Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

venerdì 27 gennaio 2012

...e lo scambio dei binari.





In ogni singola esistenza si verificano un numero infinito d’incontri.
Nasciamo e incontriamo, incessantemente.
Tuttavia non tutto ciò che incrocerà il nostro cammino, avrà la stessa importanza.
Ci saranno appuntamenti che si riveleranno più significativi di altri, eppure difficilmente saremo in grado di stabilirlo istantaneamente.
Ma, ma, ma.... un metodo che potrebbe aiutarci forse c’è.
Qualche anno fa, da qualche parte che non ricordo, lessi che “…agli incontri importanti della nostra vita ci prepariamo gradatamente”.
Sul momento il concetto mi colpì, ma non lo compresi totalmente e la mia mente decise, saggiamente, di riporlo in attesa di una decodificazione migliore.
Forse questa?
Forse.
Di certo la mia mente registrò quel pensiero, così come in modo diverso annota e archivia tutto ciò che i sensi le segnalano.
Insomma per essere chiari, io, voi, ce ne andiamo in giro per il mondo e ogni tanto e solo di fronte a precisi incontri ( persone, pensieri, luoghi, musica, non è l’argomento il punto essenziale) i nostri sensi accendendo il display con la scritta: “Attenzione qui!”
Ecco, quello è il punto d’inizio, la segnalazione di ciò che ha rilevato come “interessante”.
Tuttavia non è detto che quello sarà il momento apicale, quello in cui decideremo di dedicarci alla scoperta anzi, probabilmente quando si accenderà quella scritta, noi non saremmo assolutamente pronti per vivere quell’appuntamento con il fato. In linea di massima ci vorrà altro tempo, a volte molto altro tempo. In alcuni casi, quelli decisamente fondamentali, ulteriori incontri.
Non so bene perché, ma potrei ipotizzare che l’impatto che quell’incontro avrà nella nostra vita è talmente esplosivo che il destino stesso, magnanimamente, ci concede il tempo per prepararci. Come ci suggerisse: "Ehi, forse è il caso che ti attrezzi, questa è una cosa seria.”
E noi, spesso e senza rendercene conto, ci attrezziamo.
Cresciamo, ci fortifichiamo, ci predisponiamo per quello che sarà. Ma quello che sarà, può avvenire unicamente man mano che la nostra evoluzione interiore si compie.
Per questo il ripetersi di taluni incontri, quasi il fato e noi stessi testassimo il punto di evoluzione cui siamo giunti.
Sei pronto?
No! Sì! Quasi!
E finché a quella domanda non risponderemo almeno con un incerto sì, la sostanza, il significato, la forza di quello che dovrà rappresentare per noi quella determinata cosa o persona non si manifesterà, non completamente. Il display continuerà ad accendersi fin quando non diremo: “Ok, sono pronta/o!”
E, a ben pensarci, non potrebbe che essere così. A ogni elemento fondamentale della vita noi ci avviciniamo gradualmente. Dobbiamo conoscere e calibrare le nostre capacità, non farlo ci esporrebbe a dei rischi che potrebbero essere anche mortali.
Gli appuntamenti speciali della nostra esistenza determinano sempre un cambio di direzione, come l’incrociarsi e poi divergere dei binari ferroviari.
Bisogna arrivare nel punto X quando lo scambio è stato attivato, se questa non avviene tempestivamente, il treno potrebbe deragliare, oppure continuare la corsa su un binario sbagliato.
Noi però possiamo usare i nostri sensi e la memoria e se qualcosa torna, si ripete, beh, forse siamo davvero davanti a qualcosa di speciale!

domenica 15 gennaio 2012

Discorso semi-serio sulla vita...anche quella nuova.




