Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

venerdì 7 agosto 2009

India

Volevo condividere questa splendida e per me attenta descrizione dell’India e del suo popolo.

Trattato da “ Alchimia di un desiderio” di Tarun J Tejpal

"John aveva compiuto quarant’anni e ne aveva trascorsi ventiquattro a girare il mondo. Era un americano atipico - aveva voltato le spalle ai più prudenti avventurieri del continente, per andare per mare. Navigò fino in Giappone, Giava e Sumatra, poi toccò l’Egitto, il Tanganica e Zanzibar. Ma la sua destinazione preferita era l’Asia del sud, il subcontinente indiano, infestato da tigri e altre belve feroci, abitato da un’antica e sapiente civiltà, governato da pochi uomini bianchi ma invaso da un milione di oscure divinità. Aveva attraccato nei porti di Calcutta, Bombay e Madras, e attraversato il paese fino a Cawpore, Agra, Dheli, Lahore e al confine, a dorso di cavallo, cammello elefante, e a volte a bordo di sobbalzanti portantine; aveva superato deserti, foreste, piogge, tempeste, malattie e pestilenze, meravigliandosi dei grandi monumenti mogol, degli antichi templi indù, dei monasteri buddisti e dell’imponente Himalaya.
In seguito quando il matrimonio gli impedì di continuare a viaggiare era solito dire.
“ Quel posto è l’esperimento più assurdo che abbia fatto nostro Signore. Non c’è paese più strano e meraviglioso di quello. Ci ha buttato dentro un’accozzaglia di cose: gli uomini, le bestie, il clima, la geografia, la storia, la malattia, il benessere, la saggezza…e vuole vedere che cosa ne viene fuori”.
E quando l’ascoltatore gli chiedeva: “Allora che cosa ne è venuto fuori?” John si faceva pensieroso e diceva: “A essere sinceri, è impossibile dirlo. Forse la consapevolezza che puoi essere allo stesso tempo ricco e povero, coraggioso e pauroso, saggio e pazzo, grandioso e patetico”. Ed esortato a continuare, spiegava:“Il nativo è un paradosso. Suscita una profonda ammirazione ed un disprezzo ancora più profondo. Vive del suo corpo ma anche dell’occulto. Erige monumenti straordinari ma abita in baracche di fango. E’ privo di ogni dignità, ma allo stesso tempo ne è pieno. Non ha niente da dare, ma è intrinsecamente generoso. E’ vessato dall’uomo bianco, ma non è domato. Va al di là di ogni comprensione.”

6 commenti:

il monticiano ha detto...

L'autore di quel libro ha colto nel segno descrivendo in maniera efficace l'India e il suo popolo Ti ringrazio per aver voluto condividere tale descrizione con chi passa nel tuo blog.

Clelia ha detto...

Splendido squarcio di un paese lontano e affascinante. Grazie per averlo postato

clelia

salvo ha detto...

Ciao Cristina, in questi giorni ho sfogliato il tuo blog, e lo trovo molto interessante.
L'oriente lo conosciuto nelle letture di Tiziano Terzani e devo dire che gli orientali a differenza di noi Occidentali, hanno una spiritualità che li eleva e li fa essere sopranaturali.
Affascinante.
Ciao Salvo

salvo ha detto...

Mi sono permesso, di mettere il tuo blog, fra i miei preferiti, spero che non ti dispiaccia.
Ciao Salvo

M.Cristina ha detto...

Ciao Salvo e come potrebbe dipsiacermi?
Per quanto riguarda le popolazioni orientali sono in sintonia con te, hanno un modo totalmente diverso di porsi nei confronti della vita ed anche a me questo mi affscinano molto.
un abbraccio

M.Cristina ha detto...
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