Prova ad ascoltare il brano leggendo il mio post.
Occhi.
Piove e non smette. Ti sei vestita per essere carina ma le tue scarpette di camoscio non gradiscono tanta umidità. Hai un appuntamento oggi ma sei la sola a saperlo.
Lo vedrai e cerchi d’immaginare come sarà questo nuovo incontro, tra la gente e lui.
Sarà felice di vederti o ti sfiorerà per poi scivolar via?
Piove ed è tutto grigio ma ce la musica a colorare l’aria.
Improvvisamente te lo trovi di fronte ed è lui a non sembra sorpreso.
Ti guarda dritta negli occhi, come al solito, senza imbarazzo. Due baci discreti tra la folla, come cantava Baglioni e piove e tutto gocciola.
E’ tra la gente e parla e tu lo guardi, anzi no, lo fissi. Il tuo pudore cerca di strapparti dai suoi occhi ma oggi sei decisa e questo o sorprende.
Ti rivolge lo sguardo parlando ma la tua insistenza lo distrae, perde il filo, la voce tentenna, ti fissa.
Tu lo fissi. Sorridi rassicurante. Riprende fiato, la voce si schiarisce ed il discorso ritrova fluidità.
Nessuno ha capito ma il dialogo è solo vostro. Le parole sono un contorno per tenere impegnati gli altri mentre i vostri occhi si parlano privi di ritegno.
“ Ho deciso di esserci.”
“Me ne sono accorto.”
“ Sono qui per te.”
“ Ora l’ho capito.”
“ Non abbasserò più lo sguardo.”
“ Finalmente!”
“ Mi piaci.”
“Anche tu.”
“ I tuoi occhi erano stati chiari.”
“ I tuoi un po’ meno.”
“Sono timida.”
“ Io non ho paura.”
“ Io un po’ si.”
“ Ti voglio.”
“ Anche io.”
Applaudono. I discorsi sono finiti. La folla si mescola e tu distogli lo sguardo e ti allontani. Non lo raggiungi, pensi che per oggi può bastare. Il pudore ha ripreso il sopravvento.
Un braccio ti afferra deciso portandoti verso un cappotto scuro. Voltandoti alzi lo sguardo ed incontri di nuovo lui ed i suoi occhi. E’ venuto da te e ti bacia, di nuovo, con una discrezione che non vorrebbe.
Fai fatica a mettere in fila una frase di senso compiuto e ripieghi su poche parole.
Lui invece è tranquillo, a suo agio, come al solito. Ti parla fissandoti la bocca e le sue mani arrivano al collo della tua giacca. Afferra i baveri e pensi che adesso ti tirerà verso di lui e ti bacerà, così, davanti a tutti.
E quello che vorrebbe e ne sarebbe capace ma si limita a coprirti meglio, quasi a proteggerti da tutta quella pioggia cantalenante.
Sembri una bambola tra le sue mani, fragile e misteriosa. In realtà sei soltanto inebetita da tanta decisione. Un uomo sicuro di se ti sembra quasi irreale.
Ancora poche parole e poi va via. Vi rivedrete ma il distacco è uno strappo che ti fa traballare.
La pioggia continua a cadere e le luci delle macchine creano strani giochi sui vetri gocciolanti. La musica amplifica le sensazioni e non riesci a pensare ad altro che ai suoi occhi che non smettono di fissarti anche ora che sei sola.
10 commenti:
e non solo gli occhi te li porti appresso anche quando sei sola....c'è ancora l'odore. Di quel bacio, di quel corpo, di quel cappotto...che quasi quasi per stasera non ti lavi e vai a letto vestita...e poi quella canzone che danzava fuori dalla pioggia...e chi se ne importa delle scarpette di camoscio!...neanche io voglio più abbassare lo sguardo.
Da due giorni aspettavo un tuo post!...ben tornata!
paola dancer
Paola@ bentrovata a te, dopo due giorni di attesa spero che questo post,oltre che assomigliarti, ti piaccia; colonna musicale inclusa...
Bello! Bello! Bello! Maria Cristina bellissimo post! Sono momotono e ripetitivo? Se è così, non importa! Questo tuo post mi ha riportato alla mente un incontro avvenuto tanto tempo fa ad una festa di compleanno, alla quale eri presente anche tu, quando le parole che scambiavo con la mia bellissima interlocutrice erano vane e nascondevano i mondi che avevamo visto e creato insieme. Ben scritto, a parte la citazione dell'odioso sBAdiGLIONI (sto celiando lo sai ;-))il finale poi è trascinante.
BRAVISSIMA continua così,
un abbraccio
polle
cri, perdonami, non riesco nemmeno a leggere: il voto mi uccide
baci marina
Polle@ i complimenti vanno sempre bene, specialmente quando sono pieni di entusiasmo e coinvolgimento. Grazie!!!
Marina@ no problem, sono al cardiopalma anche io...
Crederò negli ochhi che si incrociano, nelle bocche che si baciano, nei corpi che si amano, nei figli che nascono.
Chiamalo come vuoi.
Baci baci
Paolo@ "...Tu chiamale se vuoi emozioni..."
rientro in italia e c'è la tempesta ad attendermi...
Sono senza parole...se avessi 20-30
andrei a vivere altrove, veramente. E' un paese anomalo, il mio paese. Difficile capirlo, difficile...
Pollino@ mettiamola così: al tuo commento mancava un pezzo di risposta volutamente e per i motivi ma forse non è giusto e vado a riparare.
Quello che ho racconatto nel post è capitato a tanti. Ci sono dialoghi muti eppure logorroici che si consumano febbrilmente tra gli occhi di due persone. Forse sono le parole più belle, le più sinceramente ardite ma dobbiamo dirlo spesso le meno coraggiose. E sì, perchè spesso non hanno la forza di tramutarsi in azioni, in decisioni. Spesso restano così, sospese tra la breve distanza che ci separa dall'altro e che non afferreremo mai veramente. Sono sguardi appunto, pieni di puntini di sospensione che ci ammaliano e trattengono in emozioni intense ma evanescenti. La mia vice mamma sostiene da sempre che la vera seduzione è tutta lì, negli occhi, che si cercano e si parlano riparandoci dietro all'assenza di un vero dialogo. Per questo ne distribuiamo a migliaia, in fondo, è possibile contraddire il loro significato in qualunque momento con una semplice parola.
Ma, allo stesso tempo, ci fanno sognare e sperare che quello che abbiamo capito è proprio quello che vorremmo. Pensa che malia?
baci
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