Le mani che accarezzano un piatto mentre l’acqua scivola.
Non sai perché ma, mentre compi questo gesto consueto, una frase importante si affaccia a distrarti.
A dire il vero è la risposta ricordata a stupirti: “Anche io” ti dice una voce sconosciuta. Affermando una normalità ad una condizione che vi riguarda.
Normalità? Adesso che ci pensi bene per te non è assolutamente normale.
Non c’è abitudine al vuoto di cui ti parla.
Ma è quel vuoto a suonarti strano.
Non c’è.
Eppure è vero, reale ma non dentro di te.
Che strano, pensi e ti fermi su quella consapevolezza improvvisa.
Lo esplori, ti ci inoltri, lo guardi e provi a sentirlo.
Non c’è.
Ti sorprendi.
Il vuoto è solo fuori, fuori dal tuo corpo, negli odori, nei suoni delle voci.
Ma mai, mai dentro, dove gli odori, le voci, i sorrisi, le parole non mancano mai.
Due colonne. Chissà perché ti vengono in mente due colonne: alte, bianche, ben levigate.
E poi il sole, fisso, sopra di te.
Io no, ti viene da dire.
Io quel vuoto non lo sento.
E questo va oltre ogni possibile spiegazione.
Ma è l’unica spiegazione che conta, perché è la tua ed insindacabile.
8 commenti:
Il vuoto serve, così come serve l'amaro, così come serve il giorno...
Hai ragione, tutto serve.
vero...tutto serve...il vuoto a volte va riempito, la maggior parte delle volte.
In certi casi il vuoto va ascoltato e poi lasciato così, vuoto...ma pieno d'aria.
paola empty dancer
Paola@ lo so che sembra strano, lo so che fa paura, lo so che l'ho evitato per anni ma, il giorno che ho deciso di affrontarlo, il vuoto ha cambiato aspetti importanti della mia vita. E chi ha letto il mio libro credo che possa confermarlo. Pensa che ora sono una fan dell'esplorazione del vuoto.
esplorando il vuoto si scoprono continenti. Il tuo libro lo dimostra
baci marina
marina@ felice che tu l'abbia riscontrato.
Baci
A volte il vuoto è come il silenzio. Trovi te stesso
ebalsemin:@ il silenzio è una dimensione importante come qualunque dimensione. Si pùò capire molto e trarne grandi giovamenti.
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