Questa storia dovrebbe iniziare così…

C’era una volta una bambina che aveva un bosco. E già questo, per una bimba di epoca moderna, era un elemento particolare. Oddio, il bosco non è che fosse proprio suo, ma quel luogo aveva sempre fatto parte della sua vita e quindi…
La bambina che aveva questo bosco, aveva anche un sogno, o meglio, un’intuizione che le era apparsa nitida nella mente proprio una mattina che giocherellava tra la vegetazione amica: da grande sarebbe stata una scrittrice ed una fotografa. Punto.
Sull’argomento non v’erano dubbi. Lei aveva visto se stessa girare per il mondo, sotto un sole splendente con quaderno e macchina fotografica.
E questo è l’inizio della storia.
Quello che intercorre tra quest’inizio e la parte attuale di quella bimba divenuta ora donna possiamo tralasciarlo. In ogni vita un minimo originale, succedono sempre tante cose e non si può mica star qui ad elencarle tutte. Diciamo che i 40 anni intercorsi tra la scoperta del proprio futuro e l’oggi erano stati anni pieni di eventi, di lavoro, di pensieri, di ricerca ed esplorazione. Lei aveva vissuto tutto con molta intensità e senza risparmiarsi. Aveva amato, gioito, riso, sofferto ed era soddisfatta.
Era la donna che sperava di essere ed aveva realizzato molti dei propri sogni fanciulleschi.
Ma giunta al confine dei suoi 45 anni si era trovata ai piedi di un muro. Era ancora una volta una bella mattina assolata e lei si era voltata indietro ed aveva visto tutto il cammino fatto. Poi aveva alzato gli occhi, correndo con lo sguardo sulla superficie del muro, fino ad arrivare al bordo che si accostava al cielo. Cielo e muro la stavano osservando e lei capì cosa le stavano suggerendo: doveva scalarlo, non c’era alternativa.
La salita non fu difficile e giunta in cima, di fornte a lei, si mostrò un territorio inesplorato. Un’onda di felicità le girò veloce, mescolata al sangue, per tutto il suo corpo.
Soddisfatta si sedette, le gambe ciondoloni verso il nuovo orizzonte. Il sole ad est, gli occhi liberi di correre lontano, corpo e mente colmi del momento. Era davanti al nuovo. Non sapeva nulla di quel che sarebbe stato, di chi avrebbe incontrato, dove l’avrebbero condotta i suoi passi.
Era come trovarsi davanti ad un sipario che si riapre per dare inizio al secondo tempo di uno spettacolo teatrale. Pensò a Seneca. Aveva ragione ad affermare che la gioventù ha doni preziosi, ma la maturità ne porta con se altrettanti e, aggiunse lei, ti rende interiormente molto più libero di goderteli.
Il futuro si estendeva davanti al suo sguardo, doveva solo scendere ed iniziare ad esplorare.
Rimase ancora un po’ a bearsi del momento. Dopo tutto il cammino fatto per arrivare fin lì…
E mentre se ne stava seduta al sole, davanti a quel magnifico orizzonte, pensò alle parole chiave della sua vita:
Bosco
Sogni
Magia
Intuito
Amore
Madre
Uomo
Donna
Amicizia
Viaggio
Scrittura
Fotografia
Libri
Musica
Tutto quello che aveva vissuto era frutto d’incontri. La vita è un continuo susseguirsi d’incontri più o meno fortunati.
E tutto quello che ci si augura di vivere è legato a ciò che incontriamo lungo la strada.
Alcuni di questi incontri non li scegliamo, tutti gli altri sembrano capitarci, ma lei credeva che con varianti diverse noi li cerchiamo e selezioniamo. Gli andiamo incontro, inconsciamente ed inesorabilmente.
Per questo, se pensava agli ultimi anni appena vissuti, anni in cui la consapevolezza era cresciuta e si era acuita, poteva facilmente tracciare il disegno che l’aveva condotta su quel muro.
In fondo le parole che racchiudevano le basi della sua vita erano poche, quattordici, come il giorno della sua nascita. La quindicesima “Incontri” era il filo che legava tutte le altre.
C’era ancora un sogno che doveva portare con se oltre quel muro, l’unico che doveva ancora realizzare pienamente, ossia poter scrivere sulla carta d’identità alla voce professione: scrittrice e fotografa.
Sapeva che questo sarebbe successo.
Nuovi incontri, nuovi pensieri, nuove risorse si muovevano dentro ed intorno a lei. La nostra esistenza è legata ad altre vite ed ad un tempo che viaggia attraverso dimensioni spesso invisibili, ma incredibilmente concrete.
Tutto quello che era dietro a quel muro era stato la premessa per poter vivere quello che ora era lì e l’aspettava. Si trattava solo di scendere dal muro e viverlo.
E così aveva fatto- Era scesa ed aveva iniziato a camminare. E subito aveva incontrato un viaggio in una terra antica ed una leggenda a cui aveva creduto. Ed a quella leggenda aveva raccontato i suoi nuovi sogni, quelli di una donna, ed aveva visto delle farfalle volarle vicino e poi delle luci salutarla da lontano ed allora aveva sorriso. L’incredibile capita solo a chi ci crede, la magia dei pensieri realizza sogni, ma solo se sai guardare oltre il visibile.
Era passato pochissimo tempo da quando era scesa dal muro, eppure in pochissimo tempo erano successe già molte cose, aveva incontrato persone e libri e musiche e luoghi che l’avevano sorpresa ed emozionata.
Il nuovo era davvero iniziato.
Stranamente le 14 parole chiave erano ancora assolutamente attuali.
La 15ª “Incontri” sempre indispensabile.