La stanza del tè è un luogo fisico ma è anche un luogo mentale. Le persone che si muovono al suo interno escono temporaneamente dal mondo e dal suo affanno per contemplare, durante il rito del tè, il vuoto dove dimenticare la razionalità e raggiungere un approccio totalizzante con le cose e le persone.
Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post
lunedì 18 febbraio 2008
Raccontare, per non dimenticare.
Invito tutti gli amici del blog a leggere qui il post di bastian contrario " Histoire d'X: come eravamo..." Io ho parlato d'impegno generazionale, lei vi racconterà la vita che era ma che, inevitabilmente, per molte donne significa ancora dolore con cui convivere. Non sentitevi salve, a volte non è poi così difficile tornare indietro.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
sono passato, e devo dire che mi ha agghiacciato.
mi è venuto il magone pensando a tutte le ragazze X che hanno dovuto sopportare tutto questo per colpa della cattiveria umana.
Ciao mat hai proprio ragione leggere di esperienze così fa accapponare la pelle e non stiamo parlando del medio evo ma di, in fondo, pochi anni fa. per questo è giusto sapere, altrimenti sono solo e soltanto chiacchere demagociche. Un abbraccio.
Posta un commento