Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

giovedì 27 marzo 2008

Figlie, piccole donne

Oggi sono andata all’università, per un appuntamento importante.
Erano molti anni che non entravo in una facoltà, avendo il tempo di sbirciare lungo i corridoi.
Mentre gironzolavo, osservavo i giovani studenti, tutti vestiti più o meno uguali, tutti con gli stessi jeans, la stessa aria stanca.
La mia attenzione si è fermata però sulle ragazze. Proprio ieri mi è capitato di vedere una trasmissione che parlava di loro.
L’intervistatrice si confrontava con una giornalista, autrice di un libro scandalo di poco tempo fa “Ho dodici anni, faccio la cubista e mi chiamano principessa”.
Io il libro non l’ho letto, ma avendo un figlio adolescente ed essendo una donna sono particolarmente sensibile all’argomento. Insomma si parlava di questo fenomeno, per me sconvolgente, di lolite scatenate, eroticamente sfacciate e con una voglia incomprensibile di mostrare e mercificare il proprio corpo per un apprezzamento a me incomprensibile.
La giornalista ha affermato che le giovani in questione, hanno un comportamento completamente dissociato tra la vita quotidiana ed i loro comportamenti nelle discoteche, in internet e chi più ne ha più ne metta. I servizi che scorrevano, mentre le due mature donne continuavano a parlare, erano secondo me, sconvolgenti: discoteche piene di ragazzine vestite con la sola biancheria intima, troppo provocante e fuori luogo sui loro corpi acerbi. Tanta carne e pelle mossa in balli audaci, esageratamente maliziosi, a volte estremamente volgari. Quanto tempo è passato dalla moda ballereccia dei miei jeans e delle mie Clark? Millenni. La trasgressione che si sposta sempre più in alto. Ma per raggiungere cosa?
Le guardavo e mi sentivo schiaffeggiata, come donna e come madre. Non sono una moralista, tutt’altro, detesto bacchettoni e puritani, ma se potessi le prenderei a schiaffi. Ecco, l’ho detto!
Non ho parole davanti a tanta stupidità. Inutile star lì a spiegare che non è quella la strada, che non sarà quel tipo di comportamento a consegnargli una vita migliore o le conferme che inseguono alla loro naturale insicurezza. Che quei sbarbati pedicellosi a cui si offrono non saranno mai in grado di farle sentire belle come vorrebbero, a posto come desiderano. Ed allora che faranno? Cercheranno di alzare il tiro e l’età di chi, senza delicatezza, gli metterà le mani addosso. Allora le situazioni diverranno ancora più pericolose, più violente, ingestibili. Pensavo a tutto questo mentre continuavo a guardare queste piccole donne, in ansia per un esame od annoiate per una lezione barbosa. Visi bambini, pelle tirata, sguardo insicuro a volte quasi perso. Giacche, sciarpe e scarponi, borsoni, forfora, e movimenti titubanti e tanto sonno. Ma possibile che sotto a tutto ciò si nascondano veramente piccole lolite scatenate? Mi sembra impossibile ma questo è esattamente il pensiero che fa sopravvivere tutti noi genitori, eppure….eppure le statistiche parlano chiaro, questa mania sessuale esposta dilaga e si sta intrufolando in età da scuola elementare. E a me prende l’ansia.
Provo a guardarle negli occhi, cercando di cogliere quella malizia che da qualche parte dovrà pur sfuggirgli, ma non la trovo. I pochi sguardi che riesco ad incrociare sono “cimiciosi” come avrebbe detto mio padre. Adeguati all’età aggiungo io. Occhi cimiciosi su corpi insicuri che di sera si imbellettano e spogliano mostrando ben altra sicurezza ( o insicurezza ) ma che, sotto al pesante trucco, sempre cimiciosi restano. Ed è sul finire di questa considerazione che non provo più solo rabbia. Non ho più voglia di prenderle solo a schiaffi. Anzi, vorrei riportarle a casa, al sicuro, lontano dalle mani schifose che le inseguono. Vorrei rimboccargli le coperte e lasciarle addormentare, magari sospirando davanti al poster di Scamarcio. Vorrei per loro qualcosa di più bello di quello che stanno vivendo. E mi viene voglia di abbracciarle e cullare, come forse loro non vorrebbero, quella loro mascherata fragilità.
Ed a questo punto, ascoltando i loro sospiri, che non posso fare a meno di pensare: “ Ma che gli abbiamo fatto a questi figli… "

18 commenti:

Mat ha detto...

cara m.c,
siamo nell'età dell'immagine che vince sulla sostanza, della trasgressione, del branco, dell'esibizionismo, dell'apparire che prevale sull'essere.

questo succede alle ragazzine e ai ragazzini che tendono a mascherarsi...soprattutto in internet dove è più facile spacciarsi per quello che non si è...
e nei locali dove si mostrano aspetti che spesso non appartengono alla persona...ma siccome lo fanno tutte/i....io non posso essere da meno...

ma sono figli della società che spesso li cresce con quei valori..

la pubblicità, l'immagine..l'impatto sulle persone, su chi guarda, su chi osserva, su chi compra...
questo è il nostro tempo.

