Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

martedì 24 maggio 2011

Come se...



Sfoglio le pagine dei miei pensieri e ritrovo me, tante me, intatte.
I miei scritti sono uno scrigno in cui adoro rovistare. Un’ulteriore possibilità per capire e ritrovare ciò che ancora sono o non sono più.
E poi ci sono i ricordi, quelli non scritti, quelli impressi unicamente nella memoria.
Una memoria che vi partecipa con tutti i sensi, riproducendo spezzoni vividi ed immutabili.
I ricordi sono attimi di vita cristallizzata, ma sono magici. In qualunque momento io lo desideri posso spegnere il presente e volarci dentro, rivivendoli con la stessa intensità, con indistinguibile precisione. Posso rientrare in uno specifico istante, in un luogo definito, ritrovando le persone che erano presenti, ferme in una determinata età, contornate dagli stessi oggetti, il tutto illuminato da quella particolare luce.
Tutto può tornare ad essere, come fosse un film che riparte dal preciso istante che decido di scegliere.
Ma cosa vuol dire questo?
Se il passato è un’immagine in cui posso rientrare ogni volta che voglio, vuol dire che quel ricordo è ancora reale, esiste in un luogo non luogo, nella mia mente, od in quella dimensione indefinibile che è l’anima.
E se ogni attimo del passato è ancora lì, pronto ad essere rivissuto, allora in qualche altro luogo non luogo esistono altrettanti attimi, e contesti, e persone ed accadimenti che potrebbero verificarsi e dunque in qualche modo già esistere, sono realtà, anche se non li ho già vissuti.
Sono la potenzialità ancora inespressa di ciò che potrei essere, o che farò, che spero vivrò.
Ed allora come interpretare le immagini che ogni tanto attraversano la mia mente proponendo scenari? Cosa sono quelle parole che penso di poter pronunciare, che a volte immagino di poter ascoltare? Chi sono i volti, in alcuni casi ben definiti, che s’inseriscono nelle mie fantasie?
Cosa può significare, od essere realmente, quello che la mia mente a volte proietta davanti all’interiorità del mio sguardo?
Potrebbe non essere solo “pura fantasia”, ma bensì squarci, spezzoni di un “possibile” ancora inespresso.
In più contesti si sostiene che non esiste una distinzione tra passato, presente e futuro. Tutto potrebbe essere mescolato nel mare cosmico che ci circonda.
Vediamo la luce di una stella che ormai è morta da millenni eppure per noi esiste, è davanti al nostro sguardo, e brilla, vera e splendida.
Come quel tuffo al cuore che sento netto ed immutato ogni qualvolta ripenso al volto di chi ho amato. O il brivido di beatitudine che corre sulla mia pelle quando rivivo le carezze insostituibili di mia madre. Dov’è tutto ciò?
I miei sentimenti rispetto a milioni di attimi sono ancora lì, perfetti ed identici, come se io fossi ancora la persona di allora, nonostante non lo sia più. Posso rivedermi, posso proiettarmi in ciò che potrei essere. E’ come se intorno a me e dentro di me fosse possibile contenere tutto. Come se io fossi una particella capace di riprodurre nell’infinitesimale la grandiosità dell’infinto.
Come se...

2 commenti:

Hal ha detto...

Durante la vita mettiamo via milioni di briciole di pensiero (attimi) in combinazioni irriproducibili da chiunque altro. Quello che tiriamo fuori mentre comunichiamo nel momento in cui viviamo è il prodotto di esse. Solo dentro di noi possiamo vederle una a una, ricombinarle e farne ciò che vogliamo, è impossibile descriverle singolarmente perché sono fatte di suoni, odori, sensazioni senza nome o paragone.
... Mi perdo e mi specchio nella profondità delle tue nude parole.

M.Cristina ha detto...

...ed io spesso non so cosa dire. I tuoi commenti sono così particolari e forti che temo di sciuparli con frasi inutili...ma grazie, davvero!
^_^