La stanza del tè è un luogo fisico ma è anche un luogo mentale. Le persone che si muovono al suo interno escono temporaneamente dal mondo e dal suo affanno per contemplare, durante il rito del tè, il vuoto dove dimenticare la razionalità e raggiungere un approccio totalizzante con le cose e le persone.
Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post
venerdì 5 febbraio 2010
Un ballo imprevedibile
La pioggia scende gentile accendendo di mille riflessi i sampietrini di basalto che circondano il Colosseo deserto.
L’ombrello a pois tra le mani ed il vento che sembra voler giocare con i miei capelli.
Una musica dolce m’inonda il sangue ed i piedi senza alcun permesso iniziano a danzare.
Mi sento un po’ matta, ma le gocce trasparenti sussurrano allegria ed il vento mi afferra in un abbraccio a cui è non so resistere.
Una giravolta e la timidezza scivola via ed io mi ritrovo a ballare per alcuni, infiniti attimi di pura felicità.
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