M.Cristina ha detto...

Una tristezza infinita...anche perchè, loro non se ne rendono conto, ma certe sensazioni, certi momenti di questo loro procedere, di questi vissuti beceri ed umilianti (perchè non ditemi che non è così) non potranno essere lavati via con un po' di sapone e di acqua. No, resteranno lì, dentro di loro e quando questa fase passerà, perche per molte, fortunatamente passerarà, alcuni di questi momenti rimarranno ad appesantirgli l'anima, a macchiare la dolcezza di anni splendidi.
Non so, forse sono un'idealista ma queste ragazzine sono piccoli boccioli soltanto che non lo sanno e si comportano come cactus spinosi. Sembrano ciniche, aggressive, sfacciate e forse lo sono anche; ma qualcuno gli ha mostrato che nella vita si può essere altro senza per questo divenire un coglione fallito?
Se gli adulti si aggirano per il mondo come iene inferocite, ringhiando e abbaiando continuamente cosa posso imagazzinare questi ragazzi? Bella conquista la nostra, veramente una grandiosa conquista. Un monod incazzato ed indifferente. E smettiamola di dire che è sempre colpa di qualcun'ALTRO.
Scusa lo sfogo...

Anonimo ha detto...

Cosa vuol dire "cimiciosi"?

Unknown ha detto...

Ho quasi trentotto anni e mi ricordo che quando andavo in disco già allora si vestivano in modo succinto. Ma la differenza è che non avevano tredici anni. Ciò che mi sconvolge al giorno d'oggi non è molto il loro modo di vestire, ma il parlare. Quando avevo la loro età non sentivo ragazzine che parlavano così liberamente di cazzi o delle loro esperienze sessuali così liberamente e in pubblico come ora. Ai sondaggi non ci bado più di tanto, preferisco parlare con loro e cercare di entrare nel loro modo di pensare, cerco di tornare adolescente per capire un adolescente. Colpa della società? Credo di sì, ma un adolescente ha pur sempre una testa per ragionare e scegliere. Sempre se non è intrippata troppo. Mi fermo qui, altrimenti ci vorrebbe un libro...

M.Cristina ha detto...

Cimiciosi: termine romanesco usato da mio padre per definire gli occhi ancora assonati e non perfettamenti puliti. Tipici, nella sua idea, dei giovani appena svegli, per questo, sempre secondo lui, simili ai cuccioli di alcuni animali quando, ancora troppo piccoli non riescono ad aprire il proprio sguardo sul mondo.
Spero di aver reso l'idea.

P.S. vedi, come anche nei termini il nostro passato ritorna.

M.Cristina ha detto...

A me, invece, spaventa molto meno ciò che dicono e molto di più ciò che pensano e quindi fanno. Anche per me non è questione di sondaggi, ma io ho un figlio di 13 anni e tra lui ed i suoi amici non hai idea che cosa mi raccontano, e tra l'altro non sarà neanche tutto.
Alcune ragazzini sono veramente smaniosi di provare, esasperandolo, tutto questo nostro malandato mondo adulto e lo fanno, d'impulso, così come è naturale che accada alla loro età. Il problema vero è che per quanto scaltri ci appaiano, io non ci credo che a 13 o 14 anni il loro cervello sia così pronto ad elaborare e gestire certe situazioni. Anche perchè le vivono su falsi miti, su un insieme di leggende metropolitane, su gli imput dei loro amici, più inesperti e magari insicuri di loro, senza avere veramente idea di che cosa diamine stanno facendo. Ma le avete sentite mai le loro risposte sui metodi anticoncezionali? Storie fantascientifiche che non hanno un minimo di aderenza alla realtà.
Preoccupata, sono molto triste e preoccupata. e la difficoltà poi è guadgnarsi la loro stima e riuscire a parlare.

baluginando... ha detto...

