Nel mio mondo accadono cose particolari.
Mi spiego meglio.
Io vivo un po' nel mondo reale, quello per intenderci della razionalità, del sociale vivere, della concretezza quotidiana. Ed un po'in quello che preferisco: quello dell’irrazionale. Luogo molto più allegro, imprevedibile, scanzonato.
Nel mondo reale i concreti/razionali hanno la certezza di essere portatori di verità e certezze. Se ne vanno in giro convinti che il mondo procede grazie a loro e guardano quelli come me con aria di superiorità.
L’astrazione, la fantasia, la creatività sono ai loro occhi poco più che un gioco.
Ma se una mattina mi dovessi svegliare e non avere più la capacità di percepire l’irrazionale mi sentirei la donna più povera e sfortunata del mondo. La mia esistenza diverrebbe un luogo molto triste e solitario, monocolore, mono nota, mono.
Ma questo ai concretoni conipediperterra è meglio non dirlo…non capirebbero.
Come spiegargli, per esempio, che quando si esprime un desiderio da qualche parte del mio mondo fantastico qualcuno o qualcosa l’ascolta e si adopera per esaudirlo. Fa del suo meglio insomma e quando pensa di esserci riuscito lo fa partire, come se inviasse un sms, un dono, una risposta.
Ed il desiderio esaudito si avvia verso il suo destinatario. In pratica, in quella parte del mondo da cui proviene, è già realtà, ma non da questa parte, non nel mondo del razionale.
Ma se si è un po’ folli questa cosa si sa, è un po’ nell’abc delle nozioni fondamentali.
Ed è così che si crea una bolla di attesa che ci fa viaggiare sospesi tra quello che vorremmo e quello che forse già è, ma che ancora non sappiamo che è.
In linea di massima quindi, aspettando che un desiderio si realizzi diventiamo insofferenti e scettici. Nei nostri tempi di uomini moderni, frenetici e un po’ egocentrici vorremmo che tutto si realizzasse istantaneamente. Le attese ci fanno dubitare e sembrano una perdita di tempo. Tuttavia, come ci ricorda Clarissa Pinkola Estés in un bellissimo passo del libro Forte è la donna “ Talvolta il vuoto non è assenza, ma piuttosto lunga gestazione. Per i parametri dell’IO la gestazione è sempre tanto lunga. Ma per i parametri dell’anima, i tempi dell’attesa e dell’elaborazione interna che precede l’evidenza esteriore sono sempre quelli che devono essere”.
Visione psicologica di ciò che vi ho raccontato fin qui, parlando di un mondo irreale e fantasioso.
Ma la fantasia e l’irrazionale risiedo nella nostra mente e raccontano la nostra anima quindi tutto si unisce e mescola.
I nostri desideri sono l’espressione della nostra anima e dunque affinché si possano compiere hanno bisogno di oltrepassare la sola idea. Noi dobbiamo arrivare, non solo metaforicamente, ad essere capaci di viverli. E quando questo non accade, assistiamo a quegli sciagurati avvenimenti in cui giunge tra le nostre mani ciò che desideriamo e noi non siamo in grado di gestirlo, goderlo, in poche parole viverlo.
Non basta desiderare l’amore, bisogna essere pronti e capaci di amare e lasciarsi amare.
Non è sufficiente voler essere un medico, un architetto, un archeologo, bisogno darsi il tempo per imparare ad esserlo. Non basta essere genitore per essere un buon genitore.
Desideriamo, dunque! In modo chiaro e determinato poi però mettiamoci tranquilli e aspettiamo fiduciosi. Il viaggio è appena iniziato e sicuramente da qualche parte ci porterà
Mi spiego meglio.
Io vivo un po' nel mondo reale, quello per intenderci della razionalità, del sociale vivere, della concretezza quotidiana. Ed un po'in quello che preferisco: quello dell’irrazionale. Luogo molto più allegro, imprevedibile, scanzonato.
Nel mondo reale i concreti/razionali hanno la certezza di essere portatori di verità e certezze. Se ne vanno in giro convinti che il mondo procede grazie a loro e guardano quelli come me con aria di superiorità.
L’astrazione, la fantasia, la creatività sono ai loro occhi poco più che un gioco.
Ma se una mattina mi dovessi svegliare e non avere più la capacità di percepire l’irrazionale mi sentirei la donna più povera e sfortunata del mondo. La mia esistenza diverrebbe un luogo molto triste e solitario, monocolore, mono nota, mono.
Ma questo ai concretoni conipediperterra è meglio non dirlo…non capirebbero.
Come spiegargli, per esempio, che quando si esprime un desiderio da qualche parte del mio mondo fantastico qualcuno o qualcosa l’ascolta e si adopera per esaudirlo. Fa del suo meglio insomma e quando pensa di esserci riuscito lo fa partire, come se inviasse un sms, un dono, una risposta.
Ed il desiderio esaudito si avvia verso il suo destinatario. In pratica, in quella parte del mondo da cui proviene, è già realtà, ma non da questa parte, non nel mondo del razionale.
Ma se si è un po’ folli questa cosa si sa, è un po’ nell’abc delle nozioni fondamentali.
Ed è così che si crea una bolla di attesa che ci fa viaggiare sospesi tra quello che vorremmo e quello che forse già è, ma che ancora non sappiamo che è.
In linea di massima quindi, aspettando che un desiderio si realizzi diventiamo insofferenti e scettici. Nei nostri tempi di uomini moderni, frenetici e un po’ egocentrici vorremmo che tutto si realizzasse istantaneamente. Le attese ci fanno dubitare e sembrano una perdita di tempo. Tuttavia, come ci ricorda Clarissa Pinkola Estés in un bellissimo passo del libro Forte è la donna “ Talvolta il vuoto non è assenza, ma piuttosto lunga gestazione. Per i parametri dell’IO la gestazione è sempre tanto lunga. Ma per i parametri dell’anima, i tempi dell’attesa e dell’elaborazione interna che precede l’evidenza esteriore sono sempre quelli che devono essere”.
Visione psicologica di ciò che vi ho raccontato fin qui, parlando di un mondo irreale e fantasioso.
Ma la fantasia e l’irrazionale risiedo nella nostra mente e raccontano la nostra anima quindi tutto si unisce e mescola.
I nostri desideri sono l’espressione della nostra anima e dunque affinché si possano compiere hanno bisogno di oltrepassare la sola idea. Noi dobbiamo arrivare, non solo metaforicamente, ad essere capaci di viverli. E quando questo non accade, assistiamo a quegli sciagurati avvenimenti in cui giunge tra le nostre mani ciò che desideriamo e noi non siamo in grado di gestirlo, goderlo, in poche parole viverlo.
Non basta desiderare l’amore, bisogna essere pronti e capaci di amare e lasciarsi amare.
Non è sufficiente voler essere un medico, un architetto, un archeologo, bisogno darsi il tempo per imparare ad esserlo. Non basta essere genitore per essere un buon genitore.
Desideriamo, dunque! In modo chiaro e determinato poi però mettiamoci tranquilli e aspettiamo fiduciosi. Il viaggio è appena iniziato e sicuramente da qualche parte ci porterà
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