Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

sabato 16 febbraio 2008

( IL)legalità degli italiani.

Vado dicendo ormai da tempo che il problema vero dell’Italia non è una classe politica inadeguata ma i suoi cittadini, che tra l’altro la votano.
Ne volete un esempio?

Io vivo in un comprensorio di palazzine antiche all’interno di un bel parco condominiale. Sono costruzioni di tre o quattro piani, con accessi esterni ad alcuni piccoli ambienti di uso comune o privato. Il contesto insomma e molto carino ed appetibile, considerando, tra l’altro, che siamo a ridosso del centro di Roma.

Sotto la mia palazzina, una cinquantina d’anni fa, un inquilino aprì abusivamente un’entrata alla sua cantina. Fece le cose per bene ma senza alcun permesso: scalette, corrimano, e portoncino di legno. Nel tempo quello che era uno scantinato divenne senza alcuna licenza una piccola falegnameria. Passarono gli anni e l’uomo morì, il figlio prese allora le redini della piccola azienda. Disgrazia volle che anche il figlio si ammalò e dopo poco tempo morì a sua volta.
Nessuno della famiglia poteva continuare l’attività e questa falegnameria abusiva venne chiusa, tornando al suo iniziale uso: cantina.

Ieri sera dei miei coinquilini mi hanno avvisato che degli affittuari di un'altra palazzina hanno provato ad entrare in quel vecchio scantinato per occuparlo. Apriti cielo, nell’indignazione generale si è preso un veloce quanto inopportuna ed arbitraria decisione: coprire con della terra l’accesso allo scantinato. Nulla di legale, anche se il fine era impedire un’ulteriore illegalità su vecchie illegalità.

Questa mattina di buon ora quindi, due uomini di mezza età si sono messi all’opera ed hanno iniziato a smantellare balaustre, corrimano e cemento in attesa che il camioncino con la terra arrivasse a colmare quel passaggio abusivo.
Ma colpo di scena: l’affittuaria dell’altra palazzina, presunta possibile nuova occupante illegale dello scantinato, avvisata da una complice che abita nella palazzina accanto alla nostra, è venuta a vedere quello che stava accadendo e, spaventata dall’inaspettato impedimento ai suoi illeciti piani, che fa: chiama i vigili urbani!!!!

I quali arrivano, con solerzia ed aria circospetta, in quel momento i due uomini si erano allontanati ed allora i vigili si guardano intorno, fanno domande a chi vedono passare, cercano di capire e poi, vedendo penzolare una prolunga dalla finestra risalgono agli autori del misfatto. Bellissimo!!! Sembrava una scena dei “ Soliti ignoti”.
La presunta occupante spia da una distanza di sicurezza lo svolgersi dei fatti, i due uomini cercano di spiegare la giusta causa per cui si stanno prodigando ed i vigili stendo un verbale, imponendo ai due di ripristinare l’entrata.

La donna si allontana soddisfatta, gli uomini si metto a lavoro ed i vigili lasciando un recapito telefonico si raccomandano di avvisarli qualora qualcuno tentasse di entrare nello scantinato.

Io ho assistito a questa sceneggiata affacciata alla finestra, come si vede fare nei film degli anni cinquanta e sessanta. Diciamo che a mia volta facevo parte del quadretto.
Un cortometraggio di neorealismo bello e buono.

Quando tutto sembra aver ritrovato una sua pacatezza mi ritiro, chiudo la finestra e penso che soltanto in Italia una persona che vuole fare un’azione illegale può chiamare i vigili urbani per impedire che qualcun altro illegalmente gli impedisca di portare a termine il suo losco piano.

E’ proprio come dice Rosy, la proprietaria del bar dove prendo il caffè, mio faro di saggezza popolare: in Italia tutti vogliono la Legge ma, nessuno a casa sua.
Per questo credo che poi nel paese in cui tutti fanno come gli pare alla fine ci stanno bene in tanti.

10 commenti:

Mat ha detto...

piccoli frammenti di vita reale...

tutti contro tutti, ma per convenienza tutti si alleano con tutti.

siamo dei grandissimi....casinisti...

Giampaolo ha detto...

Godibilissima scenetta.

comunque Cristina permettimi di fare la mia solita parte.
Le regole ci sono. e' faticoso farle rispettare perchè chi ha il compito di farlo non è in grado. Allora noi, che non siamo sceriffi o giudici, dobbiamo (per nostro personale interesse o per etica o per morale)coinvolgerci con il nostro (poco) tempo e risorse nel far sì che quei meccanismi funzionino.
E ringraziandoti di aver avuto il tempo di raccontarci questa storia, mi viene da pensare come, non rispettando semplici regole e chiudendo noi gli occhi quando qualcun'altro lo fa, come un edera le situazioni si aggrovigliano e nel tempo diventano difficilmente districabili. Lo dico anche per me: è dal rispetto delle piccole regole che possiamo trarre la speranza che funzionino bene anche le grandi.


