La stanza del tè è un luogo fisico ma è anche un luogo mentale. Le persone che si muovono al suo interno escono temporaneamente dal mondo e dal suo affanno per contemplare, durante il rito del tè, il vuoto dove dimenticare la razionalità e raggiungere un approccio totalizzante con le cose e le persone.
Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post
giovedì 29 maggio 2008
Caffè letterario
Ieri, insieme ai miei amici Paolo e Polle abbiamo degustato un ottimo pranzo e poi abbiamo proseguito il pomeriggio chiacchierando di scrittura. E quando sono risalita in macchina due parole sono uscite spontaneamente dalle miei labbra: caffè letterario.
Ho continuato a pensarle e mi sono addormentata evocando immagini.
Caffè letterario…caffè letterario….zzz…zzz…zzz….
L’ambiente è fumoso, il vociare incessante, piccole sale si susseguono indebolendo il freddo che scorre tra le porte che non smettono di aprirsi. Alle pareti qualche quadro e diverse pagine scritte a mano, ingiallite nonostante un vetro cerchi di proteggere il valore delle loro firme. Un grande specchio con la cornice dorata rimanda ritagli di tavolini e spicchi di luci. Un grande lampadario di Murano troneggia sopra le teste di noi scrittori e letterati che qui ci incontriamo senza dircelo.
Seduti vicini, tra bicchieri di alcol e caffè, io e Paolo parliamo di come procede la sofferta stesura dei nostri libri. La sua pigrizia non scoraggia la speranza che nutre di portare, prima o poi, a compimento la sua più importante opera ma è indispettito. Lui è un bravissimo scrittore, e lo sa, ma il suo talento ha tempi lenti ed ispirazioni incostanti.
“ Come diavolo fai?” mi dice ridendo “ ormai scrivi tutti i giorni. La scrittura ti è entrata nel sangue, ancora di più.” Ci rifletto. “ Hai ragione, la scrittura mi permette di esplorare qualunque aspetto della vita, ogni argomento, qualunque orizzonte. Volo sul mondo con la mia penna e mi sento libera. E’ una sensazione indescrivibile. Un privilegio di cui non smetto di stupirmi” “ Ti capisco, è così anche per me.”
Dallo specchio vedo entrare Polle. La sua testa di riccioli rossi, con i favoriti che scendono abbondanti sulle guance avanza cercandoci. Con un gesto mi rendo individuabile e lui mi sorride.
Salutandoci si spoglia di un cappotto ingombrante ed un po’ liso, da vero poeta romantico. Ordina un caffè per svegliarsi dai bagordi di una serata infinita, anche se, un’altra notte è già pronta ad ingoiarlo. Al suo ingresso la discussione si accende, quasi il fuoco dei suoi capelli fosse la scintilla che tutti aspettavano.
Un giovane uomo si alza per dare enfasi alle proprie parole: “Lo scrittore ha la responsabilità di scrivere il suo finale e non dovrebbe mai lasciare il lettore incerto e libero di pensarlo come i suoi desideri vorrebbero.”
Un vociare disordinato si alza tra i presenti. Gli animi si scaldano e le parole volano nell’aria. Mi guardo intorno, il piccolo ambiente pulsa pensieri, creatività, energia. Riferimenti letterari fanno eco alle più diverse convinzioni. Sentimenti contrapposti aleggiano come guadagnassero fisicità: passione, rivalità, invidie, frustrazioni, entusiasmi. Gli scrittori vivono d’emozioni e ogni loro espressione ne racconta la storia.
Gli argomenti si impennano ed inseguono. La vita, per loro, potrebbe essere racchiusa tra queste mura, nella veridicità di racconti inventati o nel coraggio di quelli vissuti e dichiarati. Ed è in questo confronto che ognuno di noi trova nutrimento. Una frase, un’idea originale sblocca ispirazioni. I scrittori hanno bisogno degli altri scrittori. Hanno bisogno di qualcuno che apra finestre e mostri nuovi paesaggi. Un sentimento non è mai solo una parola per chi dovrà descriverlo. E’ un’esplorazione profonda che espande confini. Gli scrittori potrebbero parlare per ore di concetti astratti, di trame improbabili. E gli occhi saettano e la mente corre.
Potremmo andare avanti per ore, mai paghi, sempre curiosi, capaci di dichiarazioni sempre più audaci che fanno traballare i più rigidi. Marina getta altro fuoco ed Anna ride felice per questa nuova provocazione. Mi sento colmata da tanta sostanza, dalla bellezza di tanta genialità. E la testa veleggia aspirando nuovi spunti che fermo veloce, con singole parole, su un biglietto macchiato.
