiamo scelto di essere Amiche. La differenza, forse, è tutta qui.

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