Non abbiamo fatto niente a questi figli! Mi dispiace, dissento.
Non abbiamo fatto loro assolutamente niente, se non dimostrare il nostro modo di essere "pulito", la nostra professione impegnata, il nostro senso del dovere, le nostre responsabilità che ci hanno fatto scegliere e, qualche volta, subire.
Abbiamo dato loro sicurezza, affetto, calore, siamo stati presenti e, se siamo stati necessariamente assenti, abbiamo cercato di recuperare: con parole, con atti, con un bigliettino, con un regalino, con un manicaretto.
Non abbiamo fatto niente a questi figli, che sono stati la nostra vita e il nostro sguardo verso il futuro.
Siamo stati loro vicini, mostrando a volte le nostre fragilità e chiedendo loro di accompagnarci per un tratto di strada.
Poi........ siamo umani, non certo divini!
E abbiamo commesso errori, omissioni, negligenze, ma, sempre, senza mancare loro di rispetto e soprattutto senza togliere il nostro amore, anche quando siamo stati esausti, anche quando abbiamo avuto voglia di scappare.
Non abbiamo fatto niente a questi figli, mi dispiace, la colpa non è nostra. E se anche il nostro amore è talmente immenso che forse vorremmo che fossa colpa nostra, credo che sia ora di svegliarci tutti, smetterla di torturaci con pretese manchevolezze e rivendicare il nostro essere genitori per bene, e allora, forse, comprenderanno la vita anche loro!

M.Cristina ha detto...

Buliginando@ mi piace il tuo commento, è pieno d'amore e di passione e sono certa, più che certa che per molti, moltissimi genitori ci sia stato amore e presenza, nei modi e nei limiti che appartengono a tutti noi. Tuttavia questo modo di essere genitori non appartiene a tutti, ed è inutile dirsi che è colpa di non si sa cosa. Forse, e qui ti do ragione, a questo degrado hanno contribuito diversi fattori ma, guardandomi intorno non posso affermare che noi genitori, in parte ancora dolescenti, qualche messaggio sbagliato non l'abbiamo inviato. Buliginando, osserva i genitori che ti circondano, guarda il loro modo di vivere, frenetico, spesso fatto di rincorse carrieristiche, di prestanza fisica, d'intolleranza all'altro, di superficialità civica e dimmi se in fondo al tuo cuore non credi che questo sia un modello distorto.
Io sono una donna, di 42 anni, lavoro, e per molti anni le miei giornate terminavano alle otto, otto e mezzo di sera. E tu dimmi, cosa puoi dare a quel punto alla tua famiglia, a tuo figlio. E non racconatemi stronzate sulla qualità rispetto alla quantità. I figli hanno voglia che tu sia alle loro recite, alle parite di calcio, e sia soprattutto capace e voglioso di ascoltarli e parlare con loro, senza che il cellulare interrompa tutto con i squilli ogni due minuti. Certo non è tutto qui e l'argomento per ogni singola situazione assume contorni diversi ma qui si aprirebbe un discorso troppo ampio per poter essere sviscerato come necesiterebbe. il mio è e rimane un punto di vista, un angolazione di pensiero, un momento critico di riflessione.
Grazie del tuo commento.

Unknown ha detto...

È un argomento non semplice perché un adulto fa fatica a entrare nella testa di un ragazzino. Non sò, forse la colpa è anche di un uso poco "salutare" di internet che allontana il senso vero della realtà dalla mente di un ragazzino. Basta guardare anche la tv, cosa insegna? Per prima cosa l'immagine, il prestigio, successo, denaro, violenza, e sesso. Un genitore può anche essere un buon genitore ma non si vive a contatto loro tutto il giorno e da ragazzini pensi solo di non essere escluso dal gruppo. Mancano i valori e se la società e la famiglia li ha insegnati...beh forse hanno sbagliato metodo

Mat ha detto...

figurati m.c.,
ti capisco! e mi fa piacere ascoltarti e confrontarmi!

mah... io è da tempo che sono molto preoccupato per il futiro...

perchè se la mia generazione stà troppo a guardare e sopporta tutto...

la nuova, le ultime mi sembrano ancora più....fancazzisti, allo stato brado...amanti solo di quello che ho detto nel commento precedente!
siauu

M.Cristina ha detto...

ebalsemin@
Mat@

L'argomento è spinoso e di certo per chi ha figli entrano in gioco emotività diverse ed i soliti sensi di colpa che non smettono di
inseguirci. Penso che sarà vero un po' tutto, molti di noi avranno fatto del loro meglio, altri avranno fatto quello che erano in grado, in base alla loro storia, di fare ed altri ancora saranno quella parte di genitori distratti ed egocentrici che pensano soltanto a se stessi. Come sempre non esiste una sola verità, ci sono molte verità ed ognuno se si guarda dentro riconosce la propria. Ci si domanda, ci si confronta ed è sempre meglio che non farsi mai una domanda.

Anonimo ha detto...

