Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

domenica 17 gennaio 2010

C'è un tempo



Cerco significati, ipotizzo metafore, m’inerpico in strani giochi interpretativi. A volte è solo un gioco, altre volte è un modalità alternativa con cui cerco di comprendere ciò che mi accade. È insomma una strana mescolanza di logica e stravaganza con cui cerco di vedere o leggere gli eventi oltre l’apparenza dell’evidenza.
Ieri, per esempio, ho gettato un piccolo oggetto a cui ero molto legata. Un oggetto privo di valore economico, ma per me di grande importanza affettiva. Me l’ero ritrovato tra le mani casualmente e questa “casualità” l’avevo interpretata come una metafora a cui prestare attenzione e dare significato.
E l’ho fatto, per più di anno ho conservato questo oggetto con cura. Ma poi alcune settimane fa mi è caduto dalle mani e si rotto. Tuttavia non ero ancora pronta a buttarlo via. Ciò che rappresentava era qualcosa a cui continuavo a dare un significato simbolico e l’ho rimesso insieme, come ho potuto. Ma evidentemente e per quanto lo volessi, quel significato non aveva più senso di esistere ed infatti, per la seconda volta, mi è scivolato dalle mani e questa volta non è stato più possibile ricomporre i pezzi. Farmelo scivolare dalle mani, due volte in poche settimane, difficile pensarlo un caso dopo averlo custodito con tanta cura, eppure…
Ho provato una fitta di dolore. Dovevo arrendermi ed accettare che quello oggetto, così come quello che rappresentava, ha aveva terminato il suo tempo nella mia vita. Quindi l’ho raccolto, ho recuperato le varie parti che lo componevano e lo buttato via.
E questa era solo l’ennesima metafora a cui, secondo me, dovevo prestare attenzione. C’è un tempo per tutto, c’è un tempo fatto di percorsi ed opportunità e poi c’è un tempo in cui è necessario riconoscere che quel tempo, quel cammino, quelle opportunità hanno chiuso il loro ciclo vitale nella nostra esistenza e non si può far altro che adeguarsi.
E questa mattina, dopo essermi svegliata da una serata di festeggiamenti e bagordi, ho piacevolmente rimesso in ordine cose, gettato oggetti, preso tra le mani nuovi regali, creato nuovi angoli visivi e mentre facevo tutto ciò ho provato un delizioso senso di contentezza. Avevo desiderio e bisogno di far spazio al nuovo.
Come un viaggiatore in quest’ultimo anno ho percorso un cammino che mi ha regalato tante emozioni, molte scoperte e fatto esplorare nuovi orizzonti. Questo cammino ha previsto delle soste in cui recuperare energie e nutrirmi. Ma ora è arrivato il momento di riprendere il cammino. Altre emozioni, altre oggetti, altre scoperte mi aspettano lungo la strada ed io ho tanto voglia d’incontrarli e viverli.

2 commenti:

marina ha detto...

bellissimo post, trovo il tuo accento inconfondibile e me ne compiaccio!
baci, marina

M.Cristina ha detto...

Molte e grazie mia cara amica.