Una mano accarezza il mio viso, è mattina e quello era solo un sogno. Eppure so che il mio sogno aveva in se una grande verità: gli scrittori hanno bisogno degli scrittori. Ed è solo un’epoca troppo individualista ad averci isolato. Nessun ritrovo, nessuna possibilità per i giovani scrittori d’imparare dai grandi e nessuna occasione dei grandi di potersi refrigerare nella effervescenza di menti spavalde. Soli, davanti ai nostri fogli elettronici, con un caffè di lato ed una sfida che conosce unicamente maestri o compagni di carta.
Caffè letterario....
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
17 commenti:
Buondio, l'ambiente dei letterati è il ciarpame più fetido piombato come un castigo a nutrire il pus delle piaghe d'Occidente... Sentirne necessità è la cosa più strana che ho sentito dopo l'invito a farne parte.
Non esistono grandi scrittori che provengono da ambienti così.
Che io sia strana non vè dubbio. Che i grandi scittori debbano avere in un ritrovo leggero il loro vivavio non era mia intenzione affermarlo. Io ho soltanto parlato della bellezza di parlare di scrittura con chi ama la scrittura. Tra umani e non zombi snob della letteratura, infarciti di superbia. Nè più nè meno di quello che in qualche modo facciamo confrontandoci su questi blog...Proprio nopn ti piace quest'idea.
Dolce ritrovarsi personaggio di fantasia, con i miei tratti salienti a rendermi immediatamente riconoscibile...
Grazie Maria Cristina, che prezioso tesoro sarebbe un luogo del genere, dove far bottino delle ore che velocemente passano tra un caffè ed una sambuca, a regalarsi idee e cercare nuove sfumature in quelle degli altri.
Un bacio ed un abbraccio,
polle
Il mio dolce poeta romantico...sono contenta che ti sia ritrovato. Adesso aspettiamo di sapere che ne pensa gli altri personaggi. Sapevo che l'idea non ti sarebbe dispiaciuta.
Un bacio a te.
Bellissimo ed emozionante, nonchè scritto in modo "ineccepibile". Certo al posto della sambuca mi ispirerò assaporando una dolce grappa secca.
Un grande bacio
Bellissimo ed emozionante, nonchè scritto in modo "ineccepibile". Certo al posto della sambuca mi ispirerò assaporando una dolce grappa secca.
Un grande bacio
Paolo ma tu mi fai felice! Ricreare l'atmosfera, questo era quello a cui tenevo di più. Pensa che bello se potessimo incontrarci in un luogo così, senza la Ceci che parla in sottofondo?
Non uno, ma dieci libri potrebbero prendere vita tra le nostre chiacchere. Sul loro valore poi non saprei dire ma, vuoi mettere quanto ci divertiremmo?
Sulla sambuca concordo; effetivamente pensavo più alla grappa.
Ti conosco mascherina...
Baciotti.
Aprite una chat di carattere letterario e una volta ogni tot all'ora X vi trovate insieme a chi vuole partecipare.
E' bello ciò che scrivi... infondo tutti si sentono un pò scrittori, sognando di ricreare il circolo degli eletti che si riuniscono nei salotti romani... chissà forse un giorno il sogno si avvererà ma io non sò se ne farò parte. Io non sono una scrittrice piuttosto mi definirei una a cui piace scrivere.
Un abbraccio
Clelia
Idea : forse magari se vuoi mi farai tu un sunto dei summit writer ( gli incontri tra gli scrittori) ti và?
Buona Giornata Clelia
Sarebbe veramente bello un posto così. Reale per le persone fisiche che ci sono e irreale per i personaggi che in quel momento da irreali diventano reali.
M.Cristina, ho eliminato il commento solamente perché era identico al precedente. Due gemelli con un solo clic :)
pdb@ credo che chi ha voglia di trovarsi ha voglia anche di un vero luogo, un vero incontro fatto di persone vere, di suoni, di volti che si guardano ed accendo in una autentica discussione. I blog sono già luoghi d'incontro virtuale ma credo che gli esseri umani inizino a sentire il freddo di alcune mancanze. Comincio a credere che per quanto tentiamo di negarlo, tutti noi abbiamo bisogno di ritrovare la fisicità dello stare insieme. Calore umano, è questo che forse manca agli scrittori; e non solo.
Clelia& Ebalsemin: Sì, credo che sarebbe bello ritrovarsi in un posto così, tra reali ed irreali. Forse la mia è un'idea romantica, fatta più di atmosfere che di realtà. Ma è l'essermi incontrata singolarmente con i protagonisti di questo post ad avermi evocato questa nostalgia. ogni incontro, le nostre parole, i consigli che ci scambiamo danno coraggio ed calore. Forse tra noi funziona perchè non siamo famosi, chissà... in ogni caso è un idea. Pensateci su.
P.S. Clelia@ e tu solo perchè non ti senti una scrittrice ti accontenteresti dei miei sunti? No, no, no, ti aspettiamo qualora questo luogo esisterà.
Un abbraccio.
Ciao, quando puoi passa da me su venezia e me. Hai un premio da ritirare....:)
cristina, chiama anche me!
marina
Posta un commento