Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

domenica 1 febbraio 2009

L'espressione della femminilità/ parte seconda

Per una donna la seduzione è stata, e forse lo è tutt’ora, un’arma di sopravvivenza. Fino a pochi decenni fa maritarsi era la priorità a cui una donna era chiamata, dopo veniva la maternità e la gestione del nucleo familiare. Non era contemplata la priorità dello studio, del lavoro o di altre forme di esplorazione e affermazione personale. La bellezza e la seduzione erano dunque i due aspetti che incanalavano, principalmente, le energie femminili in tal senso. Una donna molto bella o affascinante aveva, infatti, maggiori possibilità di trovare un marito che le permettesse uno scatto sociale o una vita agita o, se non altro, la semplice sopravvivenza.
Afferma Aldo Carotenuto:
“Quindi, tra le tante ingiustizie ed i numerosi paradossi di cui il femminile è vittima, l’assurdità peggiore, riguarda il compito che il corso della storia ha assegnato alle donne: la necessità di essere bella. L’ingiustizia viene in primo luogo determinata da un paragone importante, ove il termine di confronto è costituito dal ruolo che, invece, spetterebbe al maschile: la conquista del potere e del successo.
…si tratta di una questione fondamentale, le cui implicazioni possono coinvolgere tutto lo sviluppo e la vita di una donna. Fin dalla nascita, infatti, veniamo abituati a distinguere e catalogare le persone come belle o brutte. Questo fa si che, via via che ci sviluppiamo, cresciamo, veniamo allevati in un’atmosfera per la quale la bellezza diventa determinate. Ma perché – ed è questa la domanda fondamentale- la necessità di questi requisiti viene attribuita soprattutto alle donne? Se infatti una donna ha valore soltanto perché è bella , nel momento in cui questa bellezza dovesse scomparire, sicuramente la situazione per il femminile diverrebbe complicata e fonte di gravi sofferenze. Si tratta dunque di un gioco perverso messo in atto dal maschile per soggiogare il femminile attribuendogli un potere strettamente correlato al suo aspetto fisico e, quindi, precario e deteriorabile.” Prosegue Carotenuto “ Spietata è dunque la legge della bella apparenza, come del resto rigidi e inflessibili sono i cosiddetti “ canoni di bellezza” requisiti che il corpo femminile dovrebbe possedere per piacere. Un aspetto molto importante da considerare è dato dunque dalla fugacità della bellezza, per cui, dopo una vita spesa nel tentativo di aderire fedelmente ad un certo modello estetico, all’improvviso una donna si rende conto che tutto è stato inutile perché la sua bellezza svanisce.
Ecco allora che se da una parte è vero che la bellezza costituisce per il femminile un fattore determinate per affrontare la vita, d’altra parte è altrettanto vero che nel momento in cui sarà privata di esso,una donna potrà sentirsi sguarnita e disarmata dinanzi alle insidie dell’esistenza.”
Questo sostiene Aldo Carotenuto nel suo bellissimo “ L’anima delle donne” ed è un passaggio indispensabile da cui ripartirò per esplorare quello che invece è “oltre” al dono della bellezza, che in fondo ci è “data”, e che quindi, a differenza di essa, dovrebbe essere inseguito per sviluppare una differente consapevolezza del nostro essere, delle nostre reali capacità, di quella vitale creatività dimenticata lungo la strada per rispondere a bisogni altrui e non al nostro profondo e quanto intimo progetto di vita.

4 commenti:

marina ha detto...

molto interessante, cri
bel post, marina

M.Cristina ha detto...

Grazie Mari

paola dancer ha detto...

ci dai grandi spunti per riflettere Maria Crì! come al solito...!!!!
credo che il "gioco" della seduzione sia una necessità più della donna d'oggi e non della donna del passato...nel senso che prima la donna, anche senza seduzione, comunque si sarebbe sposata, comunque sarebbe diventata madre....comunque avrebbe ricoperto il suo destino. Oggi invece, questa donna libera e "autonoma" deve utilizzare le sue armi per affermarsi e la seduzione pare essere la migliore...
ma non ne sono molto convinta.... non sono molto convinta che la donna debba essere bella. Anzi, in certe situazioni l'essere esteticamente piacevole, non la rende "capace e credibile" agli occhi degli altri. Insomma....bella e scema! questo si pensa....la bellezza è utile a seconda delle situazioni.
Scusa il commento sermone da giovane donna.

ti abbraccioooooooooo

M.Cristina ha detto...

Ciao Paola anche il tuo punto di vista è importante perchè ci porta a dire che forse la donna dovrebbe avere il coraggio di scavalcare le trappole altrui e scegliere una buona volta di essere quello che sente di essere, quello che lei è. Purtroppo le trappole sono, come ovvio, ben nascoste e quindi è facile caderci. Ma forse è il caso di essere più attente.
Un bacio