"La cultura in cui viviamo ci trasmette quotidianamente valori assurdi e in aperto contrasto con la realtà della nostra anima. Valori per i quali gli unici aspetti che veramente contano sono il dover sorridere sempre e l’essere costantemente belli e giovani. Ciò significa che il tipo di imput che riceviamo è tale per cui non viene lasciato spazio alla nostra interiorità.
E’ ricorrente in tutte le fiabe e le mitologie, l’idea di un viaggio che occorre fare se davvero intendiamo raggiungere una determinata meta. Durante il viaggio dovremmo affrontare percorsi difficili, che ci scaraventeranno sempre verso il basso. Ma ciò è necessario perché se non saremmo stati “sotto” sicuramente non potremmo giungere a vedere la superficie. La Divina Commedia che, non dimentichiamolo, descrive il viaggio più colossale che sia mai stato compiuto, inizia proprio con l’attraversamento del percorso più difficile, del regno più profondo e pericoloso. Anche in questo caso si tratta di un passaggio obbligato, giacché non sarà possibile giungere al Paradiso se prima non si avrà conosciuto ed attraversato l’Inferno. Ma conoscere e vedere l’inferno significa per ognuno di noi dover entrare in contatto con alcuni nostri spazi mentali, psicologici, disvelare la loro conformazione e affrontarli direttamente. Solo in questo modo sarà possibile non esserne sopraffatti. Come abbiamo accennato, però, tutto ciò ci richiede una grande forza, che spesso non abbiamo. Proprio quando sentiamo che le forze necessarie ci mancano, allora ci aggrappiamo a degli elementi futili, che altra funzione non hanno se non quella di distrarci dagli aspetti più difficili e dolorosi e difficili della nostra esistenza. Ma attenzione! Non dobbiamo farci prendere la mano da questi diversivi, perché lo scopo della nostra esistenza è profondamente diverso, o, almeno, dovrebbe esserlo. Non c’è esistenza più arida e squallida di quella di chi non ha un progetto, un obbiettivo da perseguire, un ideale o un sogno in cui credere. Il corso dell’esistenza ci offre una serie di possibilità, ma il senso della vita risiede nella nostra capacità di saperle cogliere e di aprirci ad esse. Ognuno di noi dovrebbe scoprire quello che è il senso più congeniale per la propria vita, senso che può maturare in rapporto alle esperienze vissute, all’età anagrafica ed a un’ampia serie di fattori. Le persone che non hanno un progetto, che non sono orientate verso qualche cosa, sebbene non se ne rendano conto sono già morte."
E’ ricorrente in tutte le fiabe e le mitologie, l’idea di un viaggio che occorre fare se davvero intendiamo raggiungere una determinata meta. Durante il viaggio dovremmo affrontare percorsi difficili, che ci scaraventeranno sempre verso il basso. Ma ciò è necessario perché se non saremmo stati “sotto” sicuramente non potremmo giungere a vedere la superficie. La Divina Commedia che, non dimentichiamolo, descrive il viaggio più colossale che sia mai stato compiuto, inizia proprio con l’attraversamento del percorso più difficile, del regno più profondo e pericoloso. Anche in questo caso si tratta di un passaggio obbligato, giacché non sarà possibile giungere al Paradiso se prima non si avrà conosciuto ed attraversato l’Inferno. Ma conoscere e vedere l’inferno significa per ognuno di noi dover entrare in contatto con alcuni nostri spazi mentali, psicologici, disvelare la loro conformazione e affrontarli direttamente. Solo in questo modo sarà possibile non esserne sopraffatti. Come abbiamo accennato, però, tutto ciò ci richiede una grande forza, che spesso non abbiamo. Proprio quando sentiamo che le forze necessarie ci mancano, allora ci aggrappiamo a degli elementi futili, che altra funzione non hanno se non quella di distrarci dagli aspetti più difficili e dolorosi e difficili della nostra esistenza. Ma attenzione! Non dobbiamo farci prendere la mano da questi diversivi, perché lo scopo della nostra esistenza è profondamente diverso, o, almeno, dovrebbe esserlo. Non c’è esistenza più arida e squallida di quella di chi non ha un progetto, un obbiettivo da perseguire, un ideale o un sogno in cui credere. Il corso dell’esistenza ci offre una serie di possibilità, ma il senso della vita risiede nella nostra capacità di saperle cogliere e di aprirci ad esse. Ognuno di noi dovrebbe scoprire quello che è il senso più congeniale per la propria vita, senso che può maturare in rapporto alle esperienze vissute, all’età anagrafica ed a un’ampia serie di fattori. Le persone che non hanno un progetto, che non sono orientate verso qualche cosa, sebbene non se ne rendano conto sono già morte."
Tratto da " L'anima delle donne" di Aldo Carotenuto
7 commenti:
Anche le persone che come progetto hanno solo il proprio utile, sono già morte, ma anche da Zombie riescono a votare per Berlusconi.
Bello veramente bello il post
Davvero interessante. sempre un gran piacere visitare la stanza del te... non solo alle 5, ma quando si vuole!
bacioni da londra
Clelia
Anonimo, ebalsemin e clelia: Contenta del gradimento. Il libro, da cui è tratto il brano, è bellissimo e lo consiglio a tutti.
Un abbraccio
Ovviamente d'accordo su tutto. Carotenuto è stato il miglior divulgatore delle teorie junghiane in Italia. Ciao, Giorgio.
Giorgio ho letto tutti i suoi libri e li trovo bellissimi.
Molto interessante, Giulia
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