Un pò di me e la mia intervista con Maurizio Costanzo e più in giù in nuovi post

mercoledì 17 febbraio 2010

Le Donne bosco


Avete mai camminato in un bosco?
Chi ama questo tipo di passeggiata sa che oltre il visibile, esiste sempre un sottobosco che si mostra solo agli occhi più attenti. Ecco, alcune donne, quelle che sento più vicine, sono per me come un bosco, solo un attento osservatore sarà capace di cogliere la vita che si muove tra le foglie e gli arbusti. Solo un cuore speciale saprà afferrarne l’essenza.

Ieri ho incontrato una di queste Donne bosco. Lunghi capelli neri ad adornare un viso intenso e bello. Due occhi scuri che si muovono veloci a scrutarti l’anima ed un’interiorità ricca e colma di armonico splendore. Parlare con le Donne bosco è sempre un’avventura emozionante, si svelano piano e ti regalano orizzonti inaspettati. Non conta la loro età, conta ciò che portano dentro di loro, a volte inconsapevolmente. E mentre lei si raccontava, io comprendevo il suo sentire, l’affanno del suo essere essenza oltre l’apparenza. Quello che lei è ora, ero io soltanto poco tempo fa.
Essere una Donna bosco non concede mai una vita facile. Spesso non sono comprese da chi cammina al di fuori della loro dimensione. Fuori dal bosco, infatti, la vita è frenetica e risponde e si adegua a comportamenti molto lontani da ciò che questo tipo di donna sente fluire dentro di se. Ho sperimentato migliaia di volte il senso di inadeguatezza di cui lei mi parlava. Porto incise nel cuore le ferite di chi non sapendo capire con superficialità sminuisce, canzona, denigra, accantona. Ma, quello che ogni Donna bosco porta scritto nel sangue, è anche la certezza che mai e poi mai potrà rinunciare ad essere ciò che è, perché ciò che è le piace, da morire. La Donna bosco è strettamente legata alla natura, ai suoi cicli, alla sua armonica e silenziosa bellezza, alla sua incredibile capacità rigenerativa.
Non esisteranno mode, fenomeni culturali, accanimenti sociali che potranno spezzare la forza che ha in se. “In molti ci proveranno” le dicevo “ma tu cammina sempre fiera e consapevole. Senza dimenticare mai ciò che sei.” Ma lei mi guardava dubbiosa. “Sono innamorata” mi ha detto “e lui non sembra apprezzare molto, preferisce le altre e facendomi soffrire non si fa scrupoli nel dirmelo” Io sono madre, ma non lo sono solo di mio figlio ed allora l’ho guardata dritta e fissa negli occhi e gli ho detto: “La tua bellezza va oltre il tuo già superbo aspetto, la tua bellezza, quella più preziosa è quella che si percepisce da come guardi il mondo e ti avvicini ad esso, con l’eleganza della tua anima, nella delicatezza dei tuoi pensieri. Non ti piegare mai a chi, per propria inadeguatezza, cercherà di svilire ciò che sai e puoi donare. Mai! Neanche per amore. Non saresti felice, non potresti esserlo. Forse dovrai pazientare, ma ci sarà sempre in questo mondo qualcuno capace di vederti e capire.”
Lo dicevo a lei, lo ripetevo a me stessa ed oggi, con questo post, vorrei suonare un campanellino per ricordarlo a tutte le Donne bosco che, pur inciampando qua e la, sanno rimanere fedeli a ciò che sento e coraggiosamente orgogliose sanno di essere.
Dedicato a tutte le Donne bosco che nutrono con la loro meraviglia la mia vita.

giovedì 11 febbraio 2010

Il tuo sguardo


Non so quante persone hanno attraversato la mia vita, molti volti sembrano perdersi nella memoria, trascinati dalla corrente della vita. Ma poi succede qualcosa, non saprei spiegare bene cosa, un gioco della mente e quel volto, quello sguardo ritorna ad insinuarsi nei pensieri ritrovando un posto che sembrava dimenticato.
Chi scrive attinge dalla vita e dalla propria fantasia e spesso questi due elementi si mescolano confondendo realtà e percezioni. E’ successo così anche con il tuo volto di ragazzo. Credevo di aver tratteggiato il viso di un uomo solo lasciando correre la mia immaginazione, ma il suo sorriso spavaldo, i capelli perennemente arruffati, l’aria giullaresca erano privi di una definizione, privi di una vera espressività. Avevo bisogno di uno sguardo e non riuscivo a trovarlo. Qual’era lo sguardo, quello perfetto, l’unico che potesse veramente dare anima ad un personaggio inventato?
Un giorno d’estate, un viaggio verso un luogo amato, una lunga galleria e poi di nuovo il sole e quello sguardo cercato, desiderato che arriva improvviso dritto al cuore. Il tuo.
La musica carogna pulsa una canzone meravigliosa ed i tuoi occhi si voltano verso di me, maliziosi. Mi sorridi ed io devo fermare la macchina per riprendere fiato. Da dove sei riemerso?
Non lo so…
Ma l’emozione è accecante come questo sole.
Cosa centri tu in tutta questa storia? O meglio perché tu? Tu che non sai, che non sei parte del mio adesso, tu ed il tuo sguardo depositato in qualche parte del mio cuore. I tuoi occhi che mi seguivano in un silenzio timido a cui io non seppi rispondere. Ma la vita segue itinerari imperscrutabili e tu sei di nuovo qui, reale tra l’inchiostro delle mie parole e la fantasia dei miei pensieri. In quel nostro osservarci muto non potevamo certo ipotizzare questo strano ritrovarsi. Neanche la mia sfrenata creatività di ragazzina poteva arrivare a tanto. O sarà stata proprio quella distratta ragazzina di allora a volerti restituire quelle parole che non trovammo?

venerdì 5 febbraio 2010

Un ballo imprevedibile





La pioggia scende gentile accendendo di mille riflessi i sampietrini di basalto che circondano il Colosseo deserto.
L’ombrello a pois tra le mani ed il vento che sembra voler giocare con i miei capelli.
Una musica dolce m’inonda il sangue ed i piedi senza alcun permesso iniziano a danzare.
Mi sento un po’ matta, ma le gocce trasparenti sussurrano allegria ed il vento mi afferra in un abbraccio a cui è non so resistere.
Una giravolta e la timidezza scivola via ed io mi ritrovo a ballare per alcuni, infiniti attimi di pura felicità.

lunedì 1 febbraio 2010

Voglia di vita


Uno sguardo che si distoglie
Un velo che nasconde uno specchio
E’ così facile perdersi?
Eppure ho voglia di fare entrare vita in questa vita
Ho voglia di ritrovare quella donna che tanto mi piacque e che non vedo più
Ma c’è, la sento cantare e so che sta danzando