Ha ragione Mat: Not In My Back Yard!

Anonimo ha detto...

Ho una bella villetta al mare a cui tengo molto, per motivi sia affettivi che logistici. Una volta il mio vicino aveva deciso di piazzare un prefabbricato in legno nel suo giardino, con il solo problema che non c'erano affatto cinque metri dal confine.
Fattoglielo notare più volte mi presi una scrollata di spalle per più volte in tutta risposta. I vigili mi dissero che avrei dovuto denunciare la cosa al catasto. Lo feci... e dopo una settimana quello stava ancora costruendo.
Un giorno il mio vicino andò alla macchina per andare a lavorare e si trovò quattro ruote tagliate. Il giorno seguente il parabrezza verniciato di nero. E poi il cane avvelenato. E poi il nuovo cane azzoppato con due colpi di carabina. E poi un'altra volta quattro ruote tagliate. E poi un ragazzino dei bassifondi, probabilmente assoldato da qualcuno, spaccò la vetrata della cucina con un sasso. E poi e poi e poi... Dopo due settimane di trattamento il progetto del prefabbricato era sparito e tutto tornò ad essere sereno.
Strano davvero.
Ad oggi il catasto, o chi per lui, ha ancora da farsi vivo. Per fortuna che la giustizia, oltre ad essere un'istituzione, esiste anche in natura.

Da ragazzino leggevo il fumetto Marvel The Punisher. Qui Frank Castle recitava: "Lascio la presente come dichiarazione di intenti, così nessuno si confonderà. Uno. Si vis pacem, para bellum. È latino. Al campo il sergente ce lo faceva recitare come una preghiera. Si vis pacem, para bellum. Se vuoi la pace, prepara la guerra. Numero due. Frank Castle è morto. È morto con la sua famiglia. Numero tre. In alcune situazioni estreme, la legge è inadeguata. Per porre rimedio alla sua inadeguatezza, è necessario agire al di fuori della legge, per ottenere la giustizia naturale. Questa non è una vendetta. La vendetta non è un motivo valido, è una risposta emotiva. No, non vendetta... Punizione".
Questo sconosciuto vendicatore deve averne letti parecchi di fumetti.

M.Cristina ha detto...

mat: giampaolo, pdbmaster@ scusate la risposta collettiva ma in fondo il concetto è un po' comune. Quando la giustizia langue in qualche modo è necessario, comunque, provvedere. In parte sono d'accordo con voi, a volte sembra non esserci alternativa ma in questo arranggiansi si possono fare dei bei guai e prendere delle misure pericolose e su questo, poichè la mente umana è imprevedibile, non mi sento tranquilla. Ciò detto nel caso specifico la situazione era carina e mi sono divertita. Dovevate vedere: una scenettà d'altri tempi.

Giampaolo ha detto...

Io non mi sento assolutamente in sintonia con quanto postato da pdbmaster. Non intendo spiegare e d'altra parte credo non interessi a nessuno. Ma la tua risposta collettiva rischia, come hai scritto, di accumunarci nel concetto. Non è il caso

M.Cristina ha detto...

Scusa il miscuglio, è ovvio che ci sono delle diversità e conoscendoti credo d'intuire. Il pensiero comune era unicamente riferito alla difficoltà da parte dei cittadini di vivere senza le certezza di una legalità rispettata e fatta rispettare. Ovviamente sono d'accordo con te, anche io non mi sento uno sceriffo e mi preoccupa chi crede che la legge del taglione sia un metodo appropriato. Poi è evidente che esistono infinite sfumature...

polle ha detto...

Ciao Maria Cristina, bel post! Mi immagino la scenetta... veramente divertente!
@pdbmaster: spero, anche se credo il contrario, che non sia stato tu ad agire in quel modo! Io faccio una cosa contro di te e tu ti vendichi sui miei cani, sulla mia macchina? Bel comportamento da vigliacco! Ti sembra giusto togliere la vita ad un animale indifeso solo perché il suo padrone ha fatto una cosa che a te dava fastidio? Immagino poi quanto potesse influire sul tuo godimento di questa casetta al mare il fatto che il tuo vicino stesse costruendo un prefabricato a meno dei 5 mt dal confine stabiliti per legge! Sono senza parole!

Anonimo ha detto...

"Anche se credo il contrario" è splendida. Era la frase preferita di un tizio che girava da queste parti vestito come Gandhi. Predicava benissimo, ma una volta uno lo sfiniva di insulti. In tutta risposta gli ha detto: "Anche se non credo alla violenza, adesso ti ammazzo di botte". Poi non l'ha fatto, però è stato divertente vedere come all'occorrenza...
Comunque hai perfettamente ragione: tutta colpa della Marvel.

marina ha detto...

La scena davvero può succedere solo nel nostro paese.
E' divertente, ma è anche amara.
ciao marina

M.Cristina ha detto...

Surreale...