Parlare, è una vita che non faccio altro. Eppure in questa serata che non vuole finire, io resto in silenzio. Per una volta scelgo quello che in realtà non mi appartiene: rispondere alle parole tacendo.
Ed il mio silenzio dilaga, sovrasta, diviene assordante e più prepotente di qualunque frase, più pungente di qualunque commento. Lui mi guarda, mi sorride, mi fa l’occhietto. Un altro dialogo muto, esclusivo, complice. Senza nessuna parola ci siamo parlati, capiti, di nuovo riconosciuti. Le voci continuano a sovrapporsi, cercano la ribalta dell’attenzione, la sua, che non c’è, non la concede, ha scelto il mio silenzio, incredibilmente.
La forza di un cambiamento, la disperazione di un’incomunicabilità che non mi lascia scelta, se voglio sopravvivere ad un delirio. Ho usato una vita di parole ed ora il silenzio diviene un compagno che inizio ad amare. Un protezione in cui non mi ero mai rifugiata ma che inaspettatamente mi accoglie. Sarà per la sorpresa, sarà perché nessuno se l’aspetta da me, ma mai, mai come questa volta, senza nessun sforzo, ho sottolineato la mia diversità. Lo vado ripetendo da un po’, scherzando, ma inizio a crederlo possibile: prima o poi smetterò di parlare, come Clara nella “Casa degli Spiriti.”
In fondo, anche io ho una scatola rotonda, anche io percepisco più di quanto gli altri credano.
Parola, amica mia, no, non temere, non ho smesso di amarti, al contrario, è qualcos’altro che ho smesso di rincorrere.
19 commenti:
il silenzio è un'arma a doppio taglio.
come tutte le cose, il troppo o il poco guasta...
il troppo silenzio ti mette mette in cattiva luce o ti lascia nell'ombra..
Parlare troppo invece spesso implica esporsi troppo, anche quando si dovrebbe mantenere un basso profilo...
L'equilibrio stà nel mezzo, come tutte le cose. capire quando parlare e quandostar zitti è il trucco..
comunque io adoro le tacite intese, gli accordi fatti con uno sguardo o con un gesto
Per me che sono una chiaccherona è uno strumento nuovo con cui sto cominciando ora a collaborare. Sta a vedere che divento come una silenziosa donna orientale, tutta sguardi e mutismi.
Chi può dirlo?
Se c'è intesa un silenzio vale piu di mille parole ....e non è solo un modo di dire..a me piace far capire solo con uno sguardo o con un'alzata di sopracciglio!!!
A me parlare stanca. Il silenzio mi annoia. La combinazione degli elementi mi stanca mentre mi annoio... non mi rimane che cantare :)
vedi che il silenzio fa bene? ;-)
baci marina
Suysan; Marina; mi sembrate d'accordo sulla bellezza del silenzio e la sua efficacia. Io, non so perchè, continuo però ad avere delle resistenze concettuali.
Ne capisco il valore, comprendo che a volte è meglio tacere e che la cosa fa anche più effetto ma, ditemi quello che vi pare, il silenzio, nella stragrande maggioranza dei casi, continuo a percepirlo come un'abile ed un po' vigliacca metodologia di fuga, di più, una furbesca volontà di non esporsi. Mi sembra insomma più una tecnica artificiosa che una scelta filosofica. Non so, ci devo riflettere e quindi, mi ritiro in pensieroso silenzio.
Uhm!!! Un pdbmaster canterino non mi dispiace...
Più che altro mi viene da chiederti... dove stai guardando?
Polle a cosa ti riferisci? Scusa ma lo sai, ultimamente sono un po' tarda.
ma stai in silenzio per ascoltare o per isolarti?
Il silenzio serve quando uno deve ritrovare se stessa, quando si deve rigenerare. Bello quello che dici, Giulia
Ciao Valentino, benvenuto.
Il mio silenzio è una dimensione quasi imposta da quello che mi circonda. Non lo sceglierei come inclinazione personale, mi piace parlare, mi piace ascoltare e se tutti tacessero capirsi sarebbe difficile. Per questo, come ho già detto, sul silenzio resto scettica. Tuttavia ultimamente il silenzio è divenuto un rifuggio nel quale non mi isolo ma certamente un po' mi distraggo: parlare tanto per dire mi annoia terribilmente e nel bla bla bla io non so che dire.
Ciao Giulia, sono d'accordo con te anche se io credo di sapere dove sono ed è dalla confusione altrui che, come tu dici, ho bisogno di prendere le distanze, rigenerandomi.
Maria Cristina, quando si rimane in silenzio, a volte, i nostri occhi cercano di comunicare quello che la bocca non vuol dire... tutto qui! ;-)
Ben detto! Il mio saggio Polle...
" Il silenzio è silenzio solo per la sua ingenuità.
Il fiore è fiore solo con il suo amore".
Baci silenziosi!!!
Paolino, intanto sono contenta che tu sia tornato a commentare e poi eccomi qui, pronta a rispondere al tuo delicato commento. Mi piace la tua frase e mi garba il parallelismo ma ho una perplessità: sei certo che il silenzio è silenzio solo per la sua ingenuità? A volte a tutt'altro aspetto. O come al solito ho sbagliato l'interpretazione? Sul fiore siamo d'accordo.
Tutte le volte che vogliamo attribuire un significato particolare ad ogni silenzio siamo ingenui in quanto non siamo stati in grado di dare al silenzio il giusto riconoscimento, l'importanza paritaria e naturale a ciò che costituisce indissolubilmente il nostro dna. E con questo spero di avere espresso in modo chiaro e comprensibile il mio pensiero.
Cosa ti devo dire? sentiamo che ne pensano gli altri frequentatori del blog.
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