Ciao ;-) Passo di qui per raccontarti brevemente quello che è successo alla libreria rinascita. 4 giorni fa, sono entrato, ho chiesto il tuo libro alla commessa, la quale mi ha risposto "non c'è...e non è possibile ordinarlo..bla bla"!! (non ne ho afferrato il motivo) Al che le ho fatto notare che era stato "presentato" con tanto di riprese proprio fra quelle mura!! Così ha chiamato il titolare, hanno verificato...e magicamente il libro è diventato "prenotabile"!!! Mah!!!
Insomma, dovrebbe arrivare martedì/mercoledì... speriamo bene.
Buon week end :-D

M.Cristina ha detto...

Grazie doniggio della segnalazione. Lunedì li chiamo e mi arrabbio. Ha visto quanto è semplice per un autore vendere i propri libri se non si chiama Ken Follet? Simpatici eh???!!!

P.S. Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi.

Anonimo ha detto...

E' vero che esiste questa realtà e che davvero diventa un problema molto grosso, ma non dimentichiamo che esistono anche altri giovani e io ne ho conosciuti tanti che sono sani, che volgiono un mondo mmigliore, che sono molto semplici... Bisognerebbe che si facessero vedere anche loro, invece vengono dimenticati e tutti ci facciamo un'immagine che sembra assimilare tutti. E noi adulti? noi come siamo? Giulia

marina ha detto...

sono passata solo per darti un bacio
marina
la discussione è interessante ma sono "cotta"

M.Cristina ha detto...

Giulia: ma certo, e fai bene a ricordarlo, che esistono tantissimi ragazzi che vivono la loro età in modo sano e con delle aspettative future basate su ben altro. Non volevo trascurarli, ma in un post non si può parlare di tutto ed io volevo puntare l'attenzione su queste ragazzine che vivendo realtà molto meno sane rischiano tanto di più.

Sul finire poni una domanda importante:" Ma noi adulti come siamo?"
Ecco, credo come ho già accennato nella risposta a buliginando, l'esempio di una parte del mondo adulto, o perlomeno quella che in tutti i modo cerchiamo di trasmettere, non sia proprio l'ideale.

Anonimo ha detto...

Non sono una madre, sono ancora una figlia, ho quasi 30 anni e i miei occhi sono scivolati su quanto scrivi...e sento la rabbia e l'amore che provi mentre guardi il mondo e quelle figlie... mi piacerebbe credere che il "problema" siano i genitori e credo che a volte sia proprio così! sono un'insegnante e mi capita spesso di trovarmi di fronte a madri e padri troppo permissivi o troppo severi (sembra che una via di mezzo a volte sia impossibile trovarla!).
Sono convinta di una cosa: l'educazione che si riceve, i buoni esempi, i VALORI te li porti dietro anche "quando non vuoi". Ho lasciato i miei genitori quando avevo 13 anni (per fare l'accademia di danza di roma. Io sono sarda!) e ti giuro che ne ho visto di cotte e di crude...avrei potuto perdere il controllo della mia vita: piccola, "sola", in preda all'adolescenza...ma non è successo. Sono stata "fedele" ai valori che i miei genitori mi hanno insegnato e sono "sana e salva". Genitori...che gli avete fatto a questi figli??? Bhe...i miei hanno fatto del bene! I genitori possono fare tanto per noi figli. Non demordete!!!!!
paola murgia

M.Cristina ha detto...

Paola Murgia la vita è proprio buffa...ma lo sai che anche io ho frequentato per ben otto anni l'Accademia di danza qui a Roma?? Per me è stato più facile però perchè questa è la mia città ma comprendo bene ciò che dici. Avevo compagne che come te vivevano lontano dalle loro famiglie e conosco le difficoltà, la solitudine che a volte, nonostante la loro passione, provavano. Ma io sono più grande di te ed il mio tempo, circa 12 anni di differenza, per quanto non troppo distante è quasi un'altra era. Incredibile ma ahimè reale.
Ed hai ragione se i valori ci sono, i valori passano, anche se non te ne accorgi, geneticamente forse??? Ci sono milioni di genitori splendidi che si danno per dare ai propri figli tutto quello di cui sono capaci ma questa società malandata non aiuta, ti fa inciampare, anche se sei genitore, figuriamoci se sei un figlio ancora inesperto e tenero. Ieri ho partecipato ad un'incontro di donne, una specie di seduta di gruppo psicologica sul rapporto padre figlia, dove io portavo la mia espierenza avendo scritto un libro sull'argomento. Beh...non si può comprendere il grado di sofferenza che manifestavano queste donne, di età diverse, con esperienze diverse. Scriverò un post su questo perchè comprendere il nostro ruolo e sentimenti di figli può forsi aiutarci a vivere meglio aiutandoci ad essere forse dei genitori migliori.
Grazie della tuta visita.