Un gong suona, forte.
Un solo tocco
puro, che si espande
percorrendo un paesaggio apparentemente sospeso nel nulla.
Un richiamo?
Forse un segnale.
Il suono corre nell’aria, quasi inseguendo se stesso tra le goccioline impalpabili
di una nebbiolina lieve che il sole attraversa
senza ferire.
Nell’apparente nulla.
Eppure, molti orizzonti precedono ed oltrepasseranno il paesaggio,
nel mistero non svelato del suo esistere.
Il suono lentamente si disperde,
scompare.
Di nuovo silenzio.
Un lungo silenzio.
Ed attesa.
Poi, lontani campanelli,
quasi argentini bisbigli,
arrivano volando nel vento,
labili,
come fossero stati spinti dal calore intermittente di un respiro
Tintinnano.
Dolci suoni
Fatati
Indefinibili
E’ sogno?
4 commenti:
Molto suggestiva ed ho pure sentito il gong e poi i campanellini....
Ciao
Sileno
Grazie non speravo in tanto...
Ti abbraccio
È veramente carina la poesia...
tutto si disperde e poi appare di nuovo. Una poesia davvero coinvolgente... anche io ho sentito i tintinnii
un abbraccio
